Per i membri di questo sito, ho pensato d'inserire una specie di studio biblico, cercando di ottenere delle soddisfacenti risposte al titolo di questo messaggio. Sono milioni quelli che dicono che l'anima muore, dicendo che nel momento che muore, finiscono per te i tuoi disegni, i tuoi progetti, le tue attitudini, la tua conoscenza e tutto. (Eccl.9:5-10). Una volta morto, morto per sempre, senza lasciare alcuna traccia di anima viva.- Mostrano dalla Bibbia quello che è scritto in Giosuè 10:28-43, dove vediamo che Giosuè prese la città di Maccheda e mise a fil di spada tutte le anime (persone) che vivevano en essa, e così fece con la città di Lachis e con tutti le altre, cosicché quasi tutte le anime degl'abitanti della Palestina furono uccise con la spada. Anche in Giosuè 11:11-14, si ripete la stessa cosa. Poi in Apocalisse 16:3 leggiamo: “... ed ogni anima (essere vivente) che si trovava nel mare morì.
Dicono che secondo Ecclesiaste 3:19, gli uomini non sono superiori agli animali, poiché hanno lo stesso fiato e subiscono la stessa morte. Infatti Ezecchiele 18:4 dice chiaro che l’anima che pecca morrà. E in fine, almeno per ora, si realizza quello che Dio disse su di Adamo: “... perché sei polvere, e in polvere ritornerai”. (Genesi 3:19). Concludono che l’anima di ogni persona è il suo proprio corpo di carne e sangue.
Chiedo ad ogni membro d’intervenire con una risposta al riguardo, affinché si possa dare una risposta per possibilmente confutare quello che dicono coloro che non hanno l’anima.
Domandiamoci per prima cosa, “l’anima” che cos’è? E rispondiamo che l’anima è quella parte spirituale nell’uomo, proveniente dall’Essere dell’Eterno Iddio, che la soffiò in Adamo mentre ancora era un pupazzo di terra. Sappiamo bene che Dio è Spirito e non respira aria come le creature terrestre, perciò, quando soffiò in Adamo un alito vitale, Dio mise in Adamo un pò di Dio stesso, per farlo un essere vivente. Dunque la vita che vive in ogni essere umano che viene anche chiamata ‘anima’, è proprietà di Dio, e perciò l’anima nostra non muore, perché Dio non muore, e così pure quella sua piccola parte che mise nell’uomo. Ma allora perché muore l’uomo pur avendo l’anima di Dio? Dell’uomo, non è l’anima che muore ma la carne che una volta era polvere. Secondo che Dio dopo il peccato disse ad Adamo: “... polvere eri e in polvere ritornerai”.
Quindi il nostro vero essere vivente, è di natura spirituale che abita in un corpo di carne umana. Nel momento che Dio inserì in Adamo la vita/anima, Adamo divenne anima vivente. – L’anima fu aggiunto al corpo, e così Adamo acquista il soprannome di “anima vivente”, e per questo che nella Bibbia l’uomo viene anche chiamato ‘Anima’. E’ come quando ad un uomo gli viene dato la laurea di Dottore, quell’uomo viene anche chiamato ‘Dottore’. – Dio, non disse: Sia l’uomo, perché allora sarebbe senza anima come gli animali.
Gesù ci fa capire che l’uomo peccatore fa perdita dell’anima sua, perché è in lui, ma siccome in realtà appartiene a Dio che l’ha messa, che darà l’uomo a Dio in cambio dell’anima sua? (Matt.16:26). – Gli angeli e tutto il creato spirituale (celeste) furono creati dallo stesso soffio che Dio mise in Adamo. (Vedi Salmo 33:6). – Quindi il soffio di Dio crea creature spirituali.
Se l’uomo non avesse in sé una parte che appartiene a Dio quale non muore, sarebbe stato molto più facile e semplice per Dio, far sparire Adamo ed Eva dalla circolazione, e fare una nuova creatura umana da non poter peccare. Ma siccome in Adamo vi era quello che appartiene a Dio quale si è contaminato in Adamo, cui è passato nelle mani di Satana, allora Dio è costretto a riacquistare l’uomo a Sé e salvarlo dalla morte eterna mediante la redenzione in Cristo Gesù.
