Discorso di Stefano
At 6:9-15; Sl 105:7-25
- 7:1 Il sommo sacerdote disse: «Le cose stanno proprio così?»
- 7:2 Egli rispose:
«Fratelli e padri, ascoltate. Il Dio della gloria apparve ad Abraamo, nostro padre, mentr'egli era in Mesopotamia, prima che si stabilisse in Carran,
- 7:3 e gli disse: "Esci dal tuo paese e dal tuo parentado, e va' nel paese che io ti mostrerò".
- 7:4 Allora egli lasciò il paese dei Caldei, e andò ad abitare in Carran; e di là, dopo che suo padre morì, Dio lo fece venire in questo paese, che ora voi abitate.
- 7:5 In esso però non gli diede in proprietà neppure un palmo di terra, ma gli promise di darla in possesso a lui e alla sua discendenza dopo di lui, quando egli non aveva ancora nessun figlio.
- 7:6 Dio parlò così: "La sua discendenza soggiornerà in terra straniera, e sarà ridotta in schiavitù e maltrattata per quattrocento anni.
- 7:7 Ma io giudicherò la nazione che avranno servita", disse Dio; "e dopo questo essi partiranno e mi renderanno il loro culto in questo luogo".
- 7:8 Poi gli diede il patto della circoncisione; così Abraamo, dopo aver generato Isacco, lo circoncise l'ottavo giorno; e Isacco generò Giacobbe, e Giacobbe i dodici patriarchi.
- 7:9 I patriarchi, portando invidia a Giuseppe, lo vendettero, perché fosse condotto in Egitto; ma Dio era con lui,
- 7:10 e lo liberò da ogni sua tribolazione, e gli diede sapienza e grazia davanti al faraone, re d'Egitto, che lo costituì governatore dell'Egitto e di tutta la sua casa.
- 7:11 Sopraggiunse poi una carestia in tutto l'Egitto e in Canaan; l'angoscia era grande, e i nostri padri non trovavano viveri.
- 7:12 Giacobbe, saputo che in Egitto c'era grano, vi mandò una prima volta i nostri padri.
- 7:13 La seconda volta, Giuseppe fu riconosciuto dai suoi fratelli, e così il faraone venne a sapere di che stirpe fosse Giuseppe.
- 7:14 Poi Giuseppe mandò a chiamare suo padre Giacobbe e tutta la sua parentela, composta di settantacinque persone.
- 7:15 Giacobbe discese in Egitto, dove morirono lui e i nostri padri;
- 7:16 poi furono trasportati a Sichem, e deposti nel sepolcro che Abraamo aveva comprato con una somma di denaro dai figli di Emmor in Sichem.
- 7:17 Mentre si avvicinava il tempo del compimento della promessa fatta da Dio ad Abraamo, il popolo crebbe e si moltiplicò in Egitto,
- 7:18 finché sorse sull'Egitto un altro re, che non sapeva nulla di Giuseppe.
- 7:19 Costui, procedendo con astuzia contro il nostro popolo, maltrattò i nostri padri, fino a costringerli ad abbandonare i loro bambini, perché non fossero lasciati in vita.
Es 2:14; 3:1-10 (Eb 11:23-29; Sl 105:26-45; 106)(Lu 16:29; Gv 5:45-47) 1R 8:12-27
- 7:20 «In quel tempo nacque Mosè, che era bello agli occhi di Dio; egli fu nutrito per tre mesi in casa di suo padre;
- 7:21 e, quando fu abbandonato, la figlia del faraone lo raccolse e lo allevò come figlio.
- 7:22 Mosè fu istruito in tutta la sapienza degli Egiziani e divenne potente in parole e opere.
- 7:23 Ma quando raggiunse l'età di quarant'anni, gli venne in animo di andare a visitare i suoi fratelli, i figli di Israele.
- 7:24 Vedendo che uno di loro era maltrattato, ne prese le difese e vendicò l'oppresso, colpendo a morte l'Egiziano.
- 7:25 Or egli pensava che i suoi fratelli avrebbero capito che Dio voleva salvarli per mano di lui; ma essi non compresero.
- 7:26 Il giorno seguente si presentò a loro, mentre litigavano, e cercava di riconciliarli, dicendo: "Uomini, voi siete fratelli; perché vi fate torto a vicenda?"
- 7:27 Ma quello che faceva torto al suo prossimo lo respinse, dicendo: "Chi ti ha costituito capo e giudice su di noi?
- 7:28 Vuoi uccidere me come ieri uccidesti l'Egiziano?"
- 7:29 A queste parole Mosè fuggì, e andò a vivere come straniero nel paese di Madian, dove ebbe due figli.
