Genesi 2:18-24 - Il matrimonio: la pennellata finale del capolavoro creazionale di Dio

Genesi 2:8-18-24 - Il racconto della creazione ci presenta Dio come un artista che, passo dopo passo, completa il suo capolavoro. Il brano di oggi sembra quasi una battuta d’arresto, in cui l’artista si ferma e riflette sul fatto che manchi ancora qualcosa per rendere perfetta la sua opera. Così prende il pennello e dà un’ultima pennellata.

La Cena del Signore per i cristiani evangelici

La Cena del Signore è un soggetto di grande importanza; fra gli aspetti che hanno a che fare con la fede e con la vita cristiana è sicuramente, insieme al battesimo, quello che suscita il maggior interesse, anche per le degenerazioni e la varietà d’interpretazioni che ha subìto nel corso della storia della Chiesa

Ci sono però anche persone che lo ritengono argomento di scarsa importanza, dal momento che nel Nuovo Testamento se ne parla piuttosto raramente.

È vero, ad esempio, che nelle lettere non ci sono testi che ne parlano, tranne i due riferimenti di 1Corinzi 10 ed 11, ma la ragione di questo parziale silenzio può essere dovuta al fatto che si trattava di un’usanza ben conosciuta da tutti i credenti e quindi non c’era bisogno di parlarne spesso. E nella prima lettera dei Corinzi, dove è menzionata, viene soprattutto ricordata per insegnare delle importanti lezioni morali, davanti al modo confuso e indecoroso con cui si comportavano i credenti di Corinto.

Sposi, e dopo?

Un matrimonio felice è l'esperienza più appagante di questa vita. Studi dimostrano che le persone felicemente sposate vivono meglio e più a lungo delle persone singole. E' quindi molto importante sapere come procedere, dopo aver detto «Si, lo voglio», per far si che il matrimonio non finisca in divorzio.
 
Qui allegate degli utili consigli tratti dal periodico: "la Buona Notizia"

Il ruolo della donna sposata con un marito impegnato nell'opera del Signore

Appunti dell'insegnamento di Eunice Randall ad un convegno di sorelle. Brani di riferimento: 1 Timoteo 3:1-12; Tito 2:1-5

Versetto chiave: 1 Timoteo 3:11.
"Allo stesso modo siano le donne dignitose, non maldicenti, sobrie, fedeli in ogni cosa."

Le parole "allo stesso modo" fanno comprendere che il riferimento è alle qualità descritte prima (si vedano in particolare i vv. 5 e 7).

"Siano le donne dignitose"

Questo significa, innanzitutto, comprendere la nostra posizione in Cristo. Non fare affidamento sul grado di istruzione, eccetera. Camminiamo a testa alta perché serviamo il Re, quindi un comportamento da "Signora." Non alzare la voce; non mettersi in mostra. Si tratta di praticare la sottomissione biblica, sapere che il ruolo di aiuto convenevole è di grande dignità; esteso all'ambito della chiesa.

"Non maldicenti"

Vuol dire pensare pensieri giusti, perché Gesù fa capire che ciò che penso porta a parole e azioni (Mt 12:34; Mr 7:20-23). Quindi bisogna mettersi in guardia contro l'invidia, la rivalità e l'ambizione. Il fatto che si è tutti credenti nella chiesa garantisce l'armonia? No. Bisogna lavorarci, come nel matrimonio.

La Chiesa che Costantino conosceva

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Come nacque la classe sacerdotale oggi presente nella realtà cattolica così distante dalla chiesa primordiale? Esiste una connessione tra eredità costantiniana e antisemitismo europeo?

Preparato per  il convegno:  L'editto di Milano 1700 anni dopo (13.06.313 - 13.06.2013) 

La novità contenuta nella politica ecclesiastica di Costantino fu quella di ufficializzare, e sostenere finanziariamente, una classe di leader che esisteva già, definita "sacerdoti". Come scrive Giovanni Tabacco, "i privilegi concessi da Costantino e dai suoi successori [erano concessi] all'organizzazione sacerdotale del cristianesimo".[1] Il mio scopo, con questo breve intervento, è di definire l'origine di questa organizzazione sacerdotale.

