Molto presto lasciai la scuola dell'obbligo e, ancora giovanissimo, mi ritrovai senza scopo. Cosa potevo fare a New York, una grande città con milioni di abitanti? Mi sentivo come un pesce fuor d'acqua e così cominciai a viaggiare. Andavo qua e la senza meta, proprio come un ebreo errante. Cercavo inutilmente la pace.
Andai in Europa e, dato che ero ebreo, decisi di visitare il campo di concentramento di Dachau che, come si sa, è stato trasformato in un museo. Camminavo tra le baracche che durante l'ultima guerra avevano ospitato tante persone condannate a morte che, nell'attesa, avevano sofferto il freddo e la fame. In una stanza vidi delle teche nelle quali c'erano delle otturazioni dentarie, occhiali, ciocche di capelli di ebrei che erano stati torturati e uccisi. Vidi le divise dei soldati delle SS e gli strumenti di tortura, simbolo di cosi tanti orrori. Mi sentivo male e camminavo qua e la come un ubriaco.
Avevo visto più di quanto potessi sopportare. Mi sembrava di sognare, uscii e montai sul primo treno senza sapere dove stavo andando. Mi ritrovai a Monaco di Baviera. ma ero ancora sconvolto. Rimasi li per diverso tempo durante il quale presi una decisione: avrei continuato a studiare per diventare un insegnante e avrei insegnato ai miei alunni come costruire un mondo migliore. Tornai in America e. pieno di entusiasmo, ricominciai a studiare: ora avevo uno scopo ben preciso e cioè aiutare nella formazione di un futuro di speranza.Mi laureai e cominciai a insegnare, ma ben presto mi resi conto che la mia era stata solo un'illusione. In effetti non avevo nulla da offrire ai miei studenti, perchè ero smarrito e vuoto dentro. Lasciai la scuola e mi misi di nuovo in viaggio per il mondo.
Mi fece delle domande e io gli parlai a lungo di me e dei miei problemi. Sapeva ascoltare e si mostrava davvero interessato a quello che gli dicevo. Mi portò a mangiare in un bel ristorante e, dopo che gli ebbi detto quanto era schifoso il mondo, lui disse: "Quello di cui il mondo ha bisogno è di persone che sanno lavare i piedi degli altri". Poi mi parlò di Gesù, di quello che aveva fatto ma che soprattutto, era morto per me. "Gesù Cristo? Io sono ateo!", gli dissi seccamente. Lui non si scompose, ma semplicemente mi disse che non avrei mai potuto trovare la pace senza il Signore.
Quando lo lasciai ero perplesso: lui mi aveva parlato di Gesù Cristo come di una persona vivente, mentre io avevo sempre pensato che era morto 2000 anni fa a Gerusalemme! Tuttavia quello fu il mio primo contatto con un credente, in seguito ne incontrai altri che mi diedero altre informazioni su Gesù Cristo.
Alcuni mesi dopo mi trovavo su una nave da trasporto, dove mi avevano accolto per compassione insieme ad altri derelitti come me. Su quella nave, insieme a tanta sporcizia, c'era di quanto più schifoso si possa immaginare. Un altro disgraziato come me era anche lui ebreo, e mi diede un Nuovo Testamento che gli avevano regalato. Non avevo mai preso in mano una Bibbia, ma il ricordo di quei credenti così diversi dalle altre persone, mi incoraggiò a cominciare a leggere. Su quella nave, mentre leggevo il Nuovo Testamento, mi sembrava che Dio mi stesse parlando e cominciai a comprendere la verità: Dio è vivente, la Bibbia è la sua Parola e Gesù è il suo Figlio!
Una sera sbagliai autobus e mi persi. Entrai in un negozio per chiedere informazioni, era una libreria. Chiesi le informazioni alla signora che era al banco di vendita e mentre stavo uscendo, mi fermai a leggere i titoli dei libri sugli scaffali:Bibbie, Nuovi Testamenti, commentari biblici ... "Che negozio è mai questo?" chiesi alia signora. "E` la nostra libreria, qui accanto c'è la sala dove abbiamo i nostri culti, siamo degli ebrei convertiti al cristianesimo."Qualcosa dentro di me mi disse che non dovevo lasciare quel posto e infatti ci rimasi per cinque giorni. Avevo moltissime domande da fare e tutti furono molto pazienti e gentili, pregarono per me e con me...
La quarta sera ero ancora confuso: il mio intelletto non riusciva ad afferrare quello che mi dicevano: le profezie dell'Antico Testamento che si erano avverate nel Nuovo, il piano di Dio per la salvezza...Quella notte dormii male, il mio sonno era agitato e pieno di brutti sogni. Poi mi svegliai e come per miracolo, tutto divenne molto chiaro. La mattina dopo a colazione dissi: Credo di aver capito. La signora esclamò: "Grazie al Signore, alleluia!". Nei giorni precedenti aveva pregato: Signore, fa quest'uomo così testardo possa capire! Si avevo capito la verità, ma ancora non avevo accettato il Messia come mio personale Salvatore e Signore.
Arthur K.
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