Fai come me

La relazione fra la nostra fede e la nostra vita, cioè fra quello in cui crediamo ed il modo in cui viviamo, è essenziale per la nostra testimonianza come figli di Dio e per l'esempio che offriamo alle nuove generazioni. Come è possibile infatti che le persone siano avvicinate all'Evangelo o chi vive accanto a noi possa avere l'influenza benefica del nostro esempio, se viviamo la nostra fede in modo ipocrita e incoerente?

Fai quel che dico, ma non quel che faccio.
Oggi ci si accontenta spesso di un cristianesimo basato sul "credere le cose giuste" piuttosto che sul "fare le cose giuste".
Non è quindi infrequente incontrare persone che sanno di vivere nella disubbidienza in un determinato aspetto della loro vita eppure dicono: "Che importa? Questo non intacca la mia fede".
La fede viene vissuta nei pensieri piuttosto che negli atti.
Si dovrebbe fare questo. Si dovrebbe fare quello. Ma purtroppo ... non si fa.
"Siamo fatti così ... Che ci vuoi fare?...". E con queste parole si considera conclusa l'applicazione del testo biblico.
La fede, invece di costituire una relazione con il Dio vivente e vero che ha trasformato la vita del credente, viene sostituita da un surrogato, un insieme di dogmi, di articoli scritti su un pezzo di carta, che ci accontentiamo di conoscere a livello intellettuale.

Il Sabato è per l'uomo o l'uomo è per il Sabato?

Vi sono delle cose che, proprio perché noi, gli stranieri, gentili convertiti a Cristo, non siamo ebrei, non potremo mai del tutto comprendere e incorporare nella nostra cultura. Io sono convinto che ciò valga anche per lo Shabbat, il Sabato ebraico.

Scrivo questo breve studio sull'argomento perché sollecitato a farlo, ma con un certo interesse, non perché reputi del tutto edificante discutere di questo argomento, ma interessante si ed utile magari per chi si pone delle domande in tal senso. Tali domande, inutile nasconderlo dietro un dito, sono ovviamente alimentate dal ritorno all'obbligo del giorno del Sabato ebraico da parte di alcuni movimenti evangelici. Prego subito costoro di non vedere un tono polemico nella posizione che andrò ad esporre e della quale comunque alla luce della Parola di Dio sono convinto, sebbene nell'esposizione della mia comprensione della Bibbia non rientri la condanna di chi pensa o sente diversamente o si sforza di aderire in una maniera più letterale al Decalogo o alla Legge mosaica.

CHI E'......

CHI E' IL GIUDICE?
IL GIUDICE E' DIO.PERCHE' E' DIO?
PERCHE' E' LUI CHE GIUDICA TRA ME ED IL MIO AVVERSARIO.CHI E' IL TUO AVVERSARIO? IL MIO AVVERSARIO NON ESISTE, PERCHE' NON ESISTE? PERCHE' E' UNA VOCE CHE DISSENTE DALLA VERITA' CHE STO DICENDO.  

Io lascio tutto



 

Io lascio tutto dietro me....

 

Scivolano le ore...

PASSA IL TEMPO INESORABILE LENTO
IN SILENZIO NON UN LAMENTO
NON FA' RUMORE
SCIVOLANO LE ORE
ECCOTI CANUTO VECCHIO
A STENTO PORTI IL SECCHIO
BRIVIDI PERVADONO LA MENTE
LA FINE RESTA SOLAMENTE
NON SAI IL DOPO
SON NATO A CHE SCOPO?
CHI HA VOLUTO IO NASCESSI?
MEGLIO IL MIO PARTO UN ECLISSI
IL CUOR MI DUOLE
E CIO' CHI LO VUOLE?
ECCO LA FINE DEL MIO VIAGGIO
DOVE PORRO' IL MIO ANCORAGGIO?
NON SO' NIENTE DEL DOPO
SOLTANTO FIABE DI ESOPO
COSI' ALACREMENTE
SPOLVERANDO NELLA MENTE
UN RICORDO CON RABBIA
IN SOFFITTO UNA BIBBIA
TROVERO' LI' LA SOLUZIONE
ECCO: GESU' LA MIA REDENZIONE

 

Ecco, tu hai ridotto i miei giorni alla lunghezza di un palmo, e la durata della mia vita è come niente davanti a te; sì, ogni uomo nel suo stato migliore non è che vapore. (Sela)  Sì, l'uomo va attorno come un'ombra; sì, invano si affaticano tutti e accumulano beni senza sapere chi li raccoglierà! Ma ora, o Signore, che aspetto? La mia speranza è in te. 8 Liberami da tutte le mie colpe; non farmi essere l'oggetto di scherno dello stolto. Sto in silenzio, non aprirò bocca, perché sei tu che operi...

Dal salmo 39

C'eri tu?

