Calendario e festi solenni dell'Antico Testamento

Il nome per mese in ebraico era hodesh, che significa luna nuova. I mesi ebraici, almeno iniziando nel periodo dopo l'esilio, erano lunari e iniziavano con la nuova luna come era vista ad occhio nudo. Cosi la lunghezza del mese lunare dipendeva dal giorno in cui la luna veniva annunciata da parte del Sinedrio; questo rendeva il mese di 29 o di 30 giorni. Come regola in un anno capitavano non meno di 4 e non più di 8 mesi interi (di 30 giorni).

Quando poi nell'ultimo mese di Adar appariva chiaro che la Pasqua, che doveva capitare nel mese seguente (Nisan o Abib), sarebbe capitata prima della mietitura, si aggiungeva un intero nuovo mese tra Adar e Nisan, chiamato in ebraico "Adar-Sceni" e cioè "secondo Adar ",
 
Solitamente l'anno ebraico risultava avere 354 giorni (invece dei 365 giorni del nostro anno), per cui ogni tre anni si aggiungeva un mese extra di 29 giorni, per far combaciare il calendario lunare con l'anno solare.
 
Calendario Ebraico

 Le festività solenni ebraiche

Benvenuto 2013 - Quanti me ne restano ancora?

Aveva festeggiato 75 feste di Natale e Nuovo Anno, 74 feste di Pasqua, alla 75ª purtroppo non ci arrivò.
Per 3.600 volte si era recata al mercato per comprare, appunto, a buon mercato.
Nell'arco del tempo della sua vita aveva lavato 467.500 piatti e 233.250 bicchieri, per non parlare delle pentole, padelle e infinite posate.
Aveva fatto circa 50 acconciature e consumato qualche centinaio di paia di scarpe.
 
Era stata invitata a 60 matrimoni, 135 battesimi e partecipato a 125 funerali, l'ultimo fu il suo.
 
Fu mamma adorata, due figlie laureate, le diedero tanta gioia, come i quattro nipotini (G., la pecora nera della famiglia, tanto dolore).
 
Aveva avuto un impegno costante per la famiglia, ma poco tempo per sé e per Dio, ma ora si era dovuta fermare; la vita, questo conto alla rovescia, era arrivato allo zero.
 
Non sempre si va al funerale degli altri.
Un pellegrinaggio terrestre, comune e simile a noi tutti.
Ma se c'è l'aldilà, con inferno e paradiso, dove sarà adesso?!
Dove continuerà la sua esistenza eterna?
Sogni, sacrifici, ansie e speranze, gioie e dolori...

Gesù bussa..

A volte accade che qualcuno, bypassando il citofono, entri nelle scale e bussi alla porta. L'occhio magico, altrimenti detto "spioncino" ci consente di vedere CHI E'. nche se sconosciuto, almeno possiamo vedere il suo sembiante. lla porta del cuore, bussa solo Gesù, per spingerci al ravvedimento, col fine di accompagnarci al Padre e dire: «per questo ho pagato Io».
Dio ti benedica. - Mario De Liso


Gesù bassa!

"Ecco, Io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la Mia voce e apre la porta, Io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con Me".
(Apocalisse 3:20)

Il messaggio di Gesù è rivolto a quella parte della Chiesa di ogni tempo tristemente marcata dall'indifferenza nei riguardi "delle cose di Dio".
L'indifferenza di chi ha avuto una certa conoscenza di Dio, ma poi ha deciso che è meglio tenerLo a distanza, limitandosi a praticare una religiosità esteriore senza metterci il cuore.
L'indifferenza cammina spesso con l'autosufficienza e porta a dire: "Non ho bisogno di niente", in stridente contrasto con le parole di Gesù: "Senza di Me non potete fare nulla".

Light of Your Face - Jesus Culture

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Signore abbi pietà
Con la luce del tuo volto
Dammi la pace

Perché io, vivo solo
Per vedere il tuo volto
Così splenda su di me

Lasciate che la luce, del tuo viso
scenda nel mio cuore
E fammi sentire

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Oh Lord bless me
And keep me
Cause your face
To shine on me
Lord be gracious
With the light of your countenance
Give me peace

(chorus)
For I, live only
To see your face
So shine on me
(2x)

Let the light, of your face
Shine down, on my heart
And let me feel it
(2x)

Ascoltami

Quante persone abbiamo incontrato sul nostro cammino che hanno dimostrato pazienza e disponibilità ad ascoltarci, nei momenti in cui abbiamo avuto bisogno di consolazione, di consigli, di aiuto o, più semplicemente di qualcuno con cui sfogarci? E noi? Che disponibilità abbiamo in genere ad ascoltare gli altri in modo da essere per loro l'aiuto e la spalla che essi cercano?
 

