LA PAROLA DI DIO “Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio” (Giovanni, 1:1). “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” (Matteo, 24:35). Il Signore dell’Universo ci assicura che la Sacra Scrittura è parola di Dio, più certa e stabile dell’Universo stesso. Essa è il fondamento della nostra fede. Il Signore ci esorta a credere e ad attenerci a tutto ciò che è scritto nella Bibbia, e afferma che in essa: “Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona” (II Timoteo, 3:16-17).
La Sacra Scrittura è la parola profetica più salda alla quale farete bene a prestare attenzione, “come a una lampada splendente in luogo oscuro, fino a quando spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori”. Perché “nessuna profezia della Scrittura proviene da un’interpretazione personale; infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo” (II Pietro, 1:19-21). Le “sacre Scritture ... possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù” (II Timoteo, 3:15).
La Sacra Scrittura è Parola di Dio e non ha bisogno di aggiunte o di interpretazioni da parte dell’uomo (1Corinzi, 4:6). “Ogni parola di Dio è affinata con il fuoco... Non aggiungere nulla alle sue parole, perché egli non ti rimproveri e tu sia trovato bugiardo” (Proverbi, 30:5-6). “Io lo dichiaro a chiunque ode le parole della profezia di questo libro: se qualcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali i flagelli descritti in questo libro; se qualcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dell’albero della vita e della santa città che sono descritti in questo libro” (Apocalisse, 22:18-19). Sapendo che nella Scrittura è Dio stesso che si rivela all’uomo, impariamo “a praticare il non oltre quel che è scritto” e non ci gonfiamo “d’orgoglio esaltando l’uno a danno dell’altro” (1Corinzi, 4:6).
Nessuno ha mai visto Dio (Giovanni, 1:18). Possiamo conoscere Dio soltanto in Gesù Cristo, per mezzo dello Spirito Santo, perché “Nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell’uomo che è nel cielo” (Giovanni, 3:13). Dio è Padre, Figlio e Spirito Santo (Matteo, 28:19). C’è un medesimo Spirito, un medesimo Signore e un medesimo Dio, il quale opera tutte le cose in tutti (I Corinzi, 12:4-6). DIO E' PADRE Coloro che accettano Gesù Cristo, hanno il diritto e il privilegio di rivolgersi a Dio chiamandolo “Padre”. Gesù ci insegna a rivolgerci a Dio con queste parole: “Padre nostro che sei nei cieli…” (Matteo, 6:9; Giovanni, 17:11,25; Romani, 8:15), “E, perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori, che grida: Abbà, Padre. Così tu non sei più servo, ma figlio; e se sei figlio, sei anche erede per grazia di Dio” (Galati, 4:6-7).
Nessun uomo ha mai visto Dio e i veri adoratori adorano “il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. Dio è Spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in spirito e verità” (Giovanni, 17:24-25). “Al Re eterno, immortale, invisibile, all’unico Dio, siano onore e gloria nei secoli dei secoli. Amèn” (I Tito, 1:17). Accostiamoci al Santissimo in santa riverenza e prostriamoci in adorazione! Il Padre che abita una luce inaccessibile; nessun uomo ha visto né può vedere... (Giovanni, 1:18; I Timoteo, 6:15-16). Egli dice: “Tu non puoi vedere il mio volto, perché l’uomo non può vedermi e vivere” (Esodo, 33:20). Il mortale non può guardare l’Immortale. Ma dopo la risurrezione “senza la mia carne, vedrò Dio” (Giobbe, 19:26).
L’apostolo Giovanni, scrivendo nella Rivelazione (Apocalisse), riesce a dire solamente: “Vidi una porta aperta nel cielo... Subito fui rapito dallo Spirito. Ed ecco, un trono era posto nel cielo e sul trono c’era Uno seduto. Colui che stava seduto era simile nell’aspetto alla pietra di diaspro e di sardonico; e intorno al trono c’era un arcobaleno che, a vederlo, era simile allo smeraldo” (Apocalisse, 4:1). Davanti a tale Eccellenza, dobbiamo far silenzio: “Chi è colui che senza intelligenza offusca il tuo disegno? Sì, ne ho parlato; ma non lo capivo; sono cose per me troppo meravigliose e io non le conosco” (Giobbe, 42:3). DIO E' FIGLIO Anche se “nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l’ha fatto conoscere” (Giovanni, 1:18). Difatti noi possiamo chiamare Colui che è “Padre”, perché abbiamo accettato il Figlio suo Gesù e abbiamo così ricevuto il diritto di diventare anche noi figli di Dio (Giovanni, 1:12). “Nessuno conosce il Padre, se non il figlio, e colui al quale il figlio voglia rivelarlo” (Matteo, 11:27). Il Figlio “è l’immagine del Dio invisibile” (Colossesi, 1:15); splendore della sua gloria e impronta della sua essenza. Egli sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza (Ebrei, 1:3).