"Were you there when they crucified my Lord?": questa è la prima delle tre domande con cui un noto canto negro spiritual inizia ogni strofa: "C'eri tu quando crocifissero il mio Signore? C'eri tu quando lo deposero nella tomba? C'eri tu quando la pietra fu rotolata dalla tomba?". "C'eri tu?!?": che domanda strana! Certo che no: io non c'ero! Non c'era nessuno di noi! Il momento in cui la pietra è stata rotolata non ha, fra l'altro, avuto testimoni e i testimoni della crocifissione e della sepoltura di Gesù non sono più su questa terra da duemila anni.

Ma... chi è quel "tu" a cui è rivolta la domanda? E come mai ad un gruppo di schiavi negri o ad uno solo di loro, mentre erano probabilmente riuniti la sera intorno al fuoco dopo una lunga e faticosa giornata di lavoro nei campi di cotone, è venuta in mente proprio questa domanda?

Una domanda che è risuonata nei cuori, nella notte, e che li ha interpellati ad una risposta? Quel "tu" posso essere io, quel "tu" può essere ciascuno di noi: la domanda mi interpella direttamente.

Sei un tipo suscettibile?

Efesini 4:1-2  - La suscettibilità è presente nell'intimo di ognuno di noi, ed è fonte di sofferenza. Se mi lascio andare a questa cattiva tendenza, vedo tutto sotto una falsa luce.
Un nonnulla mi ferirà, una parola di troppo mi sembrerà una mancanza di rispetto nei miei confronti, uno scherno o una cattiveria.

Sarò sempre pronto ad imputare ai miei parenti, amici, fratelli  e colleghi, delle intenzioni cattive.
Tutto ruoterà intorno al mio "io". Di conseguenza, non riconoscerò mai i meriti di coloro che mi circondano, non darò loro la posizione che meritano e sarò ingrato verso di loro.
Che brutta cosa!

Questa deplorevole tendenza è un serio ostacolo alle relazioni cristiane che, al posto di essere armoniose e gioiose, diventano fredde e tese, senza spontaneità e senza amore.

Chi è suscettibile deve imparare che cosa sono la pazienza e il perdono e, soprattutto, a stimare gli altri più di se stessi.
"Perdonatevi a vicenda - scrive Paolo - se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi" (Colossesi 3:13).

C'e solo un mezzo per guarire da questa tendenza: vivere pienamente il Vangelo

Tenere d'occhio la mèta

Il Pastore Giovanni Busch (1905-1956) raccontò una volta la seguente storia: «Da soldato ho servito per mesi alla testa di ponte sulla penisola di Taman (Caucaso). Erano brutti tempi. Non dimenticherò mai il giorno quando mi concessero il permesso. Certo non si trattava di un viaggio di piacere.
 
Per otto giorni eravamo:
  • incastrati in un vagone ferroviario
  • soffrendo un gran caldo.
  • Durante questo viaggio avevamo una terribile sete.
  • Le notti erano un tormento.
Se, tuttavia, qualcuno avesse suggerito di scendere dal treno per salvarmi da questo viaggio penoso, lo avrei deriso a più non posso.
 
Gli avrei risposto allegramente: sono disposto a viaggiare in questo modo per altri quattro mesi perché mi sto recando a casa. Il pensiero che stavo per ritornare in patria sminuiva tutti gli strapazzi, le sofferenze e i tormenti. Quando la notte sembrava interminabile, i miei pensieri correvano avanti: sto andando a casa, sto andando a casa!»
 
La vita del cristiano assomiglia a un tale tragitto.
Un cristiano sa, dove sta andando e cosa lo aspetta.
È un cammino che vale sicuramente la pena.

Canto di un verme... inerme

nessuno lo ha insegnato
eppure con un insano senso
del male sono nato
eccomi braccato
dal vil peccato
potessi spodestarlo
il fetore del suo tarlo
mi sento inerme
a volte un verme
il peso mi trascino addosso
sopportar piu' non posso
il tuo amore ho violato
reciso profanato
paghero' l' infranto
non so' quando
si insinua ascosamente
il male nella mente
dolcezza avvincente
padroneggia dolcemente
il pensiero tarlando
Dio? dimenticato
Dio? accantonato
Dio? esiliato
chi e' Dio? dov' e' Dio?
non lo conosco io
nel bisogno l' ho invocato
lui ha tardato
non mi risponde
il mio aiuto soccombe
e' vero non esiste
di altro peccato faro' conquiste

........ pausa ......

d'improvviso come i raggi del sole
trafiggono le nubi minacciose
cosi' la Tua luce o Signore
ha irradiato il mio cuore
traendomi dal fango
gioiosamente piango
sei un Dio presente
ovunque, interamente

For Who You Are - Io ti adorerò - Hillsong



Stare qui e pensare
A tutto il bene che mi hai fatto Tu
E restar fermo qui
La Tua dolce voce ascoltar

Santo, giusto, fedele sempre sei
Vero amico e mio redentor

Io Ti adorero per chi Tu sei
Io Ti adorero per chi Tu sei
Io Ti adorero per chi Tu sei
Gesu

