Nella sua lunga lettera ai Corinzi, l'apostolo Paolo li mette in guardia contro la saggezza umana; li rimprovera a causa delle divisioni nella chiesa e censura i disordini che vi regnano.
Paolo risponde alle loro domande concernenti il matrimonio, i sacrifici agli idoli, il ruolo della donna, la cena del Signore ed i doni spirituali. Mette l'accento sulla risurrezione. E dopo aver così esortato, patrocinato, raccomandato, diretto ed insegnato, giunge alla conclusione della sua lettera.
Prende per l'ultima volta la penna e riassume in qualche modo tutto dò che ha insegnato:
Vegliate, siate fermi nella fede, portatevi virilmente, fortificatevi.
Dobbiamo dire che egli non ha scelto a caso queste parole. Si tratta dell'epitome della lettera, il riassunto di tutto il suo insegnamento, la ricapitolazione di tutto ciò che gli stava particolarmente a cuore.
Potremmo analizzare tutta l'epistola alla luce di queste poche parole. Qui troviamo infatti in una frase succinta e condensata, un compendio delle diverse esortazioni date dall'apostolo Paolo. Bisogna esaminare perciò questo testo alla luce di un contesto più largo, senza perdere di vista tutta la situazione della chiesa di Corinto....
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