A vederla da fuori chi l'avrebbe detto che un oggetto tanto comune potesse nascondere al suo interno simili fantastiche potenzialità?
Questa premessa perché qualche giorno fa mi sono trovato a discute con un mio amico, come me appassionato di fantascienza ed anche di fantascienza datata (ricordate Spazio 1999 o Star Trek?) sullo stile di composizione dei vangeli. Ad essere onesto, si lamentava dello stile scarno, essenziale, troppo essenziale a suo avviso, delle narrazioni evangeliche. Perché la Bibbia riporta così pochi dettagli sulla vita di Gesù? - mi chiedeva.
Non è che anche io non mi sia posto questa domanda tempo fa. Ma vi ho trovato una risposta grazie al mio interesse per l'indagine storica. Da questo punto di vista, il "problema" suscitato dallo stile dei vangeli è senz'altro spiegabile. Marco ad esempio, che è davvero essenziale nello stile e nei contenuti, è un'opera perfettamente in sintonia con gli altri scritti suoi contemporanei. In parole povere, era quello il metodo corrente di scrittura nel periodo in cui quel vangelo fu scritto. E come noi oggi scriviamo soddisfacendo i nostri lettori contemporanei, in ogni epoca ogni scrittore serio per propensione, ma anche per senso di praticità, scrive nello stile letterario proprio del periodo in cui vive. Se consideriamo che un film o telefilm appena degli anni '70 ci appare oggi rozzo ed ingenuo, dobbiamo considerare il risultato dei vangeli, composti duemila (2000!) anni fa, più che buono. Se Matteo propone una cronologia diversa degli eventi rispetto a Marco, è perché il suo intento narrativo - perfettamente in armonia con la letteratura ebraica (vedi ad esempio il libro biblico di Geremia!) - tende più a sottolineare il senso degli eventi che il loro ordine cronologico - che invece ossessiona noi uomini del XXI secolo! In particolare, proprio Matteo mi ha così "sconvolto" con il suo meraviglioso "disordine" narrativo ma il suo grande ordine tematico, da proporre uno studio specifico proprio sullo schema dietro la narrazione del primo vangelo. Sul mio sito lo trovate fra gli studi clicca qui per leggerlo
Perché poi tre vangeli sinottici ed il quarto di Giovanni? Credo la risposta sia evidente: quattro narrazioni ci offrono una prospettiva completa, a 360 gradi, di quanto dobbiamo sapere sulla persona di Gesù e sugli eventi che hanno caratterizzato il suo ministero terreno. Da cristiano, lo dico in tutta onestà, leggendo questi scritti e studiandoli, non ho mai avvertito il bisogno di un quinto evangelo.
Sempre considerando l'approccio storico ai vangeli intesi come documenti, il loro valore di evidenze storiche è più che attendibile, in quanto manifestamente dipendenti dal resoconto di testimoni oculari degli eventi che in essi sono descritti. E, paradossalmente, in quanto documenti anonimi risultano essere ancora più attendibili, perché devono aver dovuto passare l'attento esame di tutta la Chiesa nascente prima di essere tanto universalmente accettati come narrazioni attendibili prima e Parola di Dio poi.
I vangeli clamorosamente falsi, attribuiti a questo o quell'apostolo, invece, che hanno proliferato nel II secolo, essendo palesemente di valore pressoché nullo dal punto di vista teologico ma anche storico, hanno goduto soltanto per qualche tempo del favore di questa o quella setta eretica dove erano stati prodotti o diffusi, scivolando nell'oblio, almeno fino a quando qualche fortuito ritrovamento non li ha portati alla luce e qualche sapiente operazione commerciale non ne ha sfruttato le potenzialità di guadagno, cercando di attribuire loro un valore che oggettivamente non hanno mai avuto.
Quando poi si parla di contrasti all'interno delle narrazioni evangeliche o fra di loro, invito a riflettere su quanto sia difficile a volte attingere dalle diverse fonti di informazione (giornali, notiziari) circa la verità di eventi dei nostri giorni; o quanto sia difficile a volte in un'aula di tribunale accertare la verità dei fatti accaduti anche in presenza di diversi testimoni.
