Con quella costanza e consistenza, così raramente trovabili nei cristiani, "l'apostolo dei Gentili" finisce la sua corsa nell'esatto modo in cui inizia (Atti 28:30,31).
1) AFFLIZIONE - BENEDETTA
Un arco di tribolazione ha scagliato Davide, come una freccia, verso Dio. È una cosa benedetta, quando le ondate delle afflizioni ci scagliano sopra la roccia della fiducia in Dio, quando le tenebre di sotto ci fanno vedere la luce di sopra.
2) AFFLIZIONE - ACCOMPAGNATA DALL'ONORE
Anticamente uno schiaffo sull'orecchio, dato dal padrone allo schiavo, significava libertà. Lo schiavo, quindi, non si preoccupava quanto fosse duro il colpo. Tramite il tocco della spada del re, il guerriero diventava un cavaliere. Era poca cosa, per il nuovo cavaliere, che il tocco, dato dalla mano reale, fosse un po' pesante. Quando il Signore intende alzare il Suo servo in una posizione spirituale più elevata, Egli frequentemente, manda loro una dura prova. Egli rende i suoi "Giacobbe" principi vittoriosi, ma conferisce l'onore, accompagnato da una slogatura, dopo una notte di combattimento. Chi tra noi vorrebbe essere privato delle prove, se queste sono tappe necessarie per un progresso spirituale?
3) AFFLIZIONE - RISVEGLIA LA GRATITUDINE
Le afflizioni ci fanno riconoscenti verso la misericordia, che una volta trattavamo con indifferenza. L'altro giorno, noi sedemmo per mezz'ora in una stalla di vitelli, molto grati per il riparo dal temporale: non saremmo entrati in quella stalla per nessun altro motivo.
Le persone scontente hanno bisogno di un po' di pane di avversità e di un po' di acqua d'afflizione, per curarsi dalla brutta abitudine di mormorare. In circostanze problematiche, impareremo ad apprezzare perfino le cose che prima detestavamo. Non siamo amanti di lucertole, ma sul Ponte di San Martino, nella Valle D'Aosta, dove ci sono zanzare ed insetti di tutte le specie, che ci infastidiscono e ci distraggono, noi apprezziamo i piccoli compagni verdi e ci sentiamo attaccati a loro, quando tirano fuori le loro lingue e divorano i nostri terribili nemici. Le avversità sono dolci perché ci portano ad avere la giusta stima della misericordia, che prima consideravamo poco.
4) AFFLIZIONE - UN INCENTIVO ALLO ZELO
Nell'annale greco c'è una vecchia storia di un soldato di Antigono, il quale aveva una malattia estremamente dolorosa, che probabilmente l'avrebbe portato molto presto alla tomba. Il soldato era sempre il primo nell'attacco, affrettandosi nella parte più calda della battaglia, come il più coraggioso dei coraggiosi. Il suo dolore lo incitava a combattere al punto che egli dimenticava il dolore; egli non temeva la morte, perché sapeva bene che, in ogni caso, non avrebbe avuto lunga vita. Antigono, che ammirava grandemente il valore del suo soldato, avendo scoperto la sua malattia, l'aveva fatto curare da uno dei più eminenti medici del tempo. Ma, ahimè! Da quel momento il guerriero era assente dal fronte della battaglia. Egli ora cercava il proprio agio, perché, come diceva ai suoi compagni, egli aveva qualcosa per cui valeva la pena di vivere, cioè la salute, la casa, la famiglia ed altri conforti ed egli non voleva rischiare come prima. Così, quando le nostre difficoltà sono molte, la grazia divina ci rende più coraggiosi nel servizio al Signore; sembra che noi non abbiamo nulla per cui vivere in questo mondo, siamo guidati, dalla speranza del mondo a venire, ad essere zelanti, a rinunciare a noi stessi, ad operare. Ma, come spesso accade, quando ci ritroviamo in tempi migliori, a motivo delle gioie di questo mondo, ci viene duro ricordare il mondo a venire e così ci immergiamo in comodità disonorevoli.
5) ETÀ - NON E' UNA CURA PER IL PECCATO
Esopo racconta che un giorno un'anziana signora trovò una giara vuota che era stata piena di un eccellente vino invecchiato, di cui conservava ancora il profumo. Molto spesso vi si avvicinava e, accostando il naso, esclamava: "Oh, che delizia! Quanto deve essere stato buono questo vino per lasciare un così dolce profumo!".
Gli uomini rimangono spesso attaccati ai loro vizi, anche quando la loro capacità di goderne è andata via. I ricordi della baldoria e della sfrenatezza giovanile appaiono essere sempre dolci agli empi, anche nella loro avanzata età. Essi annusano le bottiglie vuote delle loro follie e desiderano solo di potersi ubriacare di nuovo con esse. L'età non cura il cuore malvagio, ma mette in luce, in modo ridicolo e penoso, la perversità indelebile della natura umana.
6) ANGELI - MINISTRI
Ho spesso riflettuto su un'espressione di Maometto, quando nella battaglia di Ohod, indicando i nemici, disse ai suoi seguaci: "Attacchiamoli! Posso sentire le ali degli angeli che ci vengono in aiuto". Quella fu una delusione per lui ed i suoi, dato che vennero tristemente sconfitti; ma non è una delusione nel caso dei servitori di Cristo. Noi possiamo ascoltare le ali degli angeli. La Provvidenza lavora sempre con te quando tu lavori per Dio.
7) IRA - INVENTIVA
L'uomo riesce sempre a trovare il modo di peccare contro Dio. Mi ricordo, quando ero giovane, un ragazzo che, quando giocava con i compagni di scuola, andava sempre su tutte le furie e avrebbe sempre voluto lanciare qualcosa alla persona con la quale era arrabbiato. Quello che ho notato è che aveva sempre qualcosa da lanciare. Sia in classe, sia nel campo, che in strada, c'era sempre una pietra, un libro o qualcos'altro pronti nelle sue mani.
Così è con le persone che combattono contro il Signore: nella furia della loro ribellione, scoprono armi ovunque. La mente malvagia è veloce nell'escogitare, l'orecchio depravato rapido nell'ascoltare e la mano peccaminosa, lesta nel compiere ogni sorta di disobbedienza.
8) BATTESIMO
C'è ovunque la tendenza di dire: "Il battesimo non deve essere menzionato, è una forma di settarismo". Chi lo dice? Se lo ha comandato il Signore, chi osa chiamarla una forma di settarismo? Non ci è comandato di predicare solo una parte dell'Evangelo, ma tutto l'Evangelo.
9) BATTESIMO DI SPURGEON
Ricordo con piacere quando ho dichiarato la mia fede apertamente con il battesimo. Ricordo vivamente la scena. Era il 3 Maggio e faceva freddo a causa di un vento pungente. Vedo il gran fiume, la folla sulla riva e la compagnia sulla nave traghetto. La Parola del Signore fu predicata da un uomo di Dio che ora è andato con il Signore. Dopo che ebbe finito, scese nelle acque, noi lo seguimmo e ci battezzò. Ricordo come, dopo essere stato per tanto tempo schiavo della timidezza, uscii dalle acque con un santo coraggio dovuto a quell'atto di decisione, consacrato da quel momento in poi ad essere una testimonianza duratura. Tramite una dichiarazione di morte al mondo, io affermai pubblicamente il desiderio di vivere con Gesù, per Gesù e come Gesù.
