Poi "Gesù" disse loro:« Queste sono le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: che si dovevano adempiere tutte le cose scritte a mio riguardo nella legge di Mosé, nei profeti e nei salmi ». Allora aprí loro la mente, perché comprendessero le Scritture, e disse loro:«Cosí sta scritto, e cosí era necessario che il Cristo soffrisse e risuscitasse dai morti il terzo giorno e che nel suo nome si predicasse il ravvedimento e il perdono dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme. (Lu-ca 24:44-47)
Se il Signore ci lascia sulla terra dopo la nostra conversione è in particolare perchè vuole che testimoniamo delle grandi cose che Egli ha fatto per noi. Egli si aspetta che i suoi riscattati siano dei luminari che brillano davanti agli uomini affinchè coloro che sono ancora nelle tenebre vengano "alla sua meravigliosa luce." (1Pietro 2:9)
Tutta l'opera che Cristo ha fatto nel mondo, dalla Pentecoste fino ad oggi, Egli l'ha fatta per mezzo dei suoi, che hanno agito con la potenza dello Spirito Santo.
Non è onesto dire che noi non siamo indispensabili per l'opera dei Signore; il Signore, certo, ha molti mezzi a disposizione, ma se ha deciso di adoperare noi come suoi strumenti non è giusto trarsi indietro con la scusa che Egli è potente di fare questo lavoro anche senza di noi.
E come crederanno in Colui del quale non hanno udito parlare?
E come udranno se non v'è chi predichi? (Romani 10:14).
Il Signore vuole farci partecipare alla sua opera dandoci tutte le risorse necessarie per svolgere la nostra parte. Chi oserebbe rispondere al Signore:" Non voglio", come fece il figlio della parabola quando suo padre gli chiese di andare a lavorare nei campi? Ora, il Signore ha espressamente detto dopo la sua risurrezione:" Come il Padre mi ha mandato, anch'io mando voi" (Giovanni 20:21).
Non facciamo come Giona che cominciò il suo declino spirituale proprio col rifiutare di compiere la missione che gli era stata confidata! Ricordiamoci della responsabilità che abbiamo di fronte a quelli che non conoscono il Signore e che camminano nella strada spaziosa che porta alla perdizione. Dio ci ha fatto la grazia di conoscere il Signore come nostro Salvatore; terremo solo per noi, gelosamente ed egoisticamente, questa conoscenza per la quale siamo giunti alla fede e alla vita eterna?
Leggiamo la storia dei quattro lebbrosi fuori della porta di Samaria 2 Re 7:8,9).
Nella città assediata dai Siri gli Israeliti morivano di fame e di sete. Ma Dio all'improvviso, all'insaputa di tutti, aveva messo in fuga i nemici; e quei lebbrosi che erano fuori della città avevano trovato negli accampamenti abbandonati una straordinaria abbondanza di cibi e di bevande, e ogni sorta di cose preziose. "Mangiarono, bevvero e portarono via argento, oro e vesti...
Ma poi dissero fra di loro: Noi non facciamo bene; questo è giorno di buone novelle e noi ci tacciamo.Se aspettiamo finchè si faccia giorno, saremo tenuti per colpevoli". Cosi andarono a informare gli altri e a dare la buona notizia della liberazione operata da Dio. Domani sarà forse troppo tardi per condurre qualcuno al Salvatore.
Cominciamo ad essere fedeli nelle piccole cose, e il Signore ci affiderà le grandi. Ognuno di noi può chiedere e ricercare il dono di evangelista; ma se il cuore è ripieno di Cristo e trabocca, anche senza un dono particolare qualsiasi credente, anche il più semplice, darà testimonianza della propria fede e della gioia che ha di conoscere il Signore; e questa testimonianza non mancherä di portare il suo frutto per la salvezza di altri.
IL MESSAGGERO CRISTIANO
- Accedi per commentare
- 545 viste