L'Associazione intitolata al conte fiorentino Piero Guicciardini (1808-1886) ha organizzato a Napoli, dal 22 al 23 ottobre, due giornate di studi su "Il protestantesimo italiano nel Mezzogiorno tra Otto e Novecento".
Il conte Guicciardini, dopo la sua conversione all'evangelismo, svolse una notevole opera missionaria ed ebbe contatti con molti esponenti del mondo religioso. Il XIX secolo registrava nel mondo protestante europeo un grande fermento religioso che ha influenzato anche la penisola italiana, ancora frazionata in piccoli stati.
La stampa della Bibbia del Diodati in lingua italiana come pure l'unità d'Italia sancita nel 1861 contribuirono in larga misura a far crescere l'evangelismo nel nostro Paese.
Si inaugurarono luoghi di culto, furono aperte scuole, si fondarono chiese, si aprirono missioni straniere che poi si radicarono sul ter ritorio. Proprio questo periodo così ricco di passione religiosa ha interessato il convegno, che ha avuto luogo presso l'Istituto per gli Studi Filosofici della capitale campana.
I relatori, per la maggior parte docenti di varie università italiane, hanno affrontato il tema sotto molteplici aspetti: il socialismo, il meridionalismo, l'evangelismo, la diversità denominazionale, il contributo femminile nell'evangelizzazione. Nel corso dei lavori sono state presentate varie realtà evangeliche che hanno operato nel Mezzogiorno tra l'Otto e il Novecento: valdesi, chiese libere, battisti, avventisti, pentecostali, ecc.
La chiesa avventista è stata rappresentata da Dora Bognandi, direttore associato nazionale del dipartimento Affari Pubblici e Libertà Religiosa, che nel suo intervento ha presentato lo sviluppo dell'avventismo nel periodo storico considerato.
L'unità d'Italia ha veramente favo rito la libera circolazione delle idee. I secoli successivi alla Riforma di Lutero erano stati caratterizzati da feroci persecuzioni: non era possibile affermare una convinzione cristiana diversa dalla cattolica, pena la morte o il carcere; con il XIX secolo, nonostante le difficoltà delle minoranze non fossero state del tutto scongiurate, era però possibile fare delle scelte di fede diverse: numerose persone, anche appartenenti a ceti sociali elevati, hanno scelto di vivere un cristianesimo più libero e partecipato.
Nel 2011, varie iniziative organizzate dalle Chiese evangeliche ricorderanno il contributo che i protestanti hanno dato per l'Unità d'Italia e la testimonianza che hanno potuto rendere al nostro paese.
Fonte: notizie avventiste
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