10) VIVIAMO CREDENDO
Non si può vivere senza fede, perché ci viene detto continuamente: "Il giusto vivrà per la sua fede". Credere è il nostro stile di vita e, quindi, ne abbiamo sempre bisogno. Se Dio ti dà grande fede, caro fratello mio, devi aspettarti grandi prove, perché, in proporzione a quanto crescerà la tua fede, dovrai fare di più e sopportare di più. Le piccole imbarcazioni possono rimanere vicino alla costa, come si addice a piccole barche, ma se Dio ha fatto di te una grande nave e ti carica abbondantemente, Egli vuole che tu sappia cosa sono le grandi onde e che tu provi la loro furia, fino a quando vedrai " i Suoi segni nelle profondità".
11) LA LEALTA' DEL CREDENTE
Hai mai sentito parlare dei feriti nelle guerre di Napoleone, che continuavano a rimanere attaccati al loro imperatore, con un amore idolatra, anche nell'ora della morte? Alzandosi sui gomiti, il soldato della Vecchia Guardia, diede un ultimo sorriso al grande capitano. Se quel guerriero moribondo avesse visto Napoleone cavalcare sul campo di battaglia, avrebbe gridato: "Viva l'imperatore!", e poi sarebbe spirato. Si legge di uno che, quando i sergenti cercavano di estrargli un proiettile dal peto, disse: "Andate ancora più a fondo e troverete l'Imperatore". Egli l'aveva nel suo cuore.La lealtà del credente nei confronti del Signore Gesù Cristo è infinitamente più lodevole.
12) CITARE LA BIBBIA ACCURATAMENTE
In una riunione di preghiera ho sentito un fratello dire: "Il Signore ha fatto cose grandi cose per noi, quindi vogliamo essere nella gioia"; ed io avrei voluto saltargli alla gola per fargli ripetere quel passo nella sua forma corretta.
13) BIBBIA - TRASCURATEZZA
L'ultimo libro edito, magari con una storia sentimentale, avrà senz'altro dei lettori attenti, mentre le profondità divine, misteriose ed ineffabili della conoscenza celeste, vengono disprezzate. Fratelli miei, troppi mangiano i frutti acerbi delle vigne di Satana e disprezzano totalmente i frutti della vigna del Signore!
14) LA BIBBIA - LA PAROLA DI DIO
C'è una differenza sostanziale tra la "parola dell'uomo" e la "Parola di Dio" ed è un terribile errore scambiare l'una per l'altra. Se si riceve il Vangelo come "parola d'uomini" non se ne otterrà alcuna benedizione, perché la dolcezza dell'Evangelo sta nella fiducia, che abbiamo nel nostro cuore, che si tratta della Parola di Dio.
15) IL MOTIVO DELL'INTERESSE VERSO LA BIBBIA
Una scialuppa di salvataggio potrà anche avere belle decorazioni ed una sagoma attraente, ma queste non sono le qualità per cui io l'apprezzo: essa è stata, infatti, la mia salvezza in mezzo al mare infuriato! Allo stesso modo, l'interesse di un'anima rigenerata verso la Bibbia, si basa su un'applicazione personale della verità che salva contenuta in essa. Se non c'è gusto per questa verità, non vi può essere piacere per le Scritture.
16) BIBBIA - PERCHÉ I PRETI LA RIFIUTANO
Il vero motivo per cui i cattolici vietano di leggere le Scritture, non è per evitare che gli uomini commettano errori ed eresie, ma per evitare che la gente scopra quegli errori ed eresie imposti da loro. Ciò portò uno dei loro preti a lamentarsi amaramente di Lutero che li stava privando del loro commercio, dicendo che se non fosse stato per lui sarebbero riusciti a persuadere il popolo tedesco anche a mangiare fieno. In effetti, tutto può scendere attraverso la gola di un cieco.
17) PUNIZIONE - PROVA D'AMORE
Il Signor Rutheford, scrivendo ad una donna che aveva perso cinque bambini e suo marito, le disse: "Oh, quanto Cristo deve amarti! Egli vorrebbe prendere ogni pezzetto del tuo cuore per te stesso. Egli non vorrebbe permetterti di riservare alcuna parte della tua anima per le cose materiali." Possiamo stare in piedi di fronte a questo esame? Possiamo dedicarci interamente per la Sua causa?
18) BAMBINI - IL LORO FUTURO
All'inizio della rivoluzione Francese, gli scolari di Bourges, dai dodici ai diciassette anni, formarono una "Banda di Speranza". Indossavano un'uniforme e svolgevano delle esercitazioni. Nelle festività la loro bandiera era spiegata, esponendo in lettere risplendenti la frase: "Tremblez, Tyrans, nous grandirons!" (Tremate, Tiranni, noi diventeremo grandi!). Senza alcuna accusa di falso entusiasmo, noi possiamo, nell'immaginazione, sentire il grido di confidenza e coraggio pronunciato dai giovani Cristiani del futuro. Essi dicono: "Tremate, o nemici, noi stiamo crescendo per Dio!".
S.R. Pattison. Indirizzato all'incontro dell'Unione Battista, 1869.
19) CRISTO PER TUTTI
Ricordo, nella vita di Martin Lutero, che egli vide, in una Chiesa Cattolica Romana, un quadro del Papa con i cardinali, i vescovi, i preti, i monaci ed i frati, tutti sul ponte di una nave. Ognuno di loro era salvo. I laici, invece, poveri infelici, erano in lotta nel mare e molti di loro annegavano. Si salvavano solo quelli che, dalla magnanimità di quegli uomini pii, che stavano sul ponte della nave, ricevevano una fune o un asse. Questo non è l'insegnamento del nostro Signore. Il Suo sangue è stato versato "per molti" e non per pochi. Egli non è il Cristo di una casta, o di una classe, ma il Cristo di tutti gli uomini, in qualunque condizione essi si trovino. Il Suo sangue è stato versato per molti peccatori, i cui peccati possono essere rimessi.
20) CRISTO LA VIA
Un ministro in America, tempo fa, stava passando tra i banchi della sua chiesa durante un risveglio, quando un giovane pieno di zelo gli gridò: "Signore, può dirmi la via che conduce a Cristo? "No", fu la risposta data, dopo un'attenta riflessione. "Io non posso dirti la via che conduce a Cristo". Il giovane rispose: "Chiedo scusa, pensavo che tu fossi un ministro del Vangelo". "Si, lo sono", fu la replica. "E come mai non puoi dirmi la via che conduce a Cristo?". "Amico mio", disse il ministro, "non c'è una via che conduce a Cristo. Egli stesso è la via. Chiunque crede in Lui è giustificato da ogni cosa. Non c'è una via che conduce a Cristo; Cristo è qui."
