Sapevate che...

  1. (Es. 25:31-40) Dio ordinò a Mosè di erigere un candelabro a sette bracci, chiamato menorah, per illuminare il Santuario. La forma della menorah si ritrova in natura nella salvia giudaica, una pianta aromatica dotata di sette rami distinti.
  2. S. Cristoforo, mostra delle evidenti somiglianze con la divinità egiziana Anubi.
  3. Al tempo di Gesù la Torah veniva trascritta su rotoli di pergamena cuciti assieme e avvolti attorno a due asticelle chiamate “ alberi della vita”.
  4. La stella di Merenptah è il più antico riferimento extrabiblico al popolo d’Israele ( chiamato Ysrir) e risale al 1360 a.C.
  5. Al tempo di Gesù chi portava il lutto non calzava i sandali.
  6. L’esistenza di Sarsekim, capo degli eunuchi al tempo di Nebucadnetsar di Geremia 39:3, è confermata da una tavoletta cuneiforme conservata nella British Museum a Londra.
  7. I marmi del tempio di Gerusalemme furono esportati da Tito dopo la disfatta della città nel 70 d.C. e servirono ad addobbare la facciata del Colosseo.

Il visitatore di mezzogiorno

Un pastore inglese, una sera, disse all'assistente della sua chiesa: "Hai notato quel vecchio mal vestito che, ogni giorno verso mezzogiorno, entra in chiesa e ne esce quasi subito? Lo sto sorvegliando dalla finestra del mio ufficio. Questo mi preoccupa un pò, perchè nella chiesa ci sono oggetti di valore. Vedi di indagare.

Ordine della casa

Signore, non sono la sporcizia e il disordine in bella vista che mi rimprovero.
E’ la sporcizia che si cela..... quella dietro il frigorifero, negli armadi, sotto il letto.
La sporcizia che nessuno vede e conosce, a parte me.
E’ lo stesso con la mia vita, Signore. Quei peccati che si celano, che non posso sopportare.... le offese meschine, i rancori, le irritazioni, gli aspri sentimenti taciuti, la superbia.
Pensieri ed emozioni che nessun altro conosce tranne me.... e Te, Signore.
Aiutami, o Padre, a far ordine nel mio cuore come farei nella mia casa.
Porta via la polvere e le ragnatele dell’orgoglio, i sentimenti negativi
e il pregiudizio. La sporcizia dietro il frigorifero non può far male a nessuno. Ma la sporcizia nel mio cuore sì.
Fonte ignota

Dio è il creatore

Una verità scontata, ma da vivere e testimoniare.
È stato Dio a creare i cieli e la terra ed il creato nel quale viviamo appartiene a lui. Dal momento che noi siamo parte di questo creato e, contemporaneamente, ne godiamo i doni e le risorse, dobbiamo avere ben presenti le conseguenze di questa realtà nella nostra vita di ogni giorno. Gli uomini che negano l’esistenza di un Dio creatore, incoraggiati da gran parte della cosidetta “cultura” moderna, conoscono conseguenze etiche ed esistenziali purtroppo determinanti per la loro vita, per il loro cammino.

Che giova all'uomo se guadagna tutto il mondo e perde l'anima sua?

Un piccolo bambino, eludendo la sorveglianza dei genitori, si mise a giocare con un vaso di grande valore e vi lasciò scivolare dentro una moneta. Nell'intento di recuperarla vi infilò la manina, e subito si rese conto di non riuscire più a tirarla fuori. Così chiese aiuto ai genitori, ma ogni tentativo fu vano: la mano rimaneva incastrata! Allora si cominciò a discutere sull'opportunità di rompere il vaso, finchè il padre ebbe l'idea di dire al bambino di aprire la mano e di allungare le dita. "Non posso farlo" gridò il bambino, "dovrei lasciare andare la mia moneta!". Era evidente che stringendo la moneta nel pugno la mano non poteva passare attraverso la stretta apertura. Il prezioso vaso aveva rischiato di essere distrutto a causa di una moneta che valeva molto molto meno!

Questo racconto ci può far sorridere... Ma non ci comportiamo forse allo stesso modo quando rischiamo di perdere la felicità eterna per non rinunciare ai piaceri di questa vita? Quanti di noi tengono stretta la loro "moneta"! Chiunque non vuole abbandonare i piaceri del peccato non può essere liberato dalla schiavitù del peccato e ottenere la vita eterna.

Il valore biblico del silenzio

Può avere un senso presentare, oggi, uno studio sul "silenzio", soprattutto all'interno di una società come quella occidentale, nella quale la forza si misura dal tono della propria voce e in cui siamo abituati molto più al chiasso di una metropoli nell'ora di punta che non alla pace di una campagna in fiore?
 

Noi, Dio e il senso di colpa auto-imposto

"Esaminami, o Dio, e conosci il mio cuore. Mettimi alla prova e conosci i miei pensieri" (Salmo 129:23).

