Non è una data a cui si da molta ridondanza.
Mi ricorda i bei tempi della scuola, la scoperta, lo studio, mi colpì molto.
Non capivo cosa si volesse intendere per Stato pontificio, potere temporale. Davanti ai miei occhi c'era Giovanni Paolo II, scampato all'attentato.
E le sue parole divertenti del primo discorso ai Romani "Se sbaglio mi correggerete".
Sapere che si è combattuto contro il Papa fu un pensiero che non comprendevo.
Fu l'inizio delle mie esplorazioni, certo all'ora fanciullesche e superficiali, che andarono al di la di quanto ero abituato a vivere. Cullato dalle comuni e conosciute tradizioni. Certezze e rituali che rassicurano, ma che difficilmente, scoprii più in la con gli anni, ci conducono alla Via.
Un pezzetto di storia:
(http://it.wikipedia.org/wiki/Breccia_di_Porta_Pia)
Le truppe del Regno d'Italia (Bersaglieri) entrano in Roma attraverso la breccia di Porta Pia, ponendo così fine allo Stato della Chiesa.
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La presa di Roma (20 settembre 1870) rappresenta il momento dell'unione di Roma al Regno d'Italia e quindi l'ultimo atto dell'unificazione nazionale.
La breccia, qualche decina di metri sulla destra della Porta Pia, in una foto d'epoca l'8 settembre i 60.000 soldati del generale Cadorna si schierarono lungo le vie Salaria, Appia, Aurelia e Tiburtina, iniziando a convergere su Roma.
Il giorno 19, Roma era ormai chiusa da ogni lato, esclusa la zona del Vaticano e della città Leonina, volutamente evitate in quanto sede del Papa.
Un'intensa azione preparatoria dell'artiglieria aprì una breccia presso la Porta Pia, attraverso la quale (20 settembre) i bersaglieri penetrarono nella città, senza incontrare particolare resistenza. Papa Pio IX aveva infatti ordinato una resistenza solo simbolica. Nell'azione caddero 49 soldati italiani e 19 soldati pontifici.
La presa di Roma non ha particolare valore militare. La resistenza opposta dalle guardie svizzere ebbe soprattutto valore simbolico: Pio IX voleva così dimostrare di essere stato aggredito e poter chiedere aiuto internazionale. Ma la sconfitta francese di Sedan e la caduta di Napoleone III aveva sconvolto gli equlibri lasciando lo stato pontificio senza protezione.
Mi ricorda i bei tempi della scuola, la scoperta, lo studio, mi colpì molto.
Non capivo cosa si volesse intendere per Stato pontificio, potere temporale. Davanti ai miei occhi c'era Giovanni Paolo II, scampato all'attentato.
E le sue parole divertenti del primo discorso ai Romani "Se sbaglio mi correggerete".
Sapere che si è combattuto contro il Papa fu un pensiero che non comprendevo.
Fu l'inizio delle mie esplorazioni, certo all'ora fanciullesche e superficiali, che andarono al di la di quanto ero abituato a vivere. Cullato dalle comuni e conosciute tradizioni. Certezze e rituali che rassicurano, ma che difficilmente, scoprii più in la con gli anni, ci conducono alla Via.
Un pezzetto di storia:
(http://it.wikipedia.org/wiki/Breccia_di_Porta_Pia)
Le truppe del Regno d'Italia (Bersaglieri) entrano in Roma attraverso la breccia di Porta Pia, ponendo così fine allo Stato della Chiesa.
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La presa di Roma (20 settembre 1870) rappresenta il momento dell'unione di Roma al Regno d'Italia e quindi l'ultimo atto dell'unificazione nazionale.
La breccia, qualche decina di metri sulla destra della Porta Pia, in una foto d'epoca l'8 settembre i 60.000 soldati del generale Cadorna si schierarono lungo le vie Salaria, Appia, Aurelia e Tiburtina, iniziando a convergere su Roma.
Il giorno 19, Roma era ormai chiusa da ogni lato, esclusa la zona del Vaticano e della città Leonina, volutamente evitate in quanto sede del Papa.
Un'intensa azione preparatoria dell'artiglieria aprì una breccia presso la Porta Pia, attraverso la quale (20 settembre) i bersaglieri penetrarono nella città, senza incontrare particolare resistenza. Papa Pio IX aveva infatti ordinato una resistenza solo simbolica. Nell'azione caddero 49 soldati italiani e 19 soldati pontifici.
La presa di Roma non ha particolare valore militare. La resistenza opposta dalle guardie svizzere ebbe soprattutto valore simbolico: Pio IX voleva così dimostrare di essere stato aggredito e poter chiedere aiuto internazionale. Ma la sconfitta francese di Sedan e la caduta di Napoleone III aveva sconvolto gli equlibri lasciando lo stato pontificio senza protezione.
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alex
In nome del Papa Re è un film diretto da Luigi Magni. È il secondo della serie che il regista ha voluto ambientare nella Roma ottocentesca, iniziata con Nell'anno del Signore (1969) e proseguita con Arrivano i bersaglieri (1980), 'O re (1989), In nome del popolo sovrano (1990) e La carbonararisorgimentale. (2000); film nei quali ricorre il tema del rapporto tra il popolo e l'aristocrazia romana con il potere pontificio, tra gli sconvolgimenti accaduti nel periodo
Il film, liberamente ispirato a I segreti del processo Monti e Tognetti (di Gaetano Sanvittore, Milano, 1869), racconta dell'ultima condanna a morte decretata dall'autorità papale, il 22 ottobre 1867.
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