21) CRISTO NON RIGETTA
Io ho predicato il Vangelo per molti anni, ma non ho mai incontrato un peccatore che Cristo abbia rifiutato di purificare, quando questi veniva a Lui. Non ho mai conosciuto un singolo caso di un uomo che si sia affidato a Gesù ed abbia chiesto di essere perdonato, confessando ed abbandonando il suo peccato, che sia stato cacciato fuori. Dico che non ho mai incontrato un uomo che sia stato rifiutato da Gesù; neanche io farò una cosa del genere. Io ho parlato con prostitute alle quali Egli ha restituito la purezza, con ubriaconi che Egli ha liberato dalle loro cattive abitudini e con uomini colpevoli di vergognosi peccati, che sono diventati puri e casti attraverso la grazia del nostro Signore Gesù. Essi mi hanno detto sempre la stessa storia: "Io ho cercato il Signore ed Egli mi ha ascoltato; Egli mi ha lavato nel Suo sangue e sono stato imbiancato come la neve."
22) CRISTO - LA SOLA DIFESA DELL'ANIMA
Una vecchia favola narra di una colomba che si lamentava con i suoi compagni uccelli, dicendo che il falco era un tiranno crudele e che era assetato del suo sangue. Uno le consigliò di tenersi bassa, ma il falco poteva scendere in picchiata contro la sua preda; un altro le consigliò di volare alta, ma anche il falco poteva salire in alto. Un terzo le suggerì di nascondersi tra gli alberi, ma ahimè, è proprio lì che dimora il falco. Un quarto le raccomandò di rimanere in città, ma gli uomini l'avrebbero cacciata e lei temeva che il falconiere le cavasse gli occhi per farne sport per il falco. Infine, uno le disse di nascondersi nelle fenditure della roccia, dove sarebbe stata al sicuro da ogni violenza. Il significato è semplice, lettore; non mancare di afferrarlo e di agire di conseguenza. La colomba è la tua povera anima indifesa. Satana è il tuo crudele nemico; non fuggiresti da lui? La tua povertà non ti può proteggere, perché il peccato può scendere in picchiata fino al livello dell'uomo e trascinarlo all'inferno. Le tue ricchezze non sono una sicurezza, perché Satana le può rendere un laccio e se anche sali in alto, gli uccelli da preda possono seguirti e divorarti! Il mondo, con tutte le sue sollecitudini, non può ripararti, perché qui il grande nemico è di casa; egli è il principe di questo mondo e rapisce gli uomini che cercano facili divertimenti, come un nibbio afferra un passero. Né puoi sentirti al sicuro se ti apparti, perché ci sono peccati propri della quiete e il terribile avvoltoio dell'inferno volteggia sopra la solitudine, per trovare anime indifese e dilaniarle. Oh, voliamo subito verso di essa! Gesù è stato trafitto per il peccato: la fede in Lui salva subito e per sempre.
23) CRISTIANI - TUTT'UNO
Possiamo bene chiamarci fratelli, perché siamo redenti da uno stesso sangue, siamo p partecipi della stessa vita, ci cibiamo dello stesso cibo celeste, siamo uniti allo stesso Capo vivente, cerchiamo gli stessi fini, amiamo lo stesso Padre, siamo eredi delle stesse promesse e dimoreremo per sempre insieme nello stesso cielo.
24) CRISTIANI - TRASCURATEZZA DEL SIGNIFICATO DELLA GRAZIA
Tempo fa, ad una riunione di preghiera, un fratello pregò il Signore che benedicesse coloro che erano a casa, sui letti d'infermità e sui divani del benessere. Le ultime parole erano inaspettate, ma molto appropriate.
25) PERDERE CRISTO
Hai perso Cristo a motivo del peccato? Non Lo ritroverai se non abbandonando il peccato e cercando, per lo Spirito Santo, di mortificare il membro che ti è occasione di caduta. Hai perso Cristo trascurando le Scritture? Devi ritrovarLo nelle Scritture. Un proverbio dice: "Cerca una cosa lì dove l'hai lasciata; essa è lì". Così, cerca Cristo lì dove Lo hai perso, perché Egli non se n'è andato.
26) CRISTO IL TEMA DEL PREDICATORE
Il pulpito dovrebbe essere un piedistallo per la croce, ma ahimè! A volte, la stessa croce è usata come un mero piedistallo per la fama del predicatore. Dal pulpito possiamo parlare con eloquenza, possiamo mostrare genialità, possiamo esprimerci con poesia, possiamo diffondere la luce della scienza, possiamo imporre precetti morali, ma se non facciamo di Cristo il centro della predicazione, abbiamo dimenticato il nostro scopo e non faremo niente di buono. Satana trema solo davanti alla croce. Se vogliamo distruggere il suo potere ed estendere quel Regno santo e benigno, che è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo, dobbiamo farlo attraverso il mezzo della croce.
27) GESÚ CRISTO - L'ESSENZA DELLA TEOLOGIA
Il venerabile e religioso dr. Archibald Alexander di Princeton, Stati Uniti, è stato un predicatore di Cristo per sessant'anni ed un professore di teologia per quarant'anni. Egli morì il 22 ottobre del 1851. Sul suo letto di morte gli fu sentito dire, da un suo amico, questa frase: "Tutta la mia teologia si è ridotta a queste ristrette parole: Gesù Cristo è venuto nel mondo per salvare il peccatore".
28) CRISTIANI MALINCONICI
Tra le tante curiosità in seno alle chiese, devo dire che ho conosciuto molti cristiani profondamente spirituali, i quali hanno avuto quasi timore di gioire. Molti sinceri credenti sono stati influenzati da opinioni errate, tanto che per loro è un sacro dovere essere malinconici.
29) CRISTIANI
Non siamo noi in Cristo come gli uccelli sono nell'aria? Chi li sostiene e li rende capaci di volare? Non siamo noi in Cristo come i pesci sono nel mare? Il nostro Signore è diventato elemento di noi stessi, il nostro centro vitale e tutto ciò che ci circonda. In Lui viviamo, ci muoviamo ed abbiamo la nostra esistenza. Egli è in noi e noi siamo in Lui. Senza di Lui noi non possiamo fare nulla e non siamo niente. Così noi siamo vigorosamente in Lui.
30) CRISTIANI - ALCUNI COME VECCHIA PORCELLANA
La mia venerabile nonna possedeva un servizio di porcellana di prima qualità, parte del quale, credo, è usato ancora oggi. Perché esiste ancora? Perché è considerato come un piccolo servizio. Esso è usato solo nei giorni importanti, nelle occasioni, una volta ogni sei mesi, quando pastori ed amici vengono per prendere il tè. Era veramente un bel servizio di porcellane, troppo buono per essere usato per la merenda dei bambini. Alcuni cristiani sono come questo delicato vasellame, che non è usato molto spesso. Essi sono troppo "buoni" per essere usati ogni giorno, non insegnano ai loro domestici, non cercano di avvincere per Cristo i loro vicini di casa. Sono bravi a parlare nelle conferenze. Oh! Tu porcellana delicata come un guscio d'uovo! Io ti conosco, non temere. Non sto venendo a frantumarti, ma, tuttavia, vorrei piuttosto farti preoccupare, facendoti notare che nel caso di tale vasellame, quale tu sei, si rompono molti più pezzi nella credenza, prima ancora di essere messi a tavola. Resisterai molto più a lungo se ti preoccuperai di lavorare per Cristo nelle opportunità che ti sono presentate ogni giorno. Gesù non ha mai avuto dei momenti particolari per essere usato e nemmeno tu devi volerli.
