La domanda del testo biblico che troviamo nel Vangelo di Giovanni: " ... lo cercavano ... e dicevano: Dov'è egli?" (7:11), riassume la volontà dell'uomo di cercare Dio, anche se condotta in modi differenti. Difatti, il credente come lo scettico, si pongono questo interrogativo.
Il quesito può essere modulato sulle note della fede o dell'ironia, della ribellione aperta o dell'indifferenza, assumendo di volta in volta un suono diverso. Comunque sia, la domanda è formulata.
Diverse ideologie e svariate correnti filosofiche, così come alcune religioni, hanno cercato di reprimere il desiderio di Dio negli uomini; ma dopo duemila anni di cristianesimo, nel terzo millennio, la richiesta, più forte e chiara che mai, echeggia nelle coscienze, risuona fra gli uomini per salire infine al cospetto di Dio.
L'anelito verso il Creatore aveva spinto gli ateniesi dei tempi dell'apostolo Paolo, già fin troppo religiosi, ad edificare un altare al dio possibile. Mossi da scrupolo, probabilmente pensarono che il loro già numeroso panteon poteva aver trascurato un'ulteriore divinità, la più timida o forse la più alta che per un qualsiasi motivo si celava agli occhi degli uomini. Pertanto si pensò bene di riparare all'ignoranza con un tentativo. Paolo utilizzò questo ormeggio nel porto pagano per fare attraccare la nave dell'Evangelo: "Poiché, passando, e osservando
gli oggetti del vostro culto, ho trovato anche un altare sul quale era scritto: AL DIO SCONOSCIUTO.
Orbene, ciò che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annunzio" (Atti
17:23). Anzi, Paolo affermerà che tale desiderio è stato stabilito da Dio stesso, perché: "Egli ha tratto da un solo tutte le nazioni degli uomini
perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate, e i confini della loro abitazione, affinché
cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché Egli non sia lungi da ciascun di noi" (Atti 17:26, 27).
Purtroppo, il desiderio non basta ad evitare l'errore,
cosicché nella lettera ai Romani è scritto: " ... non v'è alcuno che ricerchi Dio" (Romani 3: 11).
Si noti il contrasto stridente fra gli uomini che, come non vedenti, annaspano nel buio e Dio, vicino ad ognuno di loro, che li interpello mediante la predicazione dell'Evangelo. "Filippo gli disse: 'Signore, mostraci il Padre e ci basta'. Gesu gli disse: 'Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre ... "' (Giovanni 14:8, 9).
"Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Figlio, che è nel seno del Padre, è quello che l'ha fatto conoscere" (Giovanni 1:18).
Cristo ha squarciato le tenebre per far risplendere la luce di Dio fra gli uomin.
"Dov'è Dio?". Egli si rivela nelle pagine della Bibbia, Cristo Lo ha fatto conoscere. A questo punto la risposta è quasi completa. Rimane un ultimo tocco.
Dio è accanto ad ogn uomo, la Sua presenza non è legata ad alcun santuario, pertanto se il quesito aveva un senso al tempo del ministerio terreno di Cristo, oggi non più "... l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità..." (Giovanni 4:23)
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