Queste domande scuotono un uomo che sta dormendo.
Si tratta del profeta Giona. Egli dorme in fondo alla nave che lo conduce a Tarsis.
Forse laggiù potrà sfuggire allo sguardo di Dio. Ma come sottrarsi alla conoscenza perfetta del Dio dei cieli?
Giona aveva ricevuto da Dio una missione particolare: portare agli abitanti di Ninive un avvertimento solenne: "Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta" (Giona 3:4).

Il Dio misericordioso voleva avvertire i Niniviti prima che fossero colpiti dal giudizio, perché si pentissero e potessero essere perdonati.
Giona l'aveva capito molto bene, ma per egoismo non voleva ammettere che il perdono potesse essere accordato a una nazione pagana, e scelse di fuggire. Dio lo vede in fondo alla nave, e per condurlo al pentimento si serve dei marinai pagani; si direbbe voglia far vergognare il suo profeta disubbidiente!
Nella nostra vita, non ci sono talvolta delle fughe motivate dal desiderio di sfuggire alle nostre responsabilità?

Non vorremmo a volte sottrarci a certi compiti?
Le buone ragioni a cui facciamo appello tradiscono la nostra cattiva coscienza. Ma la voce divina si rivolge a ciascuno personalmente: "Che fai qui? Da dove vieni?"
Il Signore pone sulla strada numerose occasioni per essere dei Suoi testimoni.

Non seguiamo l'esempio di Giona, ma diciamo piuttosto come il profeta Isaia: "Eccomi, manda me" (6:8).
 
Leggi Efesini 2.10

Tratto dal calendario "IL BUON SEME" - edizioni "il Messaggero Cristiano" - Via Santuario, 26 - 15048 Valenza (AL) -

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Inviato da alex il

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