Il senso di colpa arriva a far parte della struttura emozionale di un individuo principalmente in due modi. Nel primo, è appreso in tenerissima età e persiste nell'adulto come residua reazione infantile. Nel secondo, l'adulto si auto-impone il senso di colpa per un'infrazione a un codice al quale professa di credere.
 
Il senso di colpa residuo è la reazione emotiva scatenata da ricordi infantili. Frasi del tipo "Se lo fai un'altra volta papà si arrabbia", "Dovresti vergognarti per quello che hai fatto", usate dai genitori, contengono implicazioni che possono ancora ferire l'adulto se delude il capoufficio o altre persone nelle quali egli ravvisi i genitori.

La Bibbia murata

Quando la galleria del Gottardo non esisteva ancora, i viaggiatori che dall'ltalia si recavano in Svizzera, o viceversa, dovevano valicare il passo del St. Gottardo a piedi. II viaggio era talmente lungo che sovente si camminava in gruppo. II gruppo che c'interessa, era formato da alcuni muratori della regione di Lugano, che si recavano nella Svizzera centrale, dove speravano riscuotere un miglior guadagno. Cammin facendo incontrarono una signora attempata che s'intrattenne con uno di loro.

Cosa significare vivere per fede

"Egli è pieno d'orgoglio, non agisce rettamente; ma il giusto per la sua fede vivrà." (Abacuc 2:4).

La frase che qui sto enfatizzando è familiare ad ogni cristiano in tutto il mondo. Per secoli "vivere per fede" ha motivato le decisioni giornaliere nei credenti di ogni generazione.

La profezia di Abacuc è la prima citazione del concetto di vivere per fede; più oltre nel Nuovo Testamento l'apostolo Paolo cita tre volte questa stessa frase.
Oggi Abacuc 2:4 continua ad essere uno dei testi più predicati delle Scritture; ha formato le basi dottrinali di molte chiese. "Vivere per fede"ci parla di come siamo giustificati e santificati, di come troviamo pace e gioia, di come otteniamo vittoria sul peccato. Queste sono meravigliose applicazioni della potente verità espressa da Abacuc.

Eppure voglio inquadrare il contesto storico di questo passo. Quando Abacuc parlava di "vivere per fede", voleva aiutare Israele a sapere come affrontare una crisi imminente; dava una verità eterna per aiutare il popolo a superare una calamità che stava per abbattersi su loro; era stata data loro durante un tempo molto simile al giorno d'oggi.

Rilasciata la versione 7.11 del programma La Parola


Mi giunge, e riporto integralmente, nuova e-mail email dal fratello Richard Wilson, con cui comunica l'aggiornamento del suo programma, di cui ne permette la libera distribuzione.

La versione 7.11 del programma è disponibile, usando il comando di Aggiornamento del programma stesso oppure da

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Tutti hanno una fede

Filosofica, scientifica, ascetica, religiosa, atea, politica, nel progresso, nel capitale, nella dittatura, nel piacere, nel sesso, nel nulla, nell’altruismo, nell’egoismo, ...
Siamo dotati della capacità di credere, di apprendere, di una certa moralità.

Godere la pace con Dio

In estate tutti i pastori menano i loro greggi in montagna in luoghi freschi, dove le pecore, una volta che hanno saziato la loro fame per le campagne, possono bere nelle tranquille acque che vi si trovano nei paraggi; ripararsi all'ombra degli alberi per liberarsi dalla calura e dalla fatica della canicola estiva... Tanto il pastore quanto il gregge approfittano della scena di pace e di conforto.

Il Signore ci colma

Il Signore ci colma (Matteo 14:17-21; 15:34-38)
L'Eterno... ha ristorato l`anima assetata e ha colmato di beni l`anima affamata. Salmo 107:8-9
L'anima mia sarà saziata..., e la mia bocca ti loderà con labbra gioiose. Salmo 63:5

Che cos'erano i cinque pani e i due pesci dei discepoli per nutrire 5000 persone? O sette pani e qualche pesciolino per saziarne 4000? Eppure Gesù ha saziato tutti. Con questi due miracoli, Dio vuole dimostrarci che i mezzi di cui l'uomo dispone per soddisfare i propri bisogni sono illimitati se affidati a Lui e messi a sua disposizione. A maggior ragione, quando si tratta dei bisogni dell'anima, troviamo la risposta in Dio.

Un luogo deserto, migliaia di persone affamate; l'insufficienza delle possibilità umane è palese. Ma il Signore è lì presente, e prende in mano la situazione. Non avrebbe avuto bisogno nemmeno di quei pani per saziare la folla. Ma nella sua grazia, allora come oggi, adopera quel poco che noi abbiamo e con la sua potenza lo trasforma in una grande abbondanza. "Tutti mangiarono e furono saziati e dei pezzi avanzati si portarono via dodici ceste" (Luca 9:17).