31) LA CHIESA - AMORE PER CRISTO
La Chiesa è la sposa di Cristo e per una sposa fallire nell'amore è fallire in tutto. È inutile per la moglie essere ubbidiente, se l'amore per suo marito si è affievolito: ella non adempie il suo dovere. Ella ha dimenticato l'anima e la vera essenza del matrimonio: l'amore. Così, fratelli miei, il nostro amore per Cristo è un argomento molto importante, poiché ci insegna la vera essenza della comunione, con Colui che è la corona e l'essenza della nostra vita spirituale. Come Chiesa, noi dobbiamo amare Gesù, altrimenti abbiamo perso la nostra ragione di esistere. Perdere l'amore è perdere tutto. Perdere il nostro "primo amore" significa perdere forza, pace, gioia e santità.
32) UNA CHIESA NUOVA
Una chiesa senza vita è uno svigorire il Golgota, un posto dove sorgono cose malvagie, una casa di demoni. Le tombe possono essere nuovamente mascherate (o imbiancate), ma esse non sono altro che sepolcri aperti, ritrovo di spiriti immondi. Una chiesa vivente, invece, è un piccolo paradiso, il soggiorno degli angeli, il tempio dello Spirito Santo. In qualche nostra chiesa, invece, qualcuno sembra essere un po' più freddo degli altri ed i membri sono ghiaccioli santi. Un freddo generale ha paralizzato tutti e sebbene alcuni sono più freddi degli altri, sono tutti sotto zero.
33) ANDANDO A CRISTO COME UN PECCATORE
Un grande monarca aveva l'abitudine, in certe occasioni, di ospitare tutti, compresi i mendicanti della città. Attorno a lui erano messi i suoi cortigiani, i quali indossavano dei vestiti sontuosi. I mendicanti sedevano allo stesso tavolo, indossando i loro poveri stracci. Accadde, un certo giorno, che uno dei cortigiani rovinò il suo vestito di seta, cosicché non osò più metterlo e pensò: "Oggi non posso andare al banchetto del re, perché il mio abito è sporco". Egli scoppiò in un sonoro pianto, finché un pensiero gli balenò alla mente: "Domani, quando il re terrà il suo banchetto, alcuni verranno come cortigiani vestiti felicemente, nei loro meravigliosi abiti, ma altri verranno e saranno altrettanto benvenuti, anche se vestiti di stracci". "Bene, bene", disse, "purché io possa vedere il viso del re e sedere alla tavola reale, io entrerò tra gli straccioni". Così, senza essere addolorato per la perdita del suo abito di seta, indossò gli stracci di un mendicante e vide il viso del re, così come se avesse indossato i suoi abiti di lino fino e scarlatto. La mia anima, spesso, ha fatto questo, quando da me non traspariva la salvezza. Ti auguro di fare la stessa cosa, quando ti troverai nella medesima situazione. Se non puoi andare a Gesù, come un santo, vai a Lui come un peccatore. Solo andando con semplice fiducia a Lui, tu riceverai gioia e pace.
34) LA COMUNIONE DEI SANTI
Quello che la circolazione del sangue è per il corpo umano, tale è lo Spirito Santo per il corpo di Cristo, che è la chiesa. Ora, tramite la virtù di quest'unico sangue, che porta la vita, ogni membro del corpo è unito agli altri e fino a quando durerà questa vita, è inevitabile questa unità.
Se la mano non si lava, l'occhio non può rifiutare la comunione con essa per questo motivo. Se il dito è malato la mano non può interrompere la vita che scorre attraverso il sangue, legando una corda intorno al dito. Nessuna cosa, tranne la morte, può interrompere quella comunione. Se si vuole interrompere questa comunione, tu devi staccare il membro dal resto del corpo, altrimenti esso deve, per necessità comune, restare legato con il resto del corpo. Per il corpo di Cristo accade la stessa cosa. Nessuna legge può impedire la comunione di un membro vivente di Cristo con un altro, il battito della comunione vivente manda un impulso attraverso l'intera struttura mistica. Dove c'è una sola vita, la comunione è una conseguenza inevitabile. Alcuni dicono di poter limitare la comunione e pensano di poter praticare questo principio.
35) CONVERSIONI ISTANTANEE - NON TUTTE AUTENTICHE
Qualche volta i pesci saltano fuori dall'acqua con grande energia, ma è sciocco concludere che essi possono lasciare l'elemento liquido (l'acqua) per sempre. In un momento essi sono di nuovo nell'acqua, come se non avessero mai abbandonato il corso d'acqua. Ciò che li ha fatti uscire dall'acqua, infatti, è stato un volo che li ha interessati momentaneamente, o un evento strano. L'acqua è ancora la loro casa, la loro dolce casa. Quando noi vediamo delle persone, che per troppo tempo sono state introverse, passare subito alla religione, non possiamo essere sicuri che siano convertite. Può darsi che siano state attirate da qualcosa, o siano state commosse da qualche entusiasmo e se è così, presto ritorneranno ai loro vecchi parenti. Speriamo bene, ma non entusiasmiamoci troppo.
36) CONVERSIONI - PARTICOLARE
Ci fu un uomo disperato, un membro del "Hell-fire Club", che andò ad ascoltare Mr. Whitefield. Nella successiva riunione dei suoi abominevoli associati, egli si alzò ed espose un sermone di Mr. Whitefield, con una stupenda accuratezza, imitando il suo vero tono di voce e i suoi modi. Durante la sua esortazione egli convertì se stesso, si fermò, si sedette con un cuore rotto e confessò il potere dell'Evangelo. Questo club fu dissolto.
Questa particolare confessione fu di Mr. Thorpe, di Bristol, uomo del quale Dio si usò grandemente per la salvezza di altri. Io desidererei che tu leggessi la Bibbia per schernirla, che non leggerla proprio, desidererei che tu venissi ad ascoltare la Parola di Dio con odio, che non ascoltarla mai.
37) CORRUZIONE - DIFFICILE A MORIRE
Mentre stavo parlando, un gatto balzò alle mie labbra e mi morse selvaggiamente. Il mio amico, nella cui casa accadde ciò, decretò che la povera creatura doveva morire. Egli eseguì personalmente la sentenza con tutta la sua abilità e, pensando che fosse morto, ne buttò via la carcassa. A sua sorpresa, il giorno dopo, il gatto camminava per la casa. Molto spesso ho promesso di morire ad alcune tendenze malvagie ed ho sognato, con orgoglio, che queste promesse si fossero realizzate, ma ahimè, ho dovuto riconoscere, nei momenti di debolezza, che le tendenze peccaminose sopravvivono ancora.
