Sei un tipo suscettibile?

Efesini 4:1-2  - La suscettibilità è presente nell'intimo di ognuno di noi, ed è fonte di sofferenza. Se mi lascio andare a questa cattiva tendenza, vedo tutto sotto una falsa luce.
Un nonnulla mi ferirà, una parola di troppo mi sembrerà una mancanza di rispetto nei miei confronti, uno scherno o una cattiveria.

Sarò sempre pronto ad imputare ai miei parenti, amici, fratelli  e colleghi, delle intenzioni cattive.
Tutto ruoterà intorno al mio "io". Di conseguenza, non riconoscerò mai i meriti di coloro che mi circondano, non darò loro la posizione che meritano e sarò ingrato verso di loro.
Che brutta cosa!

Questa deplorevole tendenza è un serio ostacolo alle relazioni cristiane che, al posto di essere armoniose e gioiose, diventano fredde e tese, senza spontaneità e senza amore.

Chi è suscettibile deve imparare che cosa sono la pazienza e il perdono e, soprattutto, a stimare gli altri più di se stessi.
"Perdonatevi a vicenda - scrive Paolo - se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi" (Colossesi 3:13).

C'e solo un mezzo per guarire da questa tendenza: vivere pienamente il Vangelo

Tenere d'occhio la mèta

Il Pastore Giovanni Busch (1905-1956) raccontò una volta la seguente storia: «Da soldato ho servito per mesi alla testa di ponte sulla penisola di Taman (Caucaso). Erano brutti tempi. Non dimenticherò mai il giorno quando mi concessero il permesso. Certo non si trattava di un viaggio di piacere.
 
Per otto giorni eravamo:
  • incastrati in un vagone ferroviario
  • soffrendo un gran caldo.
  • Durante questo viaggio avevamo una terribile sete.
  • Le notti erano un tormento.
Se, tuttavia, qualcuno avesse suggerito di scendere dal treno per salvarmi da questo viaggio penoso, lo avrei deriso a più non posso.
 
Gli avrei risposto allegramente: sono disposto a viaggiare in questo modo per altri quattro mesi perché mi sto recando a casa. Il pensiero che stavo per ritornare in patria sminuiva tutti gli strapazzi, le sofferenze e i tormenti. Quando la notte sembrava interminabile, i miei pensieri correvano avanti: sto andando a casa, sto andando a casa!»
 
La vita del cristiano assomiglia a un tale tragitto.
Un cristiano sa, dove sta andando e cosa lo aspetta.
È un cammino che vale sicuramente la pena.

Canto di un verme... inerme

nessuno lo ha insegnato
eppure con un insano senso
del male sono nato
eccomi braccato
dal vil peccato
potessi spodestarlo
il fetore del suo tarlo
mi sento inerme
a volte un verme
il peso mi trascino addosso
sopportar piu' non posso
il tuo amore ho violato
reciso profanato
paghero' l' infranto
non so' quando
si insinua ascosamente
il male nella mente
dolcezza avvincente
padroneggia dolcemente
il pensiero tarlando
Dio? dimenticato
Dio? accantonato
Dio? esiliato
chi e' Dio? dov' e' Dio?
non lo conosco io
nel bisogno l' ho invocato
lui ha tardato
non mi risponde
il mio aiuto soccombe
e' vero non esiste
di altro peccato faro' conquiste

........ pausa ......

d'improvviso come i raggi del sole
trafiggono le nubi minacciose
cosi' la Tua luce o Signore
ha irradiato il mio cuore
traendomi dal fango
gioiosamente piango
sei un Dio presente
ovunque, interamente

For Who You Are - Io ti adorerò - Hillsong



Stare qui e pensare
A tutto il bene che mi hai fatto Tu
E restar fermo qui
La Tua dolce voce ascoltar

Santo, giusto, fedele sempre sei
Vero amico e mio redentor

Io Ti adorero per chi Tu sei
Io Ti adorero per chi Tu sei
Io Ti adorero per chi Tu sei
Gesu