"Ma. . . mi stai ascoltando?"
Se durante una conversazione ti senti fare questa domanda, puoi essere certo che qualcosa non è andato per il verso giusto. Forse il tuo interlocutore ha avuto l'impressione che tu ti sia distratto o le tue risposte sono sembrate inappropriate. Ti è mai capitato?

Le cose utili

Questo è il periodo, natale 2012, nel quale più che mai vediamo attorno a noi l'ostentazione del nulla. Tutti pervasi da uno "pirito buonista", mentre dentro sono vuoti o meglio ancora, per parafrasare l'apostolo Paolo: "odiosi e odianti".
Questo, più che mai, è il momento opportuno per fare delle scelte relative alla propria vita, e scegliere le cose veramente utili in vista del Regno di Dio. Mario

È importante, nel nostro cammino, compiere buone scelte

I silenzi nella nostra vita

Qualcuno ha scritto: "In un brano di musica, vi sono pause e sospensioni, ma fanno parte della melodia. Nel giusto posto, sono tanto importanti quanto le note che devono essere suonate. Ometterle perturberebbe e modificherebbe la melodia stessa".
Così è per la vita del credente.
Dio ha in vista un "brano" preciso quando compone la melodia della nostra vita.
Non dobbiamo sorprenderci delle pause; esse fanno parte del piano di Dio per noi.
Abbiamo troppo spesso la tendenza a credere che la vita sia fatta esclusivamente di varie attività. Ma il nostro Signore ci chiede anche di fermarci e di riposarci, nella Sua presenza, per ritrovare risorse, ascoltandolo.
Abbiamo realmente bisogno di questi tempi di riposo, perché la nostra vita sia armoniosa, piena e produttiva. Allora potremo essere una benedizione per quelli che ci circondano.
A volte, troviamo una pausa inaspettata sullo spartito musicale della nostra vita. Apparentemente Dio ci pone "fuori servizio" per qualche tempo.
Siamo costretti all'inattività per un incidente, una malattia, la fatica, l'età avanzata...
Non scoraggiamoci come se questi periodi fossero del tempo perso.
Essi sono invece essenziali.
Ci permetteranno forse di dedicarci maggiormente alla lode e alla preghiera.
Dio vuole renderci più pazienti, tranquilli, fiduciosi.

Saul e il suo ingombrante IO

Saul, questo sconosciuto.
Avremmo potuto intitolare così lo studio che ci accingiamo a presentare al lettore. La figura di Saul, primo re d'Israele, è letteralmente subissata, infatti, da quella di Davide, suo celeberrimo successore al trono.

Eppure la Parola di Dio dedica a Saul una ventina di capitoli del primo libro di Samuele ed è sicuramente lui uno dei principali protagonisti, nel bene e nel male, del passaggio dalla teocrazia alla monarchia in Israele.
Ecco, allora, uno dei motivi che mi hanno spinto, sollecitato dal Signore, a portare avanti una ricerca sui capitoli da 9 a 31 della 1^ Samuele , allo scopo di approfondire le caratteristiche di questo personaggio poco conosciuto, dal quale, però, ancora oggi abbiamo tanto da imparare, in positivo e in negativo.

Un aspetto, in particolare, ha attirato la mia attenzione, ed è stato determinante nella scelta di cominciare subito questa ricerca: l'eccezionale frequenza dei pronomi "io", "me", "mio" e simili che, da un certo momento in poi, si trovano sulla bocca di Saul come espressione di un preoccupante e progressivo egocentrismo, che partì da un suo atteggiamento di ribellione contro Dio e che lo condusse alla cecità spirituale e al fallimento come uomo e come re.

John Wycliffe - 1.330 - 1.380

John Wycliffe è stato il primo a tradurre la Bibbia in inglese. Quando capì l'importanza di tradurre la Bibbia in un linguaggio comprensibile a tussi si mise subito al lavoro e dopo la traduzione dei primi brani li distribuì tra la gente.

Tre anni dopo la sua morte, i suoi studenti terminarono il lavoro di trraduzione. A causa di molte sue posizioni che anticipavano la Riforma, dopo la sua morte il suo corpo fu dissotterato e bruciato e le sue ceneri furono gettate in un fiume che sfocia nell'oceano per disperderne ogni traccia.

Oggi constatiamo un ben diverso risultato: il suo nome è associato alla più grande Missione evangelica del mondo. Il nome di Wycliffe ha oggi raggiunto tutti i continenti.

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Il Vangelo tradotto da John Wyclif,
copia della fine del XIV secolo, Folio 2v del Manoscritto Hunter 191 (T.8.21)

24.11.2012 - Pakistan. Rimsha è stata assolta!