38) CORRUZIONE - VISTA PERFINO IN SOLITUDINE
George Shadford scrisse: "Un giorno un amico mi portò a vedere un eremita sui boschi. Dopo alcune difficoltà trovammo il suo accampamento, che era un piccolo posto come un porcile, che era costruito con parecchi pezzi di legno, coperto di corteccia di alberi battuti, di circa venti-trenta piedi di lunghezza, dove frequentemente camminava per meditare. Se qualcuno gli offriva del cibo, egli lo prendeva, ma se gli offrivano dei soldi si arrabbiava. Se gli veniva detto qualcosa che non gli piaceva, diventava furioso. Visse in questa cella, sette freddi inverni e dopo tutte le sue preghiere, dopo aver cantato i grani e separatosi dal resto dell'umanità, la sua natura corrotta viveva ancora con lui. Ahimè, ahimè, che differenza c'è se siamo in Inghilterra o Irlanda, Scozia o America, se viviamo tra l'umanità o appartati come un eremita, se portiamo ancora con noi il nostro inferno, il nostro temperamento corrotto? Senza un nuovo amore e uno spirito retto, nessuna condizione può liberare l'uomo dalla schiavitù del peccato. Sia la compagnia, che la solitudine non valgono a niente, finché la grazia non prevale in noi. Il diavolo può tentare nella solitudine, così come nella folla. Noi non vogliamo eremiti, ma mentalità celesti.
39) CONSOLAZIONE
Quando due cristiani si incontrarono insieme, sottoposti ad un ministro scarso e povero, uno di loro confortò l'altro, intorno al discorso scarno che stavano ascoltando, dicendo: "Non pensarci, amico mio, è vero, non c'è molto in questo sermone, ma il testo è di per se stesso una festa".
40) PERSONE CHE RASSOMIGLIANO AD UNA SEPPIA
Un vecchio detto pitagorico, dice: "Sepiam ne edito", "nessuno mangia seppia". La seppia ha il potere di emettere un liquido nero che tinge l'acqua di nero e le permette di nascondersi. Noi non dobbiamo avere niente a che fare con coloro che rendono nera la loro vita, cercando di nascondersi nelle tenebre; solo gli uomini onesti amano la luce e solo i malvagi credono che le tenebre sono qualcosa di gradevole. Quando un autore non è così chiaro da essere compreso, lascialo stare affinché impari come scrivere; quando un predicatore è mistico, esaltato e sofisticato, lascialo stare, perché è molto probabile che si stia sforzando di coprire una latente eresia; quando un uomo politico è profondamente astuto, fuggi da lui, non è un uomo buono. Nessun uomo imbroglione o artificioso deve essere ammesso nel cerchio delle tue confidenze. Ricorda il consiglio: "Nessuno mangia una seppia".
41) MORTE
Ci sono diecimila cancelli alla morte. Un uomo muore soffocato da un chicco d'uva, un altro muore mentre dorme in una nuova stanza intonacata, un altro riceve la morte mentre passa vicino ad una fogna puzzolente, un altro trova la morte in una casa ben ordinata, o per il freddo preso durante una passeggiata. Così, anche color che si studiano di non mangiare o bere cose nocive e non vanno nei quartieri dove c'è pericolo di morte, vanno via in un tratto, cadono dal divano in una bara, dalla sedia nel sepolcro.
42) LA MORTE
L'ora della morte può essere paragonata al quadro che si trova nella Galleria Nazionale, nel quale è raffigurato Perseo che tiene in mano la testa Medusa. Quella testa avrebbe trasformato in pietra coloro che l'avrebbero guardata. Vi è un guerriero rappresentato con una freccia in mano: egli è in piedi, rigido, trasformato in pietra, con un giavellotto in mano. C'è un altro con un pugnale in fondo alla veste, pronto a colpire: egli è ora una statua, un assassino immobile e freddo. Un altro, rampicante per il lungo traforo, come un uomo che tende un'imboscata, è ora una pietra solida: ha dato un solo sguardo a quella testa e si è trasformato in pietra. Così è la morte. Quello che io sono quando la morte è stesa verso di me, ciò io sarò per sempre. Quando il mio spirito se ne andrà, se Dio mi troverà a canticchiare le Sue lodi, io le canterò in cielo, se Egli mi trova a dichiarare i voti, io seguirò quei voti all'inferno.
43) LA DECISIONE PER CRISTO
Dopo la disgrazia della sconfitta dei Romani, alla battaglia di Allia, Roma fu saccheggiata e sembrava come se, da un momento all'altro, i Galli avrebbero invaso la Capitale. In mezzo al presidio un giovane, appartenente alla famigli a Fabian, ritornò il giorno dell'anniversario di un sacrificio, per offrirlo sulla collina del Quirinale, secondo l'usanza della sua famiglia. Questa collina era in possesso dei Galli, ma quando spuntò il mattino, il giovane prese quegli utensili necessari per offrire il sacrificio al suo dio e scese giù dalla Capitale. Egli passò tra le sentinelle dei Galli, in mezzo al corpo centrale e, offerto il sacrificio sulla collina, ritornò illeso. Questo episodio viene ricordato con meraviglia nelle leggende Romane. Così dovrebbe comportarsi un cristiano quando la decisione per Cristo è presa. Anche se sei un uomo solitario in mezzo a mille avversari, nel preciso momento, quando il dovere ti chiama, senza alcuna paura del pericolo, vai diritto al punto assegnato, al tuo dovere e ricorda che le conseguenze appartengono a Dio e non a noi. Io prego Dio che, dopo questo esempio, possiamo essere testimoni di Cristo.
44) DECISIONE - DOVERE, BISOGNO
Se confessori, riformatori, martiri e gli uomini del patto, si sarebbero considerati traditori al nome e alla fede di Gesù, dove ci sarebbe la Chiesa oggi? Non dovremo noi essere come loro? Se non lo siamo, non stiamo noi criticando i nostri padri? Non è molto belo leggere di Lutero e delle sue buone opere? Certamente, tutti ammirano Lutero! Si, certo, però non vorresti che oggi qualcun altro facesse similmente? Quando andate ai giardini zoologici ammirate l'orso, ma vi piacerebbe avere un orso a casa oppure un orso sciolto per le strade? Tu mi dici che ciò sarebbe insopportabile e senza dubbio hai ragione. Così ammiriamo un uomo che fu fermo nella fede, circa 400 anni fa, anni che per lui sono stati una specie di trappola o una gabbia di ferro, ma pensiamo che una specie d'uomo, oggi, sarebbe noioso e quindi, non dovrebbe esserci. Chiamalo un uomo di veduta limitata, bigotto, oppure dagli un nome peggiore, se puoi pensare a qualcos'altro. Eppure immagina che in quei tempi passati, Lutero, Zwingli, Calvino ed i loro compagni d'opera, avessero detto: "Il mondo è in disordine e se noi proviamo a metterlo in ordine, non faremo altro che causare una grande confusione, che ci farà entrare in disgrazia. Entriamo, dunque, nella nostra camera, indossiamo il berretto da notte e dormiamo sui brutti momenti e, forse, quando ci svegliamo le cose miglioreranno". Una condotta così da parte loro ci avrebbe procurato un'eredità di errori. Anno dopo anno sarebbero scesi nelle profondità infernali e il pestifero pantano dell'errore li avrebbe inghiottiti. Questi uomini amavano troppo la fede ed il nome di Gesù, per vederli calpestati. Notando ciò che noi dobbiamo loro, paghiamo ai nostri figliuoli, i debiti che abbiamo verso i nostri padri. Oggi, come ai giorni della Riforma, deve essere presa una decisione. Ecco, abbiamo il giorno per l'uomo, ma dov'è l'uomo per il giorno? Noi che abbiamo avuto l'Evangelo, passatoci dalle mani dei martiri, non osiamo scherzare con l'Evangelo o sederci ad ascoltare mentre viene rinnegato dai traditori, che fingono di amarLo, ma dentro di loro cercano di aborrire ogni riga che contiene. La fede che io ho, ha su di sè, i segni del sangue sparso dai miei antenati.