Sicuro sto
Nel Tuo amor
Che durerà
Sempre

25.02.2013 - Carcere di Siracusa, incontro con i detenuti

La CRIVOP e MISSIONE PARADISO per i detenuti
Siracusa: Lunedì 25 febbraio 2013 alle ore 10:30 i volontari della CRIVOP, insieme a MISSIONE PARADISO e la partecipazione straordinaria di Nicola Legrottaglie, varcheranno le soglie della Casa Circondariale di Siracusa per incontrare i detenuti. Durante la manifestazione verrà proiettato il film "Il Circo della Farfalla", scritto e diretto da Joshua e Rebekah Weigel, interpretato da Nick Vujicic, l'uomo che vive senza arti non solo nel film ma anche nella vita. Nella seconda parte dell'incontro, dopo la proiezione del film, interverrà il giocatore del Catania Calcio che cercherà di trasmettere un messaggio di speranza a tutti i ristretti, condividendo, attraverso la sua testimonianza personale, quello che Dio ha fatto nella sua vita e che può compiere nella vita di tutti coloro che Lo cercano con sincerità.

L'appuntamento

certo non mento
puntuale all' appuntamento
non busso non avviso
chiudo il sospeso
un anno un mese un giorno
non dico ritorno
sono in libero arbitrio
navigo in mare vitreo
arrivo senza uno squillo
appartengo al settimo sigillo
nessuno sfugge alla mia sorte
sono invincibile la piu' forte
eccomi non perdono
indovina chi sono?
abbatto muri porte
si ! sono la morte
viaggero' con lei un giorno
partenza senza ritorno
e' passaggio obbligatorio
e' scritto giorno orario
ma non avro' paura
della valle oscura
lieve sara' questo dolore
appartengo al signore
lui mi guida mi ristora
in eterno abitero' la sua dimora
non indugiar altro tempo
un di' quest' invito sara' spento
fai del mio signore
anche il tuo salvatore
si chiuderanno queste porte
in eterno abiterai la valle della morte .

I miei anni più belli

I miei anni più belli

1. I miei anni più belli
Voglio spender per Te,
Per Te, mio Signore,
Che moristi per me!

CORO: [ La mia vita di oggi (Tutta a Te, mio Signor)
A Te vò consacrar! (L'intero mio cuor)
A Te, luce di vita (Fonte d'amor)
Ed eterno tesor! ] (bis)

2. Questo mondo mi offre
I suoi molti piaceri
Perché io m'allontani
Dal Tuo sguardo, Signor.

3. Or Tu sei la mia luce,
A Te sol vo' guardar
La Tua man mi conduce
Verso il cielo, Signor!



Abramo e l'amore per Lot

"Abramo, com'ebbe udito che suo fratello era stato fatto prigioniero, (...) e inseguì i re fino a Dan.(...) li sconfisse. Recuperò così tutti i beni e ricondusse pure Lot suo fratello, con i suoi beni, e anche le donne e il popolo". (Genesi 14:14-16)

Caratteristiche dell'amore

Incontro - Tonino Ciccaglione

1° brano del CD: "

La pietra su cui è fondata la Chiesa...

Qual è la "pietra" su cui è fondata la Chiesa Cristiana? Nel Vangelo di Matteo leggiamo: "Ed egli (Gesù) disse loro: "E voi, chi dite che io sia? Simon Pietro rispondendo disse: tu sei il Cristo, il Figliuolo dell'Iddio vivente. E Gesù replicando disse: Tu sei beato Simone, figliuolo di Giona, perché non la carne e il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli. E io altresì ti dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa" (Matteo 16:14-18). (1)

La Chiesa Cattolica, nell'interpretare queste parole asserisce che "la pietra", cioè il fondamento della Chiesa Cristiana, è Pietro, e sulla errata interpretazione di questo passo fonda e giustifica il papato.