L’anima e lo spirito nostro sono due cose insieme, che possono essere separati solo dalla spada a due tagli di Dio. In questa tenda (il corpo di carne) noi gemiamo bramando di essere sopravvestiti della nostra abitazione che è celeste. (2Cor.5:2). In quanto ai non salvati, fin dall’antichità, lo spirito loro alla morte del corpo veniva detenuto come in carcere, nel soggiorno dei morti, che sarebbe l’ADES, (greco). Questo Ades aveva il dipartimento buono detto ‘Seno di Abramo’ (luogo di consolazione) dove venivano raccolti i meritevoli perdonati, e il luogo di tormenti per i non perdonati. – Veniva anche chiamato, ’Mondo invisibile’, o come dice il Dizionario Espositore di ‘Vine’, “La regione degli spiriti dipartiti”, tanto dei malvagi quanto dei buoni, cui erano separati da una gran voragine.
L’apostolo Pietro ci dice che Gesù in quei tre giorni che era morto in quanto alla carne, era vivente nello spirito, e nello spirito andò a predicare agli spiriti dei morti ribelli detenuti in carcere dai tempi di Noè, quando la pazienza di Dio venne meno e mandò il diluvio. (1Pie.3:18-20). Pietro ci dice poi al capo 4 e v.6: “Per questo è stato annunziato l’Evangelo anche ai morti; onde fossero bensì giudicati secondo gli uomini quanto alla carne, ma vivessero secondo Dio, quanto allo spirito/anima. Per certo Gesù visitò pure il luogo di consolazione del ‘Seno di Abramo’ dove si trovavano gli spiriti/anime dei perdonati che Gesù chiamò ‘Paradiso’, quando disse al ladrone sulla croce: “Oggi sarai con Me in Paradiso, che voleva dire, nel seno di Abramo, secondo lo spirito. Questi spiriti perdonati che vivevano nel Seno di Abramo, furono da Gesù menati in cattività, cioè, portati al cielo con Sé nel giorno della sua ascensione. (Efe.4:8-10).
Gesù, il Verace e Fedele ci conferma che l’anima non muore col corpo, quando dice: “Non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima. (Matt.10:28). Diverse volte l’anima viene chiamata anche: l’uomo di dentro, o l’uomo interno. (vedi, Rom.7:22; 2Cor.4:16; e 5:1-2; Efe.3:16; Col.3:9-10. – In Romani 7:24, Paolo vedendosi imperfetto esclama: “Misero me uomo! Chi mi trarrà (fuori) da questo corpo di morte?”
Forse qualcuno trova in questo messaggio qualcosa di nuovo, o non abbastanza specificata. Bene, allora fatevi sentire, dando la vostra opinione, ed insieme possiamo sistemare le cose.
In seconda Corinzi 12:2-5, troviamo scritto che un uomo fu rapito fino al terzo cielo, cioè in paradiso, ma col corpo? Non lo sappiamo! Qui San Paolo dice: “Io conosco un uomo in Cristo che quattordici anni fa (se fu col corpo non lo so, né so se fu senza il corpo; Iddio lo sa), fu rapito fino al terzo cielo. E so che quel tale (col corpo o senza il corpo) fu rapito in paradiso e udì parole ineffabili che non è lecito all’uomo di proferire. Di quel tale io mi glorierò; ma di me stesso non mi glorierò, se non nelle mie debolezze”. Se voi che leggete sapete chi è l’uomo che fu rapito in paradiso, vi prego farmelo sapere. Sappiamo che carne e sangue non va al cielo, e che neanche può ereditare il Regno di Dio, dobbiamo così ammettere che quell’uomo che fu portato al terzo cielo in paradiso prima ancora di morire, dev’essere avvenuto nello spirito, ossia secondo l’anima. Paolo non si fosse azzardato di dire, “se fu nel corpo o fuor del corpo”, se non credesse all’esistenza dell’essere spirituale nel corpo umano che lui chiama: “uomo interno e uomo di dentro”. Uno che non crede all’esistenza dell’anima non si fa passare per la testa che l’andata al terzo cielo sia avvenuta fuor del corpo, ammenocché non sia un pazzo. Pertanto, Paolo ci dice che si gloriava di quell’uomo che fu portato al terzo cielo in paradiso, e non di se stesso. Ma forse fu proprio Paolo ad essere portato al cielo? Lui, infatti credeva che il vero essere umano è colui che abita nel corpo di carne, tanto che in 2Corinzi 5:8, dice: “Ma siamo pieni di fiducia e abbiamo molto più caro di partire dal corpo e di abitare col Signore.