45) SCORAGGIAMENTO
Colton dichiara che, nei momenti di scoraggiamento, Shakespeare non si considerò un poeta e Raphael non si sentì degno di essere chiamato un pittore. Noi consideriamo ciò come un morboso sospetto di sé, imputandolo all'ipocondria; in qual altro modo possiamo parlare di quei dubbi che occasionalmente affliggono il più Santo eminente del popolo del Signore!
46) DEVOZIONE - MOLTO SINCERA
Il pescatore di perle, in piedi sulle rocce, si tuffa nel mare, scendendo in profondità. Egli non sa se riuscirà a portare su, fuori dell'acqua, una perla, per poter abbellire un diadema dell'imperatore; ma egli cerca in profondità in quella speranza: e perché non dovrebbe portare su, fuori dell'acqua, un tesoro come tutti gli altri? Anche se il pescatore stesso fosse rozzo, scabroso ed aspro, egli potrà gioire per una perla inestimabile. Così tu, chiunque tu sia, ti supplico nel Nome dell'Eterno Dio, immergiti, con tutto il tuo cuore nel tuo lavoro che Dio ti ha affidato e scoprirai qualche tesoro nascosto, che abbellirà il diadema dell'Emmanuele.
47) BONTA' DIVINA CHE NON CESSA
Non c'è alcun piacere nel leggere un articolo interessante nella tua rivista e trovarti quelle sinistre parole: "continua". Eppure sono parole di gioia se applicate ad altri fatti. Che conforto è ricordare che la benignità e la misericordia del Signore continuano nel tempo! Nei lunghi anni del nostro pellegrinaggio abbiamo potuto sperimentare che non è possibile esaurire l'amore eterno di Dio. La bontà provvidenziale è una catena infinita ed un torrente che accompagna il pellegrino, una ruota che gira in perpetuo, una stella che brilla sempre, che ci guida al posto dove Egli è, dove una volta c'era un bambino in Bethlemme. Tutti i libri, nei quali sono state scritte le grazie divine di ciò che Egli fece, sono solo una serie di una parte che deve continuare.
48) DOTTRINE - NON PER LA CONTROVERSIA
"Un enorme frammento di roccia cadde, da un precipizio adiacente, su una parte orizzontale della collina di sotto, dove c'erano dei giardini e delle vigne di due contadini. Coprì una parte della proprietà di entrambi e non poteva essere facilmente deciso a chi apparteneva il visitatore inaspettato; ma gli onesti rustici invece di disturbare gli avvocati, con le loro dispute, risolsero il problema con saggezza. Essi scavarono la metà della roccia da entrambi i territori e trasformarono il buco in due casette utili, con delle stanze confortevoli e con il seminterrato, per la loro piccola scorta di vino. Ancora oggi risiedono lì, con le loro famiglie. Le grandi dottrine dell'Evangelo dovrebbero essere trattate allo stesso modo, dagli uomini saggi; essi non ne farebbero dei soggetti o dei temi per una controversia, ma ne farebbero un uso convenevole,. Combattere sulla dottrina è un peccato ed uno spreco di tempo, ma la vera saggezza sta nel viverla in silenzioso piacere.
49) FARE DI PIU'
Non parlate mai di ciò che avete fatto, ma andate avanti e fate qualcos'altro. Un ufficiale cavalcò vicino al suo generale e disse: "Signore, abbiamo preso due fucili dal nemico". "Avete fatto bene", disse il generale, "prendetene altri due".
50) IL DUBBIO - CURARSI
Quando un'anima si avvicina a Gesù ed è cibata da Lui, non è più turbata dai dubbi. "Io credo alla Bibbia" - disse una persona. "Come fai a credere ciò?" - disse un altro. "Perché io conosco l'Autore" - fu la giusta risposta. Se tu stai camminando nella luce con il tuo Signore, domande e dubbi non sono più sentite, ma tu adori in profonda tranquillità d'animo, "sapendo che Egli è il Signore".
51) FARE IL TUO DOVERE
Gli ufficiali furono dietro al nostro Signore ed Egli lo sapeva. Egli li poteva vedere nella folla, ma non era sconcertato e non aveva minimamente timore. Egli mi ricorda di quel predicatore che, quando stava per predicare, fu fermato da un soldato che tenne una pistola puntata alla sua testa e lo minacciò, dicendogli che se avrebbe parlato lo avrebbe ucciso. "Soldato" - egli disse - "fai il tuo dovere, io farò il mio"; e continuò a predicare. Il Salvatore, senza dire tanto con le parole, disse molto con le sue azioni.
52) NANI SPIRITUALI
Ci furono una volta in Londra degli uomini piccoli che formarono un gruppo e la qualifica richiesta per entrare nell'associazione era di non superare i centocinquanta centimetri di altezza; questi nani sostenevano l'opinione che essi erano più vicini alla perfezione dell'uomo che gli altri, poiché discutevano che gli uomini primitivi erano molto più alti e grandi che nei giorni d'oggi e di conseguenza la via del progresso era di crescere sempre di meno e che più si avvicina alla perfezione e più l'altezza media dell'umanità diminuirà. Un gruppo così di cristiani potrebbero essere stabiliti in maggior parte delle città e senza alcuna difficoltà potrebbero raggiungere una enorme percentuale nell'associazione; perché la nozione è comune che il nostro cristianesimo da nano è, dopotutto, normale e tanti immaginano che i cristiani di elevati sentimenti sono fanatici ed ardenti, mentre loro stessi sono calmi, perché sono saggi ed indifferenti e perché si considerano intelligenti.
53) L'EFFICACIA DELLA PREGHIERA TERRENA
Un giorno una signora era ad una festa serale e lì s'incontrò con Caesar Malan, il famoso pastore di Ginevra, che nel suo solito modo, le chiese se lei fosse una cristiana. Lei si allarmò, sorpresa ed irritata fece una breve affermazione, facendo capire che quello era un argomento sul quale lei non amava parlare; il signor Malan, quindi, rispose, con grande dolcezza, che egli non avrebbe insistito a parlare di ciò, ma avrebbe pregato affinché lei potesse dare il suo cuore a Cristo e diventare così un'operaia convenevole per il Signore. intorno ad una quindicina di giorni, lei incontrò di nuovo il pastore e gli chiese come avrebbe potuto incontrare Gesù. La risposta del signor Malan fu: "Vieni a Lui così come sei". Quella signora donò se stessa a Gesù: era Charlotte Elliott, la quale ci donò: "Così qual sono misero, ingrato, vengo a quel sangue da Te versato; sotto di esso, oh mio Signore, lava il mio cuore; pietà di me...". Fu una cosa beata per lei trovarsi a quella festa ed incontrare quel servitore di Dio, che gli ha parlato così fedelmente.