I Cristiani evangelici interpretano questo passo alla luce degli altri brani della Bibbia che trattano lo stesso soggetto. Nella Parola di Dio leggiamo: "Poiché nessuno può porre altro fondamento che quello già posto, cioè Cristo Gesù" (1 Corinzi 3:11; vedi anche 1 Pietro 2:4-8). Inoltre, Cristo stesso afferma di essere "la pietra" (Marco 12:1-11; vedi anche 21:42-44).

Nei campi...

Rileggendo qualche giorno fa la parabola del figlio prodigo (Luca 15:11-32), mi sono sentito ripreso dal Signore attraverso una particolare riflessione sul comportamento incoerente del figlio-fratello maggiore.
 
Egli "si trovava nei campi" al momento del ritorno del fratello a casa: non era quindi al giro a passeggiare né stava svolgendo altre attività con cui riempire il suo tempo libero.
Era "nei campi" a lavorare: a sudare nei terreni del padre, ad esprimere in questo modo impegno, fatica, servizio.
Chi lo avesse osservato con attenzione, lo avrebbe giudicato un eccellente servitore del padre, un vero modello da prendere come esempio! Ma poi, quando, tornando come ogni sera a casa, udì un insolito suono di musica e di danze e venne informato che il padre stava facendo festa per il ritorno a casa di suo fratello, "egli si adirò e non volle entrare".
 
Ovviamente questo rifiuto ha, nel contesto immediato della parabola, lo scopo di portare a riflettere i farisei e gli scribi sul loro analogo rifiuto di condividere la festa del Figlio di Dio che "accoglie i peccatori e mangia con loro": una festa che si estende dalla terra al cielo, dove "v'è gioia davanti agli angeli di Dio".

La lupa

Dante Alighieri,sommo poeta, così parlò della chiesa romana,della sua cupidigia giammai sazia e del giudizio finale che la colpirebbe:

una lupa che di tutte brame sembrava carca…

E molte genti fe’ già viver grame…

(  la chiesa di Roma è qui definita “ una lupa” sempre bramosa e piena di cupidigia, la quale rendeva la vita dura, penosa e cattiva a molta gente).

Crollo d 'una civiltà

L'attuale civiltà occidentale, fondata sul materialismo, sulla forza, sulla violenza e sull'oppressione, caratterizzata da ingiustizia, malvagità e crudeltà, spaventosamente armata, corrotta e guasta spiritualmente e moralmente, senza fede in Dio e nella sua Parola, non può più sussistere e, anche se non si vuole ammettere, il suo crollo è imminente.

Il primato nella chiesa

Nella sua terza lettera, attraverso il confronto fra un uomo umile e amante della verità (Gaio) ed un uomo ambizioso (Diotrefe), Giovanni affronta quello che da lì a pochi anni sarebbe diventato un problema cruciale nella vita della Chiesa: il primato degli uomini. Nel suo breve scritto Giovanni riafferma il primato assoluto di Cristo e denuncia come "male" la ricerca del primato da parte degli uomini.
 

Introduzione

La terza lettera di Giovanni ha molte cose in comune con 2Giovanni, a partire dalla brevità e la scelta dell'autore di presentarsi nella veste di "anziano".

In questo caso questa definizione appare particolarmente appropriata in quanto il problema affrontato ha a che fare con la conservazione della vera natura della chiesa. Alla luce degli sviluppi in epoca post-apostolica, questa documentazione dell'intervento di un apostolo per correggere una tendenza che lui condanna è preziosa.

Battaglie

Pesami il fardello del peccato .
Che vile sono stato .
In altre vie deviato .
Sentieri irti ho camminato .
Polvere ho ingoiato
Quante battaglie ho sopportato .
Quante sconfitte ho assaporato .
Graffi all'animo.

Un continuo lottar quotidiano,
in questo mondo insano.
Il male opprime, assilla.
A volte la fede vacilla.

In ginocchio, faccia a terra.
non ho perso la guerra.
Grazie, Tu non sei un Dio nascosto.
Nel mio cuore c'è ancora il Tuo posto.

SdP