Se crediamo che tutto è stato scritto per volontà di Dio, e per il nostro bene, allora perché dar retta a coloro che non credono all’esistenza dell’anima in ognuno di noi? Ma chi sono quelli che non credono all’esistenza dell’anima? Sono gli avventisti del settimo giorno, i testimoni di Geova, ed altre sette simili ... - Gesù dice: “Venite a Me ... e voi troverete riposo alle anime vostre.. La carne non giova nulla, è lo spirito che vivifica. (Giov.6:63). Gesù non venne a salvare la nostra carne dalla morte fisica, ma dalla morte eterna, a causa della nostra anima immortale che è proveniente direttamente dall’eterno Iddio nostro Padre che la soffiò in Adamo e quindi in ognuno di noi.
Io non capisco perché quelle religioni che non credono all’esistenza dell’anima, si affaticano così tanto per salvare genti dalla morte, quanto da morto si sta bene. Per me non fa senso.
Leggiamo Ecclesiaste 3:19-20, poiché su questo passo si beffano coloro che non credono all’esistenza dell’anima nell’essere umano. Il passo dice: “Poiché la sorte dei figli degli uomini è, la sorte delle bestie; agli uni e alle altre tocca la stessa sorte; come muore uno così muore l’altra; hanno tutti un medesimo soffio, e l’uomo non ha superiorità di sorte sulla bestia, poiché tutto è vanità. Tutti vanno in un medesimo luogo; tutti vengono dalla polvere e tutti ritornano in polvere”.
Secondo loro, fra l’uomo e la bestia, non vi è alcuna differenza di sorte, come muore l’una così muore l’altra e tutto finisce così. Ma allora perché Dio ha avuto tanta preoccupazione di salvare l’uomo dal peccato e dalla morte eterna? - La verità è che l’Ecclesiaste dice più di questo, ma viene nascosto; e ciò è che nello stesso capitolo 3 e versi 16-18, Salomone dice: “Ho anche visto che nel luogo stabilito per giudicare vi è dell’empietà, e che nel luogo stabilito per la giustizia vi è dell’empietà, allora ho detto in cuor mio: “Iddio giudicherà il giusto e l’empio.. e nel luogo fissato sarà giudicata ogni opera”. Io ho detto in cuor mio: “Così è, a motivo dei figli degli uomini perché Dio li metta alla prova, ed essi stessi riconoscano che non sono che bestie”.
In questi versi notiamo due tipi di uomini, e cioè: il giusto e l’empio. Il giusto è colui che ama Dio e lo rispetta; l’altro è l’empio, colui che è legato a Satana cui al posto della giustizia vi mette l’empietà perché appartiene al diavolo. Costui muore come un animale, senza il perdono di Dio, perché appartiene a Satana, e non ha fatto il passaggio dalle tenebre alla luce e dalla potestà di Satana a Dio per ricevere il perdono dei peccati e ottenere la sua parte di eredità fra i santificati. (Atti 26:18).
Questi empi che appartengono a Satana, davanti a Dio hanno solo il valore di una bestia e muoiono senza la salvezza come muore la bestia che non vedrà la gloria di Dio. San Pietro è d’accordo a tutto ciò, e lo vediamo nella sua seconda epistola 2:12, che dice: “Ma costoro, come bruti senza ragione, nati alla vita animale per essere presi e distrutti, dicendo male di quello che ignorano, periranno per la lor propria corruzione, ricevendo il salario della loro iniquità”. Nel verso 14 poi ci dice che son figli della maledizione, e quindi son come le bestie. Salomone poi, in Ecclesiaste 3:21, dice: “Chi sa se il soffio dell’uomo sale in alto e quello delle bestie scende in basso nella terra? Poi lo chiarisce in Ecclesiaste 12:9 (7) che dice: “La polvere torni alla terra com’era prima e lo spirito torna a Dio che l’ha dato”. Quindi la parte spirituale dell’uomo non muore col corpo ma va a Dio che l’ha data. Il corpo senza lo spirito è morto. (Giacomo 2:26).