Nel principio, quando ancora non era stato creato nulla, “era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta” (Giovanni, 1:1,3). Gesù è la Parola di Dio. Dio ha tanto amato il mondo e per la nostra salvezza “la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità...” (Giovanni, 1:1,3,14). La Parola è diventata carne in questo modo. Maria, la sposa di Giuseppe, mentre era ancora vergine “si trovò incinta per opera dello Spirito Santo”. (Matteo, 1:18; Luca, 1:26,31-33). “Giuseppe salì in Giudea, alla città di Davide chiamata Betlemme”, perché era un discendente del Re Davide, per farsi censire “con Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto; ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito”.
E Giuseppe gli pose nome Gesù. (Matteo, 1:25; Luca, 2:4-7). Gesù è il Figlio di Dio. “Nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, dichiarato figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione dai morti” (Romani, 1:3-4). Prima di iniziare il suo ministero, Gesù andò da Giovanni il battista perché lo immergesse nell’acqua del Giordano e “appena fu battezzato, …i cieli si aprirono ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dai cieli che disse: Questo è il mio diletto figlio, nel quale mi sono compiaciuto” (Matteo, 3:16). Per questo Giovanni il battista affermò: “Questi è il figlio di Dio” (Giovanni, 1:33-34) e anche Gesù lo affermò: “Sono Figlio di Dio” (Giovanni, 10:36). Gesù è l’Unto di Dio. Molti, pur rispettando Gesù e la sua parola, non credono che sia il Figlio di Dio. Così, anche se riconoscono valido il suo insegnamento, non hanno però trovato un fondamento stabile per la loro vita, perché non è sufficiente ciò che ha detto un uomo.
Il solido fondamento, invece, è la rivelazione divina ricevuta dall’apostolo Pietro, che disse a Gesù: “Tu sei l’Unto (Messia, dall’ebraico: Mashìach; Cristo, dal greco: Cristòs), il figlio del Dio vivente” (Matteo, 16:16). Questo, certamente, “per i Giudei è scandalo, e per gli altri popoli pazzia” (I Corinzi, 1:23). Ma Gesù Cristo afferma: “Io e il Padre siamo Uno” (Giovanni, 10:30). “Chi ha visto me, ha visto il Padre” (Giovanni, 14:9). Io sono nel Padre e il Padre è in me. “Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue” (Giovanni, 14:10). Gesù è il Salvatore. Il Signore Gesù è l’unica via per entrare nel Regno dei cieli: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni, 14:6). Durante il suo ministero terreno Gesù andò dappertutto, insegnando, predicando la “buona notizia” (viene dal greco euanghelion: eu significa “buono”, anghelion “annuncio”) del regno di Dio e guarendo ogni malattia e ogni infermità (Matteo, 9:35). Pur avendo fatto solamente il bene, è stato trattato come un delinquente. Lo hanno arrestato e legato, e dopo averlo inquisito lo hanno schernito, offeso e percosso (Luca, 22:63-65; Matteo, 26:67-68; Marco, 14:65).
Accusato dai capi del suo popolo, fu processato pubblicamente e condannato a morte dal governatore romano Pilato. Fu flagellato a sangue e schernito dai soldati (Matteo, 27:26-30; Giovanni, 18:28-40,19:1-16). Portando la propria croce, fu condotto al luogo del Teschio dove fu crocifisso tra due criminali. Coperto d’insulti, implorava il Padre per il perdono dei suoi oltraggiatori. Gesù morì sulla croce per la nostra salvezza (Luca, 23:33-34). Sparse il suo sangue come sacrificio per il perdono dei nostri peccati (Matteo, 27:33-54; Giovanni, 19:17-20). Ma il terzo giorno risuscitò dai morti. Infatti quelli che andarono al sepolcro non trovarono più il suo corpo, ma degli angeli che dissero: “Perché cercate il vivente tra i morti? Egli non è qui, ma è risuscitato” (Matteo, 28:1-7; Luca, 24:5-7; I Corinzi, 15:3-4). Gesù è risorto! Alleluia. Infatti, dopo aver sofferto, si presentò vivente con molte prove, facendosi vedere dai discepoli per quaranta giorni (Matteo, 28:8-10; Giovanni, 20:14-20,26-28; 21:1; Luca, 24:15-35; Atti, 1:3). “Poi li condusse fuori fin presso Betania; e, alzate in alto le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato su nel cielo” (Luca, 24:50-53). “Dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi” (Ebrei, 1:3). Gesù Cristo è “l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!” (Giovanni, 1:29) DIO E' SPIRITO SANTO Dio si è manifestato in carne in Gesù Cristo, ma “solo il Padre conosce il Figlio” e nessuno può conoscere il Figlio di Dio per mezzo dell’intelligenza e della conoscenza umana. (Matteo 11:27).
