Imprese di Sansone contro i Filistei
Gc 14:20; 15:4
15:1 Al tempo della mietitura del grano, Sansone andò a visitare sua moglie, le portò un capretto e disse: «Voglio entrare in camera da mia moglie». Ma il padre di lei non gli permise di entrare
15:2 e gli disse: «Io credevo sicuramente che tu l'avessi presa in odio, perciò l'ho data al tuo compagno; sua sorella minore non è più bella di lei? Prendila dunque al suo posto».
15:3 Sansone rispose loro: «Questa volta, non avrò colpa, se farò del male ai Filistei».
15:4 Sansone se ne andò e catturò trecento sciacalli; prese pure delle fiaccole, mise gli sciacalli coda contro coda e una fiaccola in mezzo, fra le due code.
15:5 Poi accese le fiaccole, fece correre gli sciacalli per i campi di grano dei Filistei e bruciò i covoni ammassati, il grano ancora in piedi e perfino gli uliveti.
15:6 I Filistei chiesero: «Chi ha fatto questo?» Fu risposto: «Sansone, il genero del Timneo, perché questi gli ha preso la moglie e l'ha data al compagno di lui». I Filistei salirono e bruciarono lei e suo padre.
15:7 Sansone disse loro: «Poiché agite in questo modo, siate certi che non mi fermerò finché non mi sarò vendicato di voi».
15:8 E li sbaragliò interamente, facendone una grande strage. Poi discese e si ritirò nella caverna della roccia d'Etam.
(Gc 16:4-12; 3:31) Sl 9:10
15:9 Allora i Filistei salirono, si accamparono in Giuda e si spinsero fino a Lechi.
15:10 Gli uomini di Giuda dissero loro: «Perché siete saliti contro di noi?» Quelli risposero: «Siamo saliti per legare Sansone; per fare a lui quello che ha fatto a noi».
15:11 Tremila uomini di Giuda scesero alla caverna della roccia di Etam e dissero a Sansone: «Non sai che i Filistei sono nostri dominatori? Che è dunque questo che ci hai fatto?» Egli rispose loro: «Quello che hanno fatto a me, l'ho fatto a loro».
15:12 Essi gli dissero: «Noi siamo venuti per legarti e darti in mano ai Filistei». Sansone replicò loro: «Giuratemi che voi stessi non mi ucciderete».
15:13 Quelli risposero: «No, ti legheremo soltanto e ti daremo nelle loro mani; ma certamente non ti metteremo a morte». Così lo legarono con due funi nuove e lo fecero uscire dalla caverna.
15:14 Quando giunse a Lechi, i Filistei gli si fecero incontro con grida di gioia, ma lo Spirito del SIGNORE lo investì, e le funi che aveva alle braccia divennero come fili di lino a cui si appicchi il fuoco; e i legami gli caddero dalle mani.
15:15 Poi, trovata una mascella d'asino ancora fresca, stese la mano, l'afferrò e uccise con essa mille uomini.
15:16 Sansone disse:
«Con una mascella d'asino, un mucchio! due mucchi!
Con una mascella d'asino ho ucciso mille uomini».
15:17 Quando ebbe finito di parlare, gettò via la mascella e chiamò quel luogo Ramat-Lechi.
Es 17:3-6; Sl 94:17-18; Is 41:17-18
15:18 Poi ebbe molta sete, invocò il SIGNORE, e disse: «Tu hai concesso questa grande liberazione per mano del tuo servo; ora, dovrò forse morire di sete e cadere nelle mani degli incirconcisi?»
15:19 Allora Dio fendè la roccia concava che è a Lechi e ne uscì dell'acqua. Sansone bevve, il suo spirito si rianimò ed egli riprese vita. Perciò quella fonte fu chiamata En-Accore; essa esiste anche al giorno d'oggi a Lechi.
15:20 Sansone fu giudice d'Israele, al tempo dei Filistei, per vent'anni.
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