Anche noi eravamo morti nei nostri peccati, ma grazie a Dio che ci siamo convertiti a Cristo Gesù, cui ci ha perdonato tutti i peccati e ci ha assegnato la nostra parte di eredità fra i santificati. Siamo così passati dalla morte alla vita.
Questa mattina avendo aperto la televisione, sul canale religioso, vi era un avventista del settimo giorno che predicava intorno all’anima dell’essere umano. Or siccome gli avventisti (sabatisti) non credono all’esistenza dell’anima, come non credono all’esistenza dell’inferno, figuratevi quello che dicono quando si arriva a dei versi che chiaramente esprimono che queste due cose esistono d’avvero. Questi sono i primi del Cristianesimo degli ultimi secoli che tolsero via la credenza di un’anima soprannaturale nell’essere umano. Dicono che l’anima non è altro che il corpo umano stesso cui muore a causa del peccato e non ritorna in vita che solo per via di una risurrezione da Dio. Una denominazione che non fa molto progresso, poiché i suoi membri persuasi che il luogo di punizione non esiste, come non esiste l’anima immortale, allora sono proprio apposti di lasciar perdere la fede in Dio, tanto se non tornano in vita come non meritevoli, non fa nulla poiché da morto non si sta mica male. Se ciò fosse vero potremmo dire: mangiamo e beviamo e divertiamoci oggi, magari nel peccato, perché domani siamo morti. No! Non è così.
Questa denominazione ha inizio intorno all’anno 1831 da un certo William (Guglielmo) Miller, cui continuamente faceva calcoli per trovare la fine del mondo e ne fissò una precisa per il 22 Ottobre 1844. Questa denominazione ha avuto le sue divisioni. Una delle quali è la denominazione: “Il Mondo Domani” di E. Armstrong, che ultimamente ha avuto un'altra rottura e son divenute due, oltre alla separazione avvenuta per mezzo del figlio di Armstrong.
Negli avventisti andò a studiare religione anche il primo presidente della Torre di Guardia Carlo T. Russell, quando era ancora negli anni venti, dove imparò che l’anima immortale non esiste come non esiste un inferno di fuoco. Questa dottrina è ancora oggi incorporata nei testimoni di Geova. Anche Russell imparò a fissare diverse date per la fine del mondo, e l’ultima delle sue, per il 2 Ottobre 1914.
Torniamo ora alla predica dell’avventista che mi è capitato di ascoltare, cui dopo aver portato certe illustrazioni senza valore, circa la non esistenza dell’anima va poi a piombare sul fatto di Samuele morto, che per mezzo di una donna evocatrice di spiriti, a richiesta del re Saul, viene fatto venir fuori da dove si trovava. Il predicatore fabbricava fin’anche sulle virgole di quei versi dove la evocatrice di spiriti era menzionata e a causa di questa donna, la verità viene da molti annullata. Per conclusione ha detto: Il Samuele che venne fuori non era altro che un fantasma del demonio.