54) INVESTIGATORI - NON ESSERE SCORAGGIATO
Nel 585 A.D., al sinodo di Mosca, il re Goutran proibì ai vescovi di tenere i cani nelle loro case, oppure uccelli da preda, affinché i poveri non potessero essere morsi da questi animali, invece di essere cibati. Non dovrebbero tutti i predicatori essere ugualmente coinvolti, per togliere via da se stessi tutte quelle abitudini che possono mordere, con temperamenti di ira e maniere repulsive, o scoraggiare, le anime che si accostano a loro con il vivo desiderio di conoscere la via della salvezza? Gli insegnanti della Scuola Domenicale possono, anche loro, prenderne uno spunto.
55) ESAGERAZIONE
Una certa antenata italiana considerò che Maria Maddalena era una donna completamente involta nei suoi capelli, che toccavano i suoi piedi e che si avvolgeva interamente il corpo con i suoi capelli, come una veste senza giuntura. Questi strani disegnatori dovevano necessariamente esagerare: dato che la dona aveva i capelli lunghi, loro dovevano avvolgerla in essi come un baco da seta nella propria seta. La pratica sopravvive nella tribù di coloro che parlano, ogni cosa per loro è sulla lunga e grande scala: un uomo con abilità normali e un prodigioso, un altro con dei falli perdonabili è un mostro e un terzo con un paio di falli è una disgrazia all'umanità. La verità è incoraggiante e bella quanto una donna con i capelli fluenti, ma l'esagerazione è grottesca e brutta quanto Maddalena con i capelli dalla testa fino ai piedi.
56) FEDE
Sembrò quasi una novità, nella chiesa, quando fu stabilito, alcuni anni fa, che Giorgio Muller camminò per fede nel riguardo alle cose temporali. Nel cibare gli orfani, Muller metteva in azione la sua fede in Dio. Per questo motivo fu visto come un devoto capriccioso. Abbiamo raggiunta una situazione graziosa, non è vero? Quando Dio non deve essere confidato nelle cose comuni.
57) FEDE
L'imperatore Napoleone I stava controllando alcune truppe sul posto del du Carrousel, in Parigi, donando un ordine, fece cadere le briglie sul collo del cavallo che istantaneamente iniziò a galoppare. L'imperatore fu così obbligato a tenersi alla sella. A questo punto un soldato comune uscì dal suo posto, si avvicinò al cavallo, prese le briglie e le donò rispettosamente all'Imperatore. "Ti sono obbligatissimo capitano", disse il comandante, con questa sola parola fece di quel soldato un capitano. Quell'uomo credette all'Imperatore, così salutandolo gli chiese "con quale reggimento Sire?" Napoleone affascinato dalla sua fede disse, "delle mie guardie!" e andò via. Adesso puoi vedere come una persona possa essere certa che Dio dona pace: se crediamo nella sua testimonianza, come questo soldato che credette all'Imperatore. Cioè egli credette che egli era un capitano prima che potesse indossare l'uniforme. Così sulla Parola e sulle promesse di Dio uno crede che se stesso è un figliuolo di Gesù prima che è santificato dal Suo Spirito.
58) FEDE - VINCITORE SULLE TENTAZIONI
Quando ad un viaggiatore fu chiesto se egli avesse ammirato la statua situata su di un edificio, egli rispose: "No, poiché sono stato a Roma e lì simili statue si possono vedere tutti i giorni". Oh credente, se il mondo ti tenta con i suoi spettacoli e prospetti curiosi, faresti bene a disprezzarli, avendo le tue contemplazioni in cielo, essendo capace, per fede, di vederne le infinite e meravigliose delizie. "Questa è la vittoria che ha vinto il mondo, la nostra fede".
59) FEDE - TRIONFO DI...
Durante un terremoto che venne in alcuni anni, da allora gli abitanti di un piccolo villaggio erano generalmente molto allarmati, ma nello stesso tempo molto sorpresi alla calma e gioia apparente di una donna anziana che tutti conoscevano. Da una certa distanza uno di loro, indicando quella donna anziana disse: "Madre, non hai tu timore?" "No", disse la madre in Israele. "Gioisco perché so che ho un Dio che può far tremare la terra."
60) PAURA DEL PECCATO
L'anziano naturalista, Ulysses Androvaldus, ci dice che una colomba ha un grande timore del falco, al punto che ha paura nel vedere solamente una delle sue piume. Se è vero o no, non lo saprei dire, ma questo io so, che quando un uomo ha avuto un'esauriente scossa sulla mascella, dall'inferno, egli avrà così paura del peccato che anche una sola piuma dello stesso metterà in allarme, con un senso di timore, l'anima di quell'uomo. Questa è una parte della vita di quando l'Eterno ci cambia e siamo cambiati davvero.
61) PREDICA FLOREALE
Molti sermoni floreali sono messi in mostra. Covoni di granturco sono troppo semplici e rustici. Questo è il tempo degli aromi e delle ghirlande di vari fiori. Paolo dovrebbe fare posto a Browning e Davide a Tennyson. Ci sono abbastanza persone in questo nuovo affare. Noi però non ci identifichiamo con loro, perché abbiamo qualcosa di meglio da fare. Dobbiamo rendere conto al nostro Dio di cosa facciamo o diciamo e se siamo assassini di anime. Se quando abbiamo dato del veleno lo abbiamo mischiato saggiamente con la siccità e poi lo abbiamo presentato con frasi poetiche, per noi non ci sarà nessuna scusa.
62) LE FRIVOLEZZE RENDONO GLI UOMINI INSENSIBILI ALL'EVANGELO
"Quando Bonaparte mise a morte il Duca di Enghien, tutta Parigi fu colpita da quest'avvenimento orribile. Il trono del tiranno fu scosso, dall'orrore prodotto dai suoi sudditi. Ci si aspettava una controrivoluzione e molto probabilmente avrebbe avuto luogo, se non fosse stato per Bonaparte. Egli ordinò la realizzazione di un nuovo balletto all'Opera, nominato "dei bordi". Oggi a Parigi questo balletto è ancora ricordato come uno degli spettacoli più grandiosi mai esibito. Seguendo lo stesso modo di fare di Bonaparte, Satana riesce a distrarre i pensieri degli uomini dai loro peccati ed a sommergere il tumulto delle loro coscienze. Per paura che gli uomini si rivoltino contro di lui, Satana presenta loro le concupiscenze della carne, le vanità dell'orgoglio, le sollecitudini del mondo e l'allegria degli stolti, conducendoli lontani dai loro pensieri. I poveri uomini sciocchi dimenticano le solennità della morte e l'eternità, per seguire queste gaiezze ingannevoli.
63) GLORIA A DIO
Quando arriviamo in cielo sarà "Gloria a Dio per l'eternità". Non canteremo neanche una singola nota per noi stessi e per la nostra gloria o in merito alle nostre opere. Attribuiremo invece la nostra salvezza all'amore infinito, al favore meritato e all'incessabile fedeltà e potenza del nostro Dio, che onora sempre il patto con il suo popolo.
