Se è successo a Jimmy, può succedere anche a te!

L’evangelista Jimmy Swaggart ha avuto momenti di gloria nel suo ministero, ma ha avuto anche momenti di umiliazione.

Il diavolo alla fine ha sconvolto la vita di questo uomo unto, Jimmy SWAGGART, iniziando a casa, fino a quando è stato preso in trappola con una giovane donna.

Vedendo lo scandalo che ciò ha causato, la sua comunità lo ha sospeso. Tutti i suoi parenti lo descrissero come un falso pastore.
E centinaia di membri della sua chiesa lo abbandonarono.

Dimenticato e disprezzato, Jimmy SWAGGART viene lasciato solo. Tutti i media hanno parlato dello scandalo e della condanna; Anche gli uomini di Dio hanno fatto di questa triste storia il centro dei loro messaggi.

Se non avessi Te - Base e spartito - Fratelli Zigani

Se non avessi te in questo mondo, o mio Signore, dove sarei
Se non avessi te in questa vita mima o mio Signore, dove sarei
Chi mi potrebbe consolare nel dolor
Chi guiderebbe i miei passi con amor
Chi porterebbe nelle prove una parola di conforto per me

Tu solo Tu, luce nell'anima
Tu solo Tu, speranza del mio cuor
Resta con me, sempre vicino a me
Cosa farei Signor, se io non avessi Te

Tu solo Tu, luce nell'anima
Tu solo Tu, speranza del mio cuor
Resta con me, sempre vicino a me
Cosa farei Signor, se io non avessi Te

Base musicale 

Scarica qui lo spartito
 

 

Fede e religione: quale relazione? - Paolo Ricca

Fede e religione sono la stessa cosa? - Quale relazione tra fede e religione?
Una relazione di continutà? - Un rapporto di discontinuità? - Una relazione positiva o critica?
Ma volendo complicare ancora un poco la questione ci possiamo chiedere se è possibile profilare un cristianesimo non religioso. Quindi la domanda diventa: fede oltre la religione?

Itinerario in tre tappe del teologo Paolo Ricca - 25 OTTOBRE 2014

1) Fede come critica della religione
2) Fede come superamento della religione
3) Religione come possibile espressione della fede

La Pasqua

In questo giorni il mondo religioso celebra la festa della Pasqua. Ho l'impressione, comunque, che spesso sfugga il significato storico e spirituale di questa festa. 

Colgo l'occasione, quindi, per fare una piccola escursione biblica e ricordare, insieme ai pochi lettori di questo blog, il significato della Pasqua nella Bibbia, con la speranza e la preghiera che questi giorni possano essere momenti di riflessione e meditazione su quello che ha compiuto Gesù per tutti quelli che lo ricevono.

Gli ostacoli per l'ecumenismo - Paolo Ricca

Paolo Ricca e' stato riconosciuto pastore della Chiesa valdese nel 1962. Ha esercitato il ministero pastorale nella Chiesa valdese di Forano (1962-66) e di Torino (1966-76). Per conto dell'Alleanza riformata mondiale ha seguito il Concilio Vaticano II come giornalista accreditato, redigendone un commento teologico diffuso in diverse lingue.

Dal 1976 al 2002 ha insegnato Storia della Chiesa e, per alcuni anni, Teologia Pratica presso la Facoltà Valdese di Teologia di Roma.

Se Gesù oggi fosse fra noi, come celebrerebbe la Sua Pasqua?

Per milioni di persone la Pasqua è una festività, la cosiddetta “Domenica di Risurrezione”. Ma se Gesù oggi camminasse lungo le strade polverose della Galilea, approverebbe questo modo di celebrare la Sua Pasqua?

L`’inizio della primavera coincide quasi sempre con le celebrazioni della cosiddetta Pasqua “di Risurrezione”. Molte chiese preparano programmi speciali dedicati a questa festività per ricordare la morte e risurrezione di Gesù Cristo.

Riconoscenza e impegno per Dio

Domenica 26 giugno, abbiamo avuto la gioia di godere della comunione fraterna con tanti  credenti della Chiesa di Parma Borgo degli studi e nello stesso tempo abbiamo goduto del ministerio del fratello Samuele Negri, il quale ci ha parlato su due argomenti molto importanti:

  • 1) Riconoscenza ed impegno, meditazione sul salmo 107
  • 2) Lo statuto dei figli di Dio, studio su 1 Giovanni 3:1-9

Coscienza dell'impotenza = liberazione? - Bonhoeffer

Questa coscienza della nostra impotenza, di cui parli anche tu, Renate, ha secondo me due facce: è inquietante, ma in qualche modo anche liberante. Finché noi stessi cerchiamo di contribuire a determinare il destino di un’altra persona, non possiamo mai liberarci, alla fin fine, dell’interrogativo se ciò che facciamo serva davvero al bene maggiore dell’altro; questo, in ogni caso, in occasione degli interventi più rilevanti nella vita di un altro; se poi improvvisamente ci viene tolta ogni possibilità di dare il nostro contributo personale, al di là della paura per l’altro c’è però in qualche modo la consapevolezza che ora la sua vita è posta in mani migliori e più forti. Affidarci reciprocamente a queste mani è il grosso impegno delle settimane e forse dei mesi a venire, per voi, per noi. Questo impegno mi è divenuto ancora più chiaro dopo che ieri sera sono venuto a sapere che tu, Eberhard, ti trovi da qualche parte a sud di Roma.