Il caso contro Rimsha Masih, la ragazzina pakistana accusata di blasfemia, è stato chiuso dalla corte di Islamabad con un'assoluzione. La piccola Rimsha fu arrestata in agosto per aver dissacrato dei testi islamici, finendo per questo davanti a una corte per adulti con l'accusa di blasfemia (per questo tipo di reato in Pakistan si rischia l'ergastolo). Il suo caso fu poi trasferito a una corte giovanile quando la sua giovane età fu certificata da un'equipe medica; gli stessi medici giunsero alla conclusione che Rimsha soffrisse di un ritardo intellettivo, cosa peraltro risaputa sia dalla famiglia che da vicini e parenti. Il suo caso è stato un continuo colpo di scena, fino alle accuse mosse da vari testimoni contro l'imam della moschea di Meherabadi, Khalid Jadoon, di aver falsificato le prove a carico della piccola pur di farla accusare di blasfemia, allo scopo, pare, di liberarsi di tutti i cristiani della zona. Il caso ha attirato l'attenzione della comunità internazionale, scatenando i media e così la storia della piccola Rimsha ha fatto il giro del mondo.

Allentare la presa

Padre, permettimi di essere debole perchè possa lasciare la presa su tutto ciò che è temporale: la mia vita, la mia reputazione, i miei beni. O SIgnore, fa che si allenti la tensione della mia mano.

Anzi, o Padre, fammi anche perdere il gusto di accarezzare queste cose. Quante volte ho abbandonato la presa per conservare però quello che amavo, limitandolo a una brama innocente, la carezza dell'immaginazione.

Il pettegolezzo: come proteggersene

Qualcuno, una volta, ha paragonato il pettegolezzo e la maldicenza ad un cuscino di piume sparse al vento da un luogo elevato.
Anche a ravvedimento avvenuto e a scuse fatte, le piume non sono recuperabili; almeno non tutte.
Signore abbi pietà di noi, quando disavvedutamente facciamo del male al nostro prossimo (e a noi stessi!) spargendo cuscini di piume.
mario
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"Se si vuole evitare di far del male agli altri o di essere prima o poi annoverati tra le vittime della maldicenza, è importante sapere dove si ferma la conversazione inoffensiva e dove inizia invece il pettegolezzo nocivo".
Il pettegolezzo può essere divertente e stimolante, ma anche vendicativo e distruttivo.
Perché una banale o anche "amichevole" conversazione molto spesso degenera in pettegolezzi nocivi?
Come evitare lo slittamento in forme che si rivelano dannose per la salute spirituale di credenti e comunità?
 

Il potere del pettegolezzo

Il pettegolezzo ha un potere formidabile.

Su Gerusalemme piovono i razzi. Su Israele l'odio

La mia amica Ruthie che vive al centro di Gerusalemme credeva che fosse la sirena che annuncia l'ingresso di Shabbat, quando la gente si sorride, augura Shabbat Shalom, popolo di Israele, un sabato di pace. Invece era la sirena che annuncia l'arrivo di un missile, chissà in che punto, chissà che cosa, chi colpirà, corri, hai quindici secondi per trovare un tetto di cemento. Ruthie ha capito dopo un po' che quella sirena era troppo lunga, troppo ululante, e che lei era troppo lontana da un rifugio, così si è accucciata sotto le scale come consiglia la radio.

Criteri per la giusta scelta nel matrimonio - La storia di Isacco e Rebecca

Criteri per la giusta scelta nel matrimonio - (Genesi 24)
Dio aveva promesso ad Abraamo che sarebbe diventato il padre di una grande Nazione. A questo scopo, però, avrebbe avuto bisogno di un figlio.
 
Ma quante crisi di fede Abraamo e Sara dovettero affrontare finché finalmente arrivasse il figlio tanto desiderato !
 
La sua nascita fu il culmine di una vicissitudine movimentata e intensamente legata a Dio.  Quanta felicità Isacco portò a questa coppia!
 
Esso poi, fu anche un giovane così buono, rispettoso, ubbidiente e servizievole verso i suoi genitori.  Sembra che questa famiglia fosse molto affiatata. Infatti, Isacco fece cordoglio per tre anni dopo la morte di sua madre.

Giacché il suo fratellastro Ismaele aveva lasciato casa, Isacco crebbe come un figlio unico e fu al centro dell'attenzione e dell'amore dei genitori.  Non aveva preoccupazione alcuna.
Abraamo era diventato un uomo molto ricco e leggiamo che cedette tutti i suoi beni ad Isacco (Genesi 24:35-36).