L'attendibilità dei testimoni per eccellenza della nostra fede, gli apostoli, sta nel fatto che costoro erano così certi di quanto avevano visto da dedicare tutta la loro vita alla causa del Cristo, e di non fermarsi dal proclamare la Verità nemmeno quando minacciati di morte e poi veramente uccisi.
Scriveva l'apostolo Pietro: "Infatti vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signore Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole abilmente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà." (2 Pietro 1:16 - Nuova Riveduta)
E forse ancora più incisivo qualche tempo dopo l'apostolo Giovanni: "Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato della parola della vita (poiché la vita è stata manifestata e noi l'abbiamo vista e ne rendiamo testimonianza, e vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre e che ci fu manifestata), quel che abbiamo visto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché voi pure siate in comunione con noi; e la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo." (1 Giovanni 1:1-3 - Nuova Riveduta).
Tralasciando i profondi significati dell'ultima citazione, quello che inequivocabilmente si capisce è che l'apostolo Giovanni dice apertamente: Guardate che abbiamo perfettamente capito ciò di cui siamo testimoni (notate il plurale!), sentito, visto e persino toccato; noi siamo sicuri delle cose che annunciamo, dell'evangelo.
Bisogna essere onesti: non molti eventi storici possono vantare fonti tanto attendibili.
Ma il mio amico, poco interessato alla storia, non rimase per nulla convinto dai cenni che gli feci di quanto sopra ho detto. Riflettendoci a casa, quindi, ho elaborato tutt'altra risposta.
I vangeli e la Bibbia in generale, sono come la cabina telefonica - macchina del tempo di Dr. Who! Esteriormente appaiono come semplici libri di 27 o 16 capitoli, ma quando entri dentro trovi immensi significati, interi libri dentro i libri, i capitoli, i versi, a volte persino le singole parole. Gli innumerevoli testi scritti sulla Bibbia, se li vogliamo considerare come il frutto dell'osservazione di quanto trovato durante le ricognizioni all'interno di questo stupefacente "contenitore", sono lì ad attestare l'immensa mole di informazioni che custodiscono questi scritti all'apparenza tanto scarni.
Non è forse vero che oggi per facilitare lo spostamento di grossi files si usa "zipparli"? Lo faccio spesso per mandare diverso materiale via e-mail: raccolgo tutto in una cartella, poi comprimo; quindi allego e spedisco il tutto. La Bibbia allora non possiamo immaginarla come un messaggio di Dio inviato all'uomo, accuratamente "zippato" in maniera da potersi recapitare con successo all'umanità intera?
Me la cavo meglio con la storia che con la scienza e l'informatica, ma spero di non aver fatto troppa brutta figura ed aver dato nuovi spunti di riflessione da altre prospettive che non sono le solite - spirituali e storiche - che regolarmente propongo nei miei studi.
Chiudo con un'ultima importante considerazione.
I tempi sono maturi e c'è poco spazio per i dubbi. Il Signore è alle porte ed il ritorno di Gesù è vicino. L'unica cosa sensata che ci conviene fare è prepararci per quel glorioso momento ... il resto conta così poco!
Maranatha!
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Per un approfondimento sulla composizione dei vangeli rimando ad altri miei studi:
Origine dei Vangeli - L'antichità dei Vangeli sinottici è da sempre argomento di dibattito. La posizione tradizionale sull'antichità delle narrazioni canoniche è stata di recente confermata da diverse nuove scoperte e riletture dei documenti in nostro possesso.
Introduzione alla Bibbia - La Bibbia è un libro che non smette mai di stupirmi. Questo libro non è completo, ma raccoglie quante più informazioni ho appreso nei miei anni di studio sulla Parola di Dio per poter presentare una visione che spieghi il senso e l'origine della Sacra Scrittura.
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