È lo Spirito Santo che rivela quello che si riferisce al Figlio (Giovanni, 15:26). E se anche abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne (religiosità, studi teologici, o altro), ora però non lo conosciamo più così. (II Corinzi, 5:16). “Nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio” (I Corinzi, 2:11). “Nelle altre epoche non fu concesso ai figli degli uomini di conoscere questo mistero, così come ora, per mezzo dello Spirito, è stato rivelato ai santi apostoli e profeti di lui” (Efesini, 3:5). Dio è Spirito (Giovanni, 4:24). “Dio è Spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in spirito e verità” (Giovanni, 4:24). In principio, quando Dio creò i cieli e la terra, “lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque” (Genesi, 1:2). Lo Spirito di Dio, già anticamente, ha parlato per mezzo dei profeti (Geremia, 23:5; Isaia, 7:14), preannunciando in molti modi la venuta dell’Unto, cioè il Messia: il Cristo. Poi, lo Spirito Santo ha introdotto il Figlio di Dio nel mondo. Nella Scrittura lo Spirito Santo è chiamato anche “Spirito della verità” (Giovanni, 14:17) e “Spirito di Gesù” (Atti, 16:7). È per opera dello Spirito Santo che la Parola è diventata carne (Giovanni, 1:14). Infatti la nascita di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, avvenne “per opera dello Spirito Santo” (Matteo, 1:18). Quando Gesù uscì dal Giordano nel quale si era fatto immergere (battezzare) da Giovanni, lo Spirito Santo scese su di lui in forma corporea, come una colomba (Luca, 3:22). Poi, lo Spirito Santo condusse Gesù nel deserto per essere tentato dal diavolo (Matteo, 4:1). Dopo la tentazione, tornò in Galilea “nella potenza dello Spirito” (Luca, 4:14) e con questa potenza parlò ed operò. “È lo Spirito che vivifica; la carne non è di alcuna utilità; le parole che vi ho dette sono spirito e vita” (Giovanni, 6:63) . Ora il Signore Gesù è salito in cielo e dal cielo dona lo Spirito Santo ai suoi discepoli. Infatti egli disse: “Eppure, io vi dico la verità: è utile per voi che io me ne vada; perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò” (Giovanni, 16:7).
E “quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me”. Soltanto lo Spirito di Dio ci può far capire l’insegnamento di Gesù (Giovanni, 15:26). Dio ci ha promesso: “Voi sarete battezzati (immersi) nello Spirito Santo” (Atti, 11:16). Per mezzo dello Spirito Santo, Gesù può vivere in noi e operare con potenza attraverso di noi. “Voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni (...) fino all’estremità della terra” (Atti, 1:5,8). Lo Spirito Santo è chiamato anche il Consolatore, “Paracleto” che, letteralmente, in greco significa “Colui che può essere chiamato al proprio lato”, il nostro difensore. Solo lo Spirito Santo può darci i doni, la forza e il coraggio per annunciare la “buona notizia” di Dio (I Corinzi, 12:4,7). Tutto quello che riguarda Gesù lo riceviamo per mezzo dello Spirito Santo. Infatti Gesù disse: “Il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto”; è “Lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità” (Giovanni, 14:26; 16:13).
Quando Dio parla all’uomo lo fa sempre per mezzo dello Spirito Santo, “Perché nessuna profezia della Scrittura proviene da un’interpretazione personale”; infatti nessuna profezia venne mai dall’intelligenza dell’uomo, ma “degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo” (II Pietro, 1:20-21). “Perciò vi faccio sapere che nessuno, parlando per lo Spirito di Dio, dice: Gesù è anatema! e nessuno può dire: Gesù è il Signore! se non per lo Spirito Santo” (I Corinzi, 12:3). Inoltre è il frutto dello Spirito che rende evidente Gesù nel cristiano. Infatti invano insistiamo di essere nati di nuovo se ci mancano amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, temperanza (Galati, 5:22).
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