È risaputo che il Nuovo Testamento usa termini molto diversi per definire i conduttori di chiesa: "anziani-pastori", detti anche "vescovi" o "sovrintendenti" (gr. episcopoi), mentre la chiesa intera è descritta da Pietro come "un sacerdozio santo" (1 Pietro 2:5).

Vino succo d'uva e Gesù

Nel NT non esistono due termini greci differenti, ma uno solo, appunto oinos «vino»; poi esiste la sua descrizione eufemistica: «frutto della vigna» (Lc 20,10; 22,19).
 
Anche da noi si chiama il vino eufemisticamente e poeticamente il «sangue dell’uva». Qui prescindiamo dall’«aceto», che abitualmente non si usa per bere.
 
Gesù trasformò l’acqua in vino, non in succo di frutta; infatti, il maestro di tavola disse allo sposo: «Ognuno serve prima il vino buono; e quando si è bevuto largamente, il meno buono; tu, invece, hai serbato il vino buono fino a ora» (Gv 2,10; cfr. 4,46).

 

In genere in Oriente il vino, essendo un bene prezioso e a tasso alcolico molto elevato, si beveva diluito con acqua, anche a causa della temperatura elevata (cfr. Is 1,22). Si parla pure del vino aromatizzato. Tuttavia, non c’erano termini differenti per indicarlo; e «frutto della vigna» non indicava il «succo d’uva».

Alla scuola di Dio

Il credente entra alla scuola di Dio quando il Signore Gesù diventa il suo Salvatore, e vi resta fino alla fine della sua età scolare, vale a dire fino alla fine della sua vita terrena!
In questa scuola, l'insegnante è Gesù Cristo stesso.
Egli sa adattarsi al ritmo personale di ciascuno, di modo che tra il Maestro e l'allievo si instaura una relazione di fiducia, e si concretizzano delle valide motivazioni per progredire.
Il libro di testo è la Bibbia.
Per mezzo di essa si impara ciò che Dio pensa degli uomini, l'interesse che ha per loro, ciò che ha già fatto e ciò che vuole fare in loro favore.
Bisogna leggerla, memorizzarla, in modo da potervi fare riferimento in qualunque situazione.
 
Ma vi sono anche dei corsi pratici: sono le situazioni della vita di ogni giorno in cui si applica ciò che si è imparato.
Dio non vuole solo delle teste piene di dottrina, ma anzitutto delle vite in accordo con quanto si è compreso.
E' la Sua grazia che ci insegna "a rinunciare all'empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo" (Tito 2:12).
Talvolta vi sono degli esami, prove particolari che rivelano i progressi del cristiano.
Il Signore vuole che li attraversiamo con Lui, per farci uscire più forti e più maturi.

L’acqua che Io gli darò, diventerà in lui una fonte...

L'immagine che il Signore ci pone davanti non è quella di un canale, ma di una fonte.
Se "ci facciamo riempire" del continuo, la dolcezza della relazione che abbiamo con Gesù, fluirà da noi con l'abbondanza con cui l'abbiamo ricevuta.
 
Se ti accorgi che la tua vita non fluisce da te come dovrebbe, la colpa è tua; c'è in te qualcosa che ha ostruito il flusso.
Mettiti a diretto contatto con la Sorgente e poi ... sarai tu a ricevere benedizioni personali?
No, perchè da te sgorgheranno fiumi d'acqua viva, di vita che non può essere repressa.
 
Dobbiamo essere dei centri nei quali Gesù fa affluire l'acqua della vita per farne poi sgorgare fiumi di benedizioni per gli altri
 
Alcuni di noi sono come il mar morto, che riceve sempre acqua e non ne rida mai, perchè non abbiamo la giusta relazione personale con il Signore Gesù.
Una cosa è certa: tutto quello che Gesù ci da ,ce lo da per farlo passare attraverso di noi e spargerlo fuori di noi; ma se quello che Egli ci da ,non può farlo fluire fuori di noi è indice di un cattivo funzionamento della nostra relazione con Lui.