Or io prego ad ognuno di voi che leggete questo articolo di aprire la Bibbia e leggere minutamente con attenzione tutto il capitolo 28 di primo Samuele cui era morto e seppellito in Rama. (Non in En-Dor) perché si parla di vita dopo la morte del corpo. – Saul, primo re d’Israele era atterrito dai filistei, e visto che Iddio non gli rispondeva, né poteva ottenere qualche consiglio da alcun altro, si mise in mente di consultare una evocatrice di spiriti e ne trovò una in En-Dor. E travestitosi vi arrivò là di notte e le giurò che non gli sarebbe avvenuto alcun male e gli disse di far venir fuori Samuele. A questo punto la donna non sappiamo cosa si aspettava di vedere ma quando vide che la figura era Samuele, dette un gran grido e Saul le disse: Cosa hai visto ed ella rispose, vedo un essere sovrumano un dio (un elohim in ebraico) che esce di sotto terra; un vecchio che sale ed è avvolto in un mantello. – Saul capisce che era Samuele e si chinò con la faccia a terra. E Samuele parlò a Saul, (v.15) notate che la bibbia dice che Samuele parlò a Saul (non uno spirito qualsiasi). Samuele che stava godendo la pace di Dio nel seno di Abramo, ossia, nel posto che si trovava, per prima cosa dice a Saul: “perché mi hai tu disturbato facendomi salire”?? Ora se qui Samuele dice qualcosa che non è da Dio, vuol dire che dice le menzogne del diavolo, ma se quello che dice è a favore di Dio, vuol dire che Samuele è venuto fuori, perché Dio ha voluto dare una risposta al re del suo popolo d’Israele, allora è venuto fuori da parte di Dio e non dalla mediatrice di spiriti. Poi Samuele dice a Saul: “Iddio ha agito per come aveva annunziato per mezzo di me; l’Eterno ti strappa di mano il regno e lo da al tuo prossimo a Davide, perché non hai ubbidito alla voce dell’Eterno e non hai lasciato corso all’ardore della sua ira contro Amalek; perciò l’Eterno ti tratta così quest’oggi. E l’Eterno darà anche Israele con te nelle mani dei Filistei, e domani tu e i tuoi figli sarete meco, e l’Eterno darà pure il campo d’Israele nelle mani dei Filistei”. E Saul cadde a terra per lo spavento delle parole di Samuele. Il giorno dopo morì Saul e i suoi figli, proprio come il Samuele che uscì fuori della terra aveva detto. (Vedi cap. 31in poi). Domani, tu e i tuoi figli sarete meco. Secondo la carne?? No! E allora? - Secondo l’anima!
Così vediamo che quell’essere sovrumano è descritto dalla Bibbia di essere il vero Samuele, cui come possiamo capire si trovava nel seno di Abramo, dove poi vi andò anche Lazzaro, un luogo di consolazione che Gesù lo chiamò Paradiso, quando disse al ladrone sulla croce: “Oggi sarai con me in Paradiso”, (seno di Abramo).
Pensate voi che la evocatrice di spiriti poteva aver potenza sopra il gran profeta di Dio, da comandarlo di uscire fuori? No! Anzi fu tutta una cosa fatta da Dio, altrimenti nella conversazione vi fossero state parole di menzogna.
Questi che non credono all’esistenza dell’inferno e dell’anima che per prima ci va dentro, perché si affaticano così tanto per salvare le genti, E se l’inferno per loro non esiste, da che cosa salvano?? Gesù Cristo si è dato alla morte della croce per salvare l’anima nostra dall’inferno, salvandola dal diavolo. Non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima, temete piuttosto Colui che può far perire l’anima e il corpo (2) nella geenna. (Matt.10:28) La geenna era una valle di fuoco inestinguibile presa come simbolo.
Ezechiele 18: 4,20
Questo verso ben conosciuto dai tdg, contiene le testuali parole: "L'anima che pecca sarà quella che morrà". II termine ‘anima' come già detto, è il soprannome o titolo dell'uomo. Esso si applica ad ambo i sessi, e si traduce anche 'persona', cui col peccare, morrà. La morte della quale si parla qui, è la morte spirituale nel peccato, quale avviene al primo peccato che la persona commette dopo l'età dell'innocenza. Una volta commesso il peccato, la persona viene dalla Scrittura chiamata "anima morta" fino a quando non si converte a Cristo cui gli ridona la sua vita, perdonandogli tutti i peccati; mediante ciò la persona viene ad essere risuscitata dalla morte nei falli e nei peccati. (Efe.2:1). Quindi è una risurrezione spirituale, e la persona beneficiata non è uno uscito dalla tomba, perché non è la resurrezione della carne, anzi, spirituale, essendo avvenuta la riconciliazione con Dio. Mentre la persona o anima da Dio chiamata 'morta' sarebbe uno che vive solo secondo la carne e nel peccato, senza la vita di Dio; Questi, morrà nei suoi peccati e sarà nelle tenebre, lantana dalla gloria di Dio, ammenocché non si converte a Cristo mentre è in vita, ossia, prima di morire fisicamente..
