Finalmente, dopo innumerevoli preparativi e vicissitudini, giunge per due giovani innamorati il giorno del loro matrimonio.
Quante volte hanno sognato e pensato a quel momento!
Stentano a crederci, ma è tutto vero: stanno per coronare il loro sogno d'amore.
Quante volte hanno sognato e pensato a quel momento!
Stentano a crederci, ma è tutto vero: stanno per coronare il loro sogno d'amore.
Lo sposo all'altare aspetta con trepidazione la sua amata. A volte scoppia a piangere a dirotto, in altri momenti ride per l'immensa gioia; poi inizia a tremare e a sudare, non riesce proprio a controllarsi.
Si inizia a suonare la marcia nuziale, mentre all'ingresso della chiesa compare la sposa accompagnata dal padre.
La sua entrata viene accolta da uno strano vociare, i parenti si guardano sgomenti, altri ridono a crepapelle, qualcuno corre fuori confuso: la sposa è vestita in pigiama. "Cara, dov'è il tuo abito?" - chiede perplesso lo sposo.
"Oh, che sbadata, ho dimenticato di indossarlo!" - risponde la giovane, guardandosi con meraviglia.
Questa storia è così ridicola e assurda che nessuno la prenderebbe sul serio. Eppure, molte volte, la sposa di Cristo dimentica di indossare l'abito della preghiera per avere comunione con il Suo Sposo. Ahimé, ciò che dovrebbe essere un'assurdità spesso diviene una realtà: vivere la vita cristiana senza preghiera.
Nel libro del profeta Geremia, al capitolo 2, verso 32, Dio lamenta rattristato: "Può una fanciulla dimenticare i suoi ornamenti, o una sposa la sua cintura? Eppure il mio popolo mi ha dimenticato da giorni innumerevoli".
L'apostolo Paolo, conoscendo il grande pericolo di trascurare la preghiera, mette in guardia il popolo di Dio: "Non cessate mai di pregare" (1 Tessalonicesi 5:17). È come se dicesse : "Non spogliatevi mai del vostro abito di preghiera. Siate in una continua relazione con Dio. Egli è tutto ciò di cui avete bisogno per andare avanti nella vostra vita spirituale".
Sì, è proprio così.
Come pensiamo di crescere nella conoscenza della presenza di Dio, di far fronte ai giorni malvagi che ci stanno davanti, di resistere ai continui attacchi delle forze delle tenebre, di superare prove e tentazioni di ogni genere, senza avere per settimane e settimane comunione con il Padre attraverso Cristo Gesù per mezzo dello Spirito Santo?
Com'è possibile riuscire a trovare tempo per noi stessi, per i nostri svaghi, per stare davanti alla televisione fino ad addormentarci (se ci è difficile spegnere la TV, proviamo a distruggerla, prima che essa distrugga noi) e per tante altre cose e, nello stesso tempo, giustificare la nostra mancanza di comunione con Dio a causa delle nostre giornate cosi impegnate?
Sarebbe veramente tragico se Dio agisse nella stessa maniera, nel momento in cui ci trovassimo nella "fossa dei problemi", lasciandoci "in pasto ai leoni" perché troppo impegnato con i Suoi affari nel cielo.
La più grande tragedia sarebbe se in quel giorno Dio ci dovesse dire: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da Me, voi tutti operatori d'iniquità" (Matteo 7:23).
No, come potremmo essere così iniqui da respingere l'invito amorevole che il Padre ci rivolge di accedere alla Sua presenza per mezzo del Sangue che Gesù ha sparso per noi (vedi Ebrei 10:19)?
Come potremmo essere cosi iniqui da resistere allo Spirito Santo e ostinarci a rimanere fuori del luogo santissimo?
Se amiamo veramente Gesù, il nostro cuore deve sentirsi continuamente attirato dalla Sua presenza. Se questo non accade più, ravvediamoci e ritorniamo ad una vera vita di preghiera, affinché lo Spirito Santo torni a riversare nei nostri cuori quell'amore che ci spinge a gridare: "Come la cerva anela ai rivi dell'acqua, così l'anima mia anela a Te, o Dio" (Salmo 42:1).
Argomenti
- Accedi per commentare
- 1099 viste