Luce

Il giorno quando la luce gloriosa
Ogni errore rivelerà,
La giustizia potenza rivestirà,
E ogni ferita guarirà.


Frederick L. Hosmer

I diritti dei figli primogeniti

Non è forse vero che quando si parla della fede cristiana a volte si esagera nella lista delle cose da non fare, nella lista dei divieti?

La realtà dei fatti, però, è che nella vita del credente invece, i diritti sono più dei doveri. Sebbene l'uomo istintivamente voglia guadagnarsi ciò che è suo, invece nella Sacra Scrittura, i credenti hanno dei privilegi che sono loro per il solo fatto di essere figli di Dio.

Perché?

Lavoro per la stessa azienda da vent'anni. Ci sono affezionato, mi piace. Sento mio il mio lavoro, la mia scrivania, le mie pratiche, il mio archivio. Anni fa accadde qualcosa, però. I figli dei miei titolari crebbero e cominciarono, uno ad uno (sono tanti), a venire a lavorare in azienda. Oggi lavorano tutti lì anche loro. Hanno delle buste paga molto più alte della mia ed orari molto più elastici. Usufruiscono delle auto e dei telefoni dell'azienda a loro piacimento. Possono stare su facebook durante l'orario di lavoro e comandano su tutti, compreso me - alla faccia della mia anzianità.

Ed è giusto che sia così. Perché per quanto tempo io possa aver trascorso lì, per quanto io possa essere utile o immaginarmi indispensabile, io sarò sempre un estraneo e loro i figli.

Il sonnambulismo

Risvegliati, o tu che dormi, risorgi dai morti, e Cristo risplenderà su di te» (Efesini 5:14)

Erano le undici di notte quando Miguel Wilson si alzò dal letto, si vestì e, senza dire niente uscì per strada.
Camminò e camminò attraverso strade e campi mentre la notte passava.
Fece tutto completamente addormentato.
Quando lo trovarono, si trovava a sessanta chilometri da casa.
Miguel Wilson era un bambino di appena undici anni.
Sua madre dichiarò che, benché quella fosse stata la sua passeggiata più lunga, era successo anche altre volte; ora il sonnambulismo del figlio la preoccupava molto.
Nel mondo ci sono milioni di persone che camminano senza rotta ne direzione.
La gente mangia, lavora, studia, balla, si diverte, si sposa, genera figli e pratica sport, ma per ciò che concerne i veri valori della vita e delle cose spirituali, è "addormentata".
Forse per questo motivo la Bibbia dice: "Risvegliati, o tu che dormi, risorgi dai morti, e Cristo risplenderà su di te" (Efesini 5:14).

Incominciamo ad obbedire a Dio

Nel Nuovo Testamento, obbedire significa ascoltare la Parola di Dio, piegarsi alla Sua autorità e condurre a termine gli incarichi che Dio ci affida. 

Questo tipo di obbedienza sembra scomparso al tempo d'oggi.  Ogni tanto ci accade di sentire una predica, un po' stiracchiata, su questo soggetto. Il messaggio però è tanto scialbo che non può certamente influenzare la vita di coloro che lo ascoltano. 
 
 
L'obbedienza si è rammollita nel cristianesimo moderno. 
Essa viene volentieri lasciata fuori del tutto e, coloro che ne fanno accenno, lo fanno quasi con un tono di scusa e senza sottolineare l'importanza. 
Come è accaduto ciò? 
 
Sicuramente questo è dovuto al fatto che, sia i predicatori che i fedeli confondono l'obbedienza con la diligenza. 
 
Volendo evitare di cadere nell'errore di ottenere la salvezza attraverso le opere, siamo caduti in un altro errore, quello della salvezza ottenuta senza l'obbedienza. 
 
Nel nostro zelo abbiamo gettato via il neonato assieme all'acqua del bagno e siamo giunti ad eliminare quasi completamente l'obbedienza. 
La Bibbia ci dice però chiaramente che è impossibile ottenere la salvezza senza l'obbedienza.