E' passato un anno dalla morte di Welby. Abbiamo vissuto nella stessa borgata, calpestato i stessi viali, di certo ancora mi emoziona il suo ricordo. Scrivevo, un'anno fa dopo i suoi funerali...
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24 dicembre 2006
Come mi ero promesso stamani ero alle esequie laiche di Piergiorgio.
Una mattina particolarmente baciata dal sole.
Trovare parcheggio un pò difficile.
Mi fermo, colgo l'occasione per fare colazione al mio "vecchio" bar pasticceria dell'angolo.
2 cornetti e caffellatte.... "ora si può ragionare", mi sono detto.
Mi incammino per quella strada che ho fatto migliaia di volte, Arrivo, il cupolone della basilica è la cosa più vistosa, quella che si vede anche da lontano.
Non è li che oggi devo entrare.
Restiamo fuori, nella piazza.
Molta gente, un po’ me lo aspettavo.
Mi trovo un posticino in altro, sulle aiuole, l'odore è quello dello spazio utilizzato dal migliori amici dell'uomo. Fa nulla.
Arriva la bara, commozione intorno a me, dentro me.
Applausi.
Le prime parole sono della moglie, poi la sorella, altri parenti.
Si racconta un pò di Piergiorgio.
Il momento più toccante, per me, quando si ricorda che quei luoghi erano posti dove passeggiava, dove andava in giro con la chitarra fino a che poteva.
Non so perchè, forse il sapore del tempo che passa, decenni che si infilano l'un l'altro come una fila di soldati che marcia senza meta, la malinconica e la tristezza mi hanno attanagliatola la mente, il cuore.
Coraggiosa la moglie, scelta difficile, sposare un uomo in carrozzella sapendo che non poteva che peggiorare, scelta difficile rimanergli accanto per decenni, appunto.
E' stata una bella festa, non sono parole mie ma le sue, concordo.
Eravamo in molti a celebrare un amico, un leeder. Un Superman.
Buffo. Non avrei mai pensato che un uomo così flaccido fisicamente avrebbe smosso coscienze, pensieri, uomini.
E' un'occasione per ricordarmi, con le dovute differenze, di Gesù.
Un falegname, un ebreo, un uomo morto giovane. Senza televisione, radio, satelliti, eppure scosse il mondo, e lo scuote anche ora.
Un funerale laico e religioso.
Si perchè anche se le porte di quella basilica non si sono aperte, ne ho vista di gente pregare.
E, ne sono certo, la misericordia di Dio è più grande di quella di un qualsiasi vicariato.
Tra due giorni sarebbe stato il compleanno di Piergiorgio, avevano l'abitudine di festeggiare il compleanno il natale e il 26 in una unica occasione, per fare una unica rimpatriata. Disturbare il meno possibile e raccogliere persone intorno a lui vincolandole solo per un giorno.
Oggi c'erano i suoi amici, i suoi parenti, curiosi, etc.... una bella festa...
…. Torno a casa più convinto della necessita di assaporare ogni giorno, di gioia, di malattia o altro, sono tornato ho abbracciato le mie bimbe.
Alex
Ciao Piergiorgio.
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