Camminando poi lungo il mare della Galilea, egli vide Simone e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, perchè erano dei pescatori.
E Gesù disse loro: "Seguitemi, e io vi farò diventare pescatori di uomini".
Ed essi, lasciate subito le loro reti, lo seguirono. Marco 1
Il Mare di Galilea, detto anche Lago di Tiberiade o di Gennesaret o di Kinneret, è il più grande lago d'acqua dolce dello Stato di Israele avendo una circonferenza di circa 53 km.
Situato a 213 m sotto il livello del mare, ha una profondità massima di 43 m: si tratta del lago d'acqua dolce più grande della Terra sotto il livello del mare, superato per dimensioni solo dal Mar Morto che è però un lago d'acqua salata. Il lago si trova nella Grande Fossa Tettonica, depressione creatasi dal distacco delle placche araba e africana e nella quale, da nord a sud, scorrono le acque del fiume Giordano che alimentano il lago. Per tale motivo la zona è caratterizzata da elevata sismicità, mentre in passato era presente anche una certa attività vulcanica come testimonia la presenza di rocce basaltiche ed ignee.
È posto tra i territori di Israele e le alture del Golan annesse da Israele e rivendicate dalla Siria. Nel corso dei secoli ha avuto molte denominazioni in funzione delle principali città che nel tempo avevano la prevalenza sulle sue rive. Nell'Antico Testamento è chiamato Mare di Kinneret (Numeri 34,11) e (Giosuè 13,27), termine che potrebbe derivare dalla parola ebraica kinnor, ovvero arpa o lira in relazione alla forma del lago stesso. Nel Nuovo Testamento è chiamato lago o mare di Galilea, o di Tiberiade o di Gennèsaret: Galilea dal nome della regione in cui si trova; Tiberiade dal nome della città fondata da Erode Antipa intorno al 20 d.C. sulla sua riva nord in onore dell'imperatore Tiberio; Gennèsaret dal nome di una piccola pianura fertile situata sulle coste occidentali del lago. Il nome arabo del lago deriva da Tiberiade, la principale città all'epoca della conquista araba.
Il Mare di Galilea è conosciuto soprattutto per essere stato, secondo i Vangeli, la sede principale della predicazione di Gesù. Essi narrano che Gesù visitò più volte molte località poste sulle rive del lago, attraversandolo spesso in barca.
Vicende bibliche
I Vangeli nominano questo lago varie volte:
Il lago rappresentava il luogo di lavoro dei pescatori tra i quali Gesù scelse alcuni dei suoi apostoli: Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo e suo fratello Giovanni, questi ultimi figli di Zebedeo furono chiamati da Gesù mentre sulla riva del lago riassettavano le reti, e immediatamente lasciarono tutto e lo seguirono (Luca 5,1-11).
Durante una traversata del lago, un'improvvisa tempesta mise in pericolo la fragile lancia su cui c'erano Gesù e gli apostoli. Siccome Gesù stava dormendo, lo svegliarono, e con poche parole calmó la furia del mare e del vento (Luca 8,22-25).
Un episodio simile avviene dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Il Vangelo secondo Giovanni narra che Gesù allontanò la folla che voleva farlo re, allontanò anche i discepoli spingendoli sulla barca, e si ritirò sul monte in preghiera. Nel cuore della notte Gesù apparve ai discepoli camminando sulle acque del lago (Giovanni 6,16-21)
Il Lago di Galilea vedrà anche un'apparizione di Gesù resuscitato: da distante, dalla riva, suggerirà ai discepoli estenuati per la notte passata senza pescar nulla, che tirassero la rete dalla parte destra della barca. In questa maniera i discepoli pescano una gran quantità di pesci, e riconoscono che quello sconosciuto "è il Signore!". Pietro si tuffa e raggiunge a nuoto la riva, mentre gli altri raggiungono la riva con la barca. Al loro arrivo, Gesù sta arrostendo per loro pane e alcuni pesci, e li dà loro. Finito di mangiare, Gesù chiede per 3 volte a Pietro se lui lo ama, ad ogni risposta di Pietro Gesù risponde con la frase "pasci le mie pecorelle". (Giovanni 21,1-19)
Epoca romana
Fu oggetto di una battaglia combattuta nei suoi pressi, non molto distante dalla città di Tarichee durante la prima guerra giudaica (nel 68 d.C.). Viene quindi descritto da Giuseppe Flavio, il quale riporta:
«Il lago di Gennesar, prende il nome dal vicino territorio. Misura 40 stadi in larghezza e 140 in lunghezza. Le sue acque sono dolci, ma non buone da bere. Esse sono più leggere della pesante acqua di palude, è limpida perché le sue rive sono formate da ghiaia e sabbia; ha inoltre una temperatura mite: è meno fredda di quella di un fiume o di una sorgente, ma rimane comunque più fresca di quanto si immagini, vista l'estensione del lago. Al centro di esso scorre il Giordano, che sembra nascere dal Panion, mentre in realtà giunge al Panion attraverso un percorso sotterraneo, e nasce invece dal bacino di nome Fiale, che si trova a 120 stadi da Cesarea, sulla destra, non molto distante dalla strada che porta alla Traconitide. [...] Non si sapeva che nascesse dal Giordano fino a quando ciò che la cosa non fu dimostrata da Filippo, tetrarca della Traconitide. Egli, infatti, gettando nella Fiale della paglia, la ritrovò trasportata al Panion, dove nell'Antichità si credeva nascesse il Giordano. [...] »
(Giuseppe Flavio, Guerra giudaica, III, 7.)
Fonte: WIKIPEDIA
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