Sicuro sto
Nel Tuo amor
Che durerà
Sempre

25.02.2013 - Carcere di Siracusa, incontro con i detenuti

La CRIVOP e MISSIONE PARADISO per i detenuti
Siracusa: Lunedì 25 febbraio 2013 alle ore 10:30 i volontari della CRIVOP, insieme a MISSIONE PARADISO e la partecipazione straordinaria di Nicola Legrottaglie, varcheranno le soglie della Casa Circondariale di Siracusa per incontrare i detenuti. Durante la manifestazione verrà proiettato il film "Il Circo della Farfalla", scritto e diretto da Joshua e Rebekah Weigel, interpretato da Nick Vujicic, l'uomo che vive senza arti non solo nel film ma anche nella vita. Nella seconda parte dell'incontro, dopo la proiezione del film, interverrà il giocatore del Catania Calcio che cercherà di trasmettere un messaggio di speranza a tutti i ristretti, condividendo, attraverso la sua testimonianza personale, quello che Dio ha fatto nella sua vita e che può compiere nella vita di tutti coloro che Lo cercano con sincerità.

L'appuntamento

certo non mento
puntuale all' appuntamento
non busso non avviso
chiudo il sospeso
un anno un mese un giorno
non dico ritorno
sono in libero arbitrio
navigo in mare vitreo
arrivo senza uno squillo
appartengo al settimo sigillo
nessuno sfugge alla mia sorte
sono invincibile la piu' forte
eccomi non perdono
indovina chi sono?
abbatto muri porte
si ! sono la morte
viaggero' con lei un giorno
partenza senza ritorno
e' passaggio obbligatorio
e' scritto giorno orario
ma non avro' paura
della valle oscura
lieve sara' questo dolore
appartengo al signore
lui mi guida mi ristora
in eterno abitero' la sua dimora
non indugiar altro tempo
un di' quest' invito sara' spento
fai del mio signore
anche il tuo salvatore
si chiuderanno queste porte
in eterno abiterai la valle della morte .

Abramo e l'amore per Lot

"Abramo, com'ebbe udito che suo fratello era stato fatto prigioniero, (...) e inseguì i re fino a Dan.(...) li sconfisse. Recuperò così tutti i beni e ricondusse pure Lot suo fratello, con i suoi beni, e anche le donne e il popolo". (Genesi 14:14-16)

Caratteristiche dell'amore

La pietra su cui è fondata la Chiesa...

Qual è la "pietra" su cui è fondata la Chiesa Cristiana? Nel Vangelo di Matteo leggiamo: "Ed egli (Gesù) disse loro: "E voi, chi dite che io sia? Simon Pietro rispondendo disse: tu sei il Cristo, il Figliuolo dell'Iddio vivente. E Gesù replicando disse: Tu sei beato Simone, figliuolo di Giona, perché non la carne e il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli. E io altresì ti dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa" (Matteo 16:14-18). (1)

La Chiesa Cattolica, nell'interpretare queste parole asserisce che "la pietra", cioè il fondamento della Chiesa Cristiana, è Pietro, e sulla errata interpretazione di questo passo fonda e giustifica il papato.

I Cristiani evangelici interpretano questo passo alla luce degli altri brani della Bibbia che trattano lo stesso soggetto. Nella Parola di Dio leggiamo: "Poiché nessuno può porre altro fondamento che quello già posto, cioè Cristo Gesù" (1 Corinzi 3:11; vedi anche 1 Pietro 2:4-8). Inoltre, Cristo stesso afferma di essere "la pietra" (Marco 12:1-11; vedi anche 21:42-44).

Nei campi...

Rileggendo qualche giorno fa la parabola del figlio prodigo (Luca 15:11-32), mi sono sentito ripreso dal Signore attraverso una particolare riflessione sul comportamento incoerente del figlio-fratello maggiore.
 
Egli "si trovava nei campi" al momento del ritorno del fratello a casa: non era quindi al giro a passeggiare né stava svolgendo altre attività con cui riempire il suo tempo libero.
Era "nei campi" a lavorare: a sudare nei terreni del padre, ad esprimere in questo modo impegno, fatica, servizio.
Chi lo avesse osservato con attenzione, lo avrebbe giudicato un eccellente servitore del padre, un vero modello da prendere come esempio! Ma poi, quando, tornando come ogni sera a casa, udì un insolito suono di musica e di danze e venne informato che il padre stava facendo festa per il ritorno a casa di suo fratello, "egli si adirò e non volle entrare".
 
Ovviamente questo rifiuto ha, nel contesto immediato della parabola, lo scopo di portare a riflettere i farisei e gli scribi sul loro analogo rifiuto di condividere la festa del Figlio di Dio che "accoglie i peccatori e mangia con loro": una festa che si estende dalla terra al cielo, dove "v'è gioia davanti agli angeli di Dio".