64) DIO VIVE
Dio vive e la verità è in ascesa. Io ricordo, tanti anni fa, di avere incontrato un benedetto servo di Dio, il defunto Conte di Shaftesbury. Egli si trovava a Mentone insieme a sua figlia, che era moribonda. Nel giorno che lo incontrai mi sembrava scoraggiato, come lo vedevo spesso e purtroppo, dovrei dire, come lui stesso mi vedeva. In quel giorno era particolarmente abbattuto, a cagione dello stato in cui si trovava la società. Egli pensava che le forze delle tenebre in questa nazione agivano in piena libertà e che fra poco gli elementi più malvagi della società avrebbero guadagnato il potere, calpestando quella poca virtù che era rimasta. Guardandolo in faccia gli chiesi: "E Dio? È egli morto? Credi tu che, mentre Dio vive, Egli si lascerebbe vincere dal diavolo?". Egli sorrise e noi camminammo lungo il Mediterraneo, parlando di cose più edificanti. L'Eterno vive e benedetto sia la mia Roccia. Finché il Nostro Signore vive, la nostra speranza vive. La verità dell'Evangelo prevarrà continuamente, vivremo per veder di nuovo la fede antica tornare ad un posto di preminenza. La Chiesa, come la colomba di Noè ritornerà di nuovo al suo nido ed insieme ad essa porterà la profezia di pace eterna.
65) LA PAROLA DI DIO - DEVE ESSERE CREDUTA
Locke, il grande filosofo, spese gli ultimi quattordici anni della sua vita nello studio della Bibbia e quando gli fu chiesto quale fosse la via più breve per un giovane nobile, per intendere il cristianesimo, egli ribadì l'importanza di leggere la Bibbia, rimarcando: "In essa sono contenute le parole della vita eterna. Essa ha: Dio per autore, la salvezza per fine e la verità, senza possibilità di errore, per suo scopo".
66) DIO INSIEME AI SUOI SANTI
Come i cieli sussistono senza essere appoggiati, ma per mezzo della Parola di Dio, così sussiste l'uomo di Dio. Ricordiamoci le parole di Lutero, mentre veniva contrastato dal duca Giorgio, quando disse: "Se dovessero moltiplicarsi i duca Giorgio contro di me, non me ne importerebbe, ciò che conta è avere Dio con me".
67) DIO - IMMUTABILE
Il cristiano non conosce cambiamenti riguardo a Dio. Può essere ricco oggi e povero domani, può sentirsi male oggi e bene domani, si può trovare nella gioia oggi e nella distretta domani, ma non vi è cambiamento nella sua comunione e relazione con Dio; se mi ha amato ieri, mi ama ancora oggi. La mia dimora stabile di riposo è il mio benedetto Signore.
68) EVANGELO - NON SI PUÓ MONOPOLIZZARE
Ho sentito dire che, negli antichi tumulti per il pane, quando gli uomini erano davvero affamati, non c'era una parola così potente e allarmante come quella di "pane", gridata da una folla disperata. Ho letto la descrizione di un uomo che sentì questo grido. Egli diceva che una volta fu spaventato dal grido di "fuoco", però quando ascoltò il grido "pane", da coloro che erano affamati, si sentì tagliare come da una spada e se avesse avuto del pane, lo avrebbe subito dato loro. È anche così con l'Evangelo, poiché quando gli uomini sentono il bisogno di esso, non c'è nessuna monopolizzazione.
69) L'EVANGELO - PER LA GENTE SEMPLICE
Qualche tempo fa una certa persona, che voleva, almeno penso, farmi sentire la mia propria futilità, scrisse dicendo che egli aveva incontrato un gruppo di uomini di colore, che avevano letto i mie sermoni con piacere. Egli continuò a scrivere che questi sermoni erano adatti per coloro che lui chiamava "negri". Si, la mia predicazione era adatta per gli uomini di colore. Questo signore neanche poteva sognare del piacere che egli mi aveva reso, perché se sono capito dalla gente povera, dalle ragazze di servizio, dai bambini (dalle persone ritenute insignificanti), sono sicuro che sono capito anche da tutti gli altri.
70) L'EVANGELO
Se uno si mette in piedi, ad una distanza di un chilometro da un uomo, per poi gettargli l'Evangelo, sicuramente non lo colpirà. Però, se uno andasse vicino a quest'uomo, dandogli la mano e mostrandogli affetto, senza dubbio, tramite la benedizione di Dio, potrà condurlo sulla giusta via.
71) IL SEMPLICE EVANGELO
Un uomo disse, intorno a qualcosa che voleva rendere semplice: "vedi è chiaro come l'A, B, C!". "Si" - disse un altro - "ma l'uomo a cui stai parlando è D, E, F (che in inglese vuol dire sordo )". Alcuni dei nostri ascoltatori sembrano voltare le spalle alla Parola di Dio. Spieghiamo l'Evangelo come vogliamo, ma, se non vi è un desiderio nel loro cuore, i nostri messaggi più semplici non avranno effetto.
72) L'EVANGELO DEGLI UOMINI POVERI
Più vivo e più ringrazio il Signore che non abbiamo un Evangelo classico, né matematico e neppure astratto. Non è un Evangelo limitato agli scolastici ed agli uomini di ingegno, ma è un Evangelo dei poveri e dei contadini. È su questo tipo di Evangelo che uno può vivere e morire, non è il lusso della raffinatezza, ma il cibo basilare della vita. Non desideriamo delle parole effimere quando il nostro cuore è pesante e neanche abbiamo bisogno dei concetti profondi quando giacciamo sul letto, con l'eternità alla soglia, deboli nel corpo e tentati nella mente. In questi tempi magnifichiamo la benedetta semplicità dell'Evangelo. Gesù Cristo è il pane delle nostre anime. Gesù, sanguinante sulla croce, sostituendo il peccatore, è la bevanda dell'anima. Questo è l'Evangelo dei bimbi e gli uomini forti non desiderano altro che esso.
73) L'EVANGELO - I SEMPLICI
Fui colpito da ciò che un uomo disse nei confronti di un predicatore. L'ascoltatore si trovava gravemente preoccupato per l'anima sua e il ministro predicò un sermone simpatico, decorato abbondantemente con parole descrittive. Non conosco nessun altro fratello che sappia presentare un quadro mentale così raffinato, come questo buon ministro, ma quella povera anima sotto un senso di colpa per il peccato disse: "C'era troppo paesaggio signore, non volevo paesaggio, volevo la salvezza". Caro amico, non bramare di voler sentire delle parole descrittive, quando ascolti un sermone, ma brama Cristo: devi avere Cristo come tuo personale Salvatore, altrimenti sarai un uomo perduto.
74) L'EVANGELO HA BISOGNO DEGLI ORECCHI SPIRITUALI PER ESSER APPREZZATO
Alfonso Carl sentì un giardiniere chiedere al suo maestro il permesso di dormire nella scuderia. "Perché" - disse il giardiniere - "non è possibile dormire nella camera dietro, poiché la sera vi sono degli usignoli, che non fanno altro che gorgogliare e far rumore tutta la notte". I suoni più dolci sono semplicemente noia per coloro che non hanno un orecchio musicale; senza dubbio la musica del cielo non avrà nessun'attrazione alle menti carnali; certamente il rumore gioioso dell'Evangelo verrà sprezzato, affinché le orecchie degli uomini rimangono incirconcise.
Fonte: http://camcris.altervista.org/
- Accedi per commentare
- 5275 viste