Gesù ti chiama a collaborare con Lui (Giovanni 11:38-44) Il modo migliore per comprendere come poter "agire" piacendo a Dio nella vita quotidiana, è rifarsi all'esempio di Gesù. Egli, in molte occasioni, ha voluto adempiere ai piani del Padre per l'uomo impiegando i Suoi servitori. Nei Vangeli troviamo molti esempi di collaborazione. Nella narrazione del testo proposto nel Vangelo di Giovanni, al capitolo 11, troviamo il racconto della risurrezione di un uomo chiamato Lazzaro
Lazzaro era morto già da quattro giorni.
Gesù giunse alla tomba che era scavata nella roccia e chiusa con una pietra.
Intorno al Signore, in quel momento, vi era un'atmosfera di dolore; anche Gesù si commuove, piange e intende manifestare, in accordo con il Padre, la potenza di Dio per risuscitare Lazzaro.
Gesù disse ai presenti: "Togliete la pietra!"
Ma come? Un Uomo capace di risuscitare un morto chiede agli uomini la collaborazione per spostare una pietra?
Non avrebbe Egli potuto chiamare una schiera di angeli e di arcangeli per dimostrare a tutti la Sua grandezza? Colui al quale anche il vento e i mari ubbidivano, Colui che faceva camminare gli zoppi, dava la vista ai ciechi, liberava dalla lebbra?
Certo, Egli avrebbe potuto fare tutto da solo, ma decise di chiedere la collaborazione dei presenti. Perché?
Perché, anche oggi, il Signore vuole onorarci e farci partecipi del Suo ministero, della Sua opera nel mondo!
Uomini, donne, giovani, siate pronti a collaborare con Gesù!!!
Oltre ad essere un desiderio di Dio, è anche un grande privilegio per quanti ne vogliano godere: poter fare le stesse opere di Gesù, e anche di maggiori per quantità, condividere la Sua gioia nella salvezza delle anime e nella crescita in "qualità" nelle Sue vie... insomma, dobbiamo solo ringraziare il Signore che ci vuole attivi e collaborativi!
Sicuramente la responsabilità che ci dà è alta, ma il peso di gloria che ci attende se ascoltiamo la Sua chiamata a collaborare con Lui non ha paragoni!
In quel tempo Gesù si presentò alla famiglia di Lazzaro per dare vita ad un uomo fisicamente morto.
Oggi il desiderio del Signore Gesù non è mutato: Egli vuole dare vita a tutti coloro che sono morti spiritualmente, vuole liberare l'uomo dalla corruzione del peccato e donare vita eterna per mezzo della Sua grazia! Quale grande miracolo!
Nella situazione di Lazzaro non c'era più, umanamente, alcuna speranza.
Gesù chiese alle sorelle dove l'avessero posto. Marta rispose: "Signore... sono passati quattro giorni, puzza già".
Il corpo di Lazzaro, molto probabilmente, era già in decomposizione poiché era trascorso diverso tempo dal giorno della sua morte.
Facendo un parallelo fra questa situazione e quella di molti uomini e donne scopriamo che, pur pensando di vivere, non realizzano in sé la freschezza e il vigore che la vita dà, piuttosto vivono una sorta di disfacimento morale che si manifesta nel carattere, nel linguaggio, nello spirito corrotto...
Ma, anche oggi, l'infinita compassione di Dio è ancora grande! Lui è Colui che trasforma, Lui è Colui che chiama dalla morte alla vita, che cambia la condizione dell'uomo e gli dona dignità.
Solo Gesù può cambiare il bestemmiatore in un uomo di preghiera, un arrogante in un semplice e umile bambino.
Gesù chiese ai presenti: "Dove l'avete posto?" Poi rivolse al Padre una preghiera di ringraziamento, affinché vivificasse colui che era morto, per mezzo della potenza dello Spirito.
Davanti a quella tomba c'era una pietra ed era necessario che qualcuno si disponesse a toglierla.
Ancora oggi il Signore Gesù chiede se c'è qualcuno disposto ad ubbidirgli. Qual è la tua risposta?
Forse dirai: «Signore io ho le mani belle e lisce, non sono adatto per questo tipo di servizio, fammi fare qualcos'altro, non voglio rovinarmi le mani».
Caro amico, caro giovane, se Dio desidera che tu ti disponga per fare un particolare servizio, lasciati coinvolgere in questa gloriosa impresa, mettiti a disposizione di Gesù!
Ecco allora che, una volta che la pietra è tolta, Gesù finalmente può alzare la voce e dire dicendo: "Lazzaro vieni fuori!"
Proprio così colui che era morto, si alzò alla Parola vivificante di Gesù e uscì dalla tomba.
Notiamo come fosse ancora avvolto in fasce, secondo l'usanza dei tempi, e come non avesse libertà di movimento.
Molte persone sembra che si trovino anche ai nostri giorni nelle stesse condizioni. Pur avendo ricevuto la chiamata alla vita in Cristo, pur avendo l'opportunità di vivere una nuova vita, sono impediti nei movimenti e non riescono a realizzare la vita esuberante e dinamica che Dio vuole offrire.
I "legami della morte" di Lazzaro erano stati sciolti, ma erano rimaste le bende.
Queste possono rappresentare i legami con la cose materiali, con i vizi, con le brutte abitudini, con il formalismo esteriore...
Quelle bende stavano ancora avvolgendo Lazzaro, l'uomo chiamato ad uscire dalla condizione di morte.
Notiamo come, anche in questo caso, Gesù invita chiunque lo ascolti a collaborare togliendo le bende di quell'uomo.
Chi può fare questo servizio?
Il Signore, ancora oggi, cerca dei collaboratori!
Prego Dio che anche tu che stai leggendo possa essere disponibile a collaborare con Lui.
Quando le bende verranno tolte sarà possibile vedere tutti i "Lazzaro" realizzare quanto è bello avere libertà di movimento e poterla usare per parlare del Signore.
Quanto più saremo collaboratori di Dio, tanto più saremo uniti nel Suo amore e vedremo dei frutti alla Sua gloria.
CRISTIANI OGGI - Febbraio 2009
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