In Colossesi 2:13, si legge: "E voi che eravate morti nei falli e nell'incirconcisione della vostra carne, voi dico, Egli v'ha vivificati con Lui avendovi perdonato tutti i falli". (come Efe.2:1). Bisogna ricorrere a Cristo e rimanere a Lui fedele, per essere un'anima che rimane viva per l'eternità. Gesù disse: "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me anche se muore, vivrà. E chi vive e crede in Me, non morrà mai". (Giov. 11:25,26). Cristo è morto per tutti, perché tutti erano morti, a causa che tutti hanno peccato. (Rom.3:23).
Un giorno un nuovo discepolo di Gesù gli disse: "Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre. Ma Gesù gli disse: Seguitami, e lascia i morti seppellire i loro morti". (Matt.8:22). Gesù quindi, chiama 'morti' quelle persone che dovevano lavorare per seppellire il morto secondo la carne; pur essendo Giudei, chiamati 'popolo di Dio', erano morti spirituali. A questa morte spirituale si riferiva Ezechiele, altrimenti, non è profeta uno che profetizza che la gente muore, perché è visibile, e tutti lo sanno, perciò, non si riferiva alla morte della carne, che avviene dopo.
L'anima che mai morrà
La morte del corpo umano, fu da Dio sentenziata su Adamo, cui essendo stato avvelenato dal peccato, trasmette la sua morte per mezzo del suo sangue a tutti gli uomini, e cosi secondo la carne, in Adamo tutti muoiono. Ma Iddio nel suo proposito fatto avanti i tempi eterni, in Cristo Gesù, progettò di farci grazia in Lui, che a Suo tempo ci avrebbe salvati, non secondo la carne, ma secondo lo spirito. Or sappiamo le promesse da Lui fattoci, già dalla Genesi 3:15, ma vogliamo meditare insieme proprio sul capitolo 18 di Ezechiele, dove dopo aver detto "l'anima che pecca sarà quella che morra, v.20, poi proprio nel v.21 dice: "Se l'empio si ritrae da tutti i suoi peccati che commetteva, se osserva tutte le mie leggi e pratica l'equità e la giustizia, egli certamente vivrà, non morrà". Quindi si comincia a parlare dell'anima che non morrà. I due versi (20,21) sembrano di essere in disaccordo fra loro, poiché uno dice che l'anima muore, ma l'altro dice che benché ha peccato c'è un rimedio per non morire. Si riferisce forse al corpo? Certamente no! I versi 27,28, anch'essi ci dicono che l'anima vivrà se solo smette di peccare. Se cioè, si mette in pratica la giustizia che Dio richiede, allora questi versi cancellano la pena di morte che porta il verso 4 e 20. Però quale morte cancellano? Non quella sentenziata sulla carne, perché la carne di tutti i santi e morta, quindi cancella la morte spirituale, per la fede in Cristo in cui ci ha fatto giustizia. (Fil.3:9). Ecco che alla fine dello stesso capitolo, Iddio dice al suo popolo che ogni giorno seppellivano i morti: " ...E perché morreste, o casa d' Israele? poiché Io non ho alcun piacere nella morte di chi muore dice il Signore, l'Eterno. Convertitevi dunque e vivrete". vv.31,32. Perciò il Signor Gesù disse: "Chi crede in me non morrà mai". (Giov.11:26). Ora ecco alcuni versi Scritturali. Ebr.10:39; Siamo di quelli che abbiamo fede per salvare l'anima.
2,Cor.5:6,7; ...Mentre siamo nel corpo siamo assenti dal Signore...e desideriamo partire dal corpo.
Matt.10:28; Possono uccidere il corpo, ma non l'anima. - Giac.2:26, 11 corpo senza spirito è morto.
Vedi anche, 1,Tess.5:23; *1,Re 17:22; *Apoc.6:9; 20:10; *Mat.8:12; 16:26; *Giov.6:63; *Luca 12:20; *Gen.35:18.
Gianni27
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