- 7:30 Trascorsi quarant'anni, un angelo gli apparve nel deserto del monte Sinai, nella fiamma di un pruno ardente.
- 7:31 Mosè guardò e rimase stupito di questa visione; e, come si avvicinava per osservare meglio, si udì la voce del Signore:
- 7:32 "Io sono il Dio dei tuoi padri, il Dio di Abraamo, di Isacco e di Giacobbe". Mosè, tutto tremante, non osava guardare.
- 7:33 Il Signore gli disse: "Togliti i calzari dai piedi; perché il luogo dove stai è suolo sacro.
- 7:34 Certo, ho visto l'afflizione del mio popolo in Egitto, ho udito i loro gemiti e sono disceso per liberarli; e ora, vieni, ti manderò in Egitto".
- 7:35 Questo Mosè che avevano rinnegato dicendo: "Chi ti ha costituito capo e giudice?", proprio lui Dio mandò loro come capo e liberatore con l'aiuto dell'angelo che gli era apparso nel pruno.
- 7:36 Egli li fece uscire, compiendo prodigi e segni nel paese d'Egitto, nel mar Rosso e nel deserto per quarant'anni.
- 7:37 Questi è il Mosè che disse ai figli d'Israele: "Dio vi susciterà, tra i vostri fratelli, un profeta come me".
- 7:38 Questi è colui che nell'assemblea del deserto fu con l'angelo che gli parlava sul monte Sinai e con i nostri padri, e che ricevette parole di vita da trasmettere a noi.
- 7:39 Ma i nostri padri non vollero dargli ascolto, lo respinsero, e si volsero in cuor loro verso l'Egitto,
- 7:40 dicendo ad Aaronne: "Facci degli dèi che vadano davanti a noi, perché di questo Mosè, che ci ha condotti fuori dall'Egitto, non sappiamo che cosa sia avvenuto".
- 7:41 E in quei giorni fabbricarono un vitello, offrirono sacrifici all'idolo e si rallegrarono per l'opera delle loro mani.
- 7:42 Ma Dio si ritrasse da loro e li abbandonò al culto dell'esercito del cielo, come sta scritto nel libro dei profeti:
"Mi avete forse offerto vittime e sacrifici
per quarant'anni nel deserto, o casa d'Israele?
- 7:43 Anzi, vi portaste appresso la tenda di Moloc
e la stella del dio Refàn;
immagini che voi faceste per adorarle.
Perciò io vi deporterò di là da Babilonia".
- 7:44 I vostri padri avevano nel deserto la tenda della testimonianza, come aveva ordinato colui che aveva detto a Mosè di farla secondo il modello da lui veduto.
- 7:45 I nostri padri, guidati da Giosuè, dopo averla ricevuta, la trasportarono nel paese posseduto dai popoli che Dio scacciò davanti a loro. Là rimase fino ai tempi di Davide,
- 7:46 il quale trovò grazia davanti a Dio, e chiese di poter preparare lui una dimora al Dio di Giacobbe.
- 7:47 Fu invece Salomone che gli costruì una casa.
- 7:48 L'Altissimo però non abita in edifici fatti da mano d'uomo, come dice il profeta:
- 7:49 "Il cielo è il mio trono,
e la terra lo sgabello dei miei piedi.
Quale casa mi costruirete, dice il Signore,
o quale sarà il luogo del mio riposo?
- 7:50 Non ha la mia mano creato tutte queste cose?"
Mt 23:29-36 (2Ti 4:6-8; Ap 2:10; 7:13-17)
- 7:51 «Gente di collo duro e incirconcisa di cuore e d'orecchi, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo; come fecero i vostri padri, così fate anche voi.
- 7:52 Quale dei profeti non perseguitarono i vostri padri? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete divenuti i traditori e gli uccisori;
- 7:53 voi, che avete ricevuto la legge promulgata dagli angeli, e non l'avete osservata».
Stefano, primo martire della fede
- 7:54 Essi, udendo queste cose, fremevano di rabbia in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui.
- 7:55 Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissati gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra,
- 7:56 e disse: «Ecco, io vedo i cieli aperti, e il Figlio dell'uomo in piedi alla destra di Dio».
- 7:57 Ma essi, gettando grida altissime, si turarono gli orecchi e si avventarono tutti insieme sopra di lui;
- 7:58 e, cacciatolo fuori dalla città, lo lapidarono. I testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo.
- 7:59 E lapidarono Stefano che invocava Gesù e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito».
- 7:60 Poi, messosi in ginocchio, gridò ad alta voce: «Signore, non imputar loro questo peccato». E detto questo si addormentò.
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