Adorare è dare a Dio il meglio di ciò che Egli stesso ti ha dato. Stai attento a quello che fai con il megli? che hai: ogni volta che ricevi una benedizione da Dio, restituisciGliela come un dono d'amore. Riservati del tempo per meditare alla presenza di Dio e offrirGli le benedizioni ricevute con un atto ben ponderato di adorazione. Se cerchi d1 trattenere qualcosa per te essa si tramuterà in un arido marciume spirituale, come accadde alla manna del deserto quando fu messa in serbo. Dio non ti permetterà mai di tenere per te un tesoro spirituale; esso deve esserGli restituito così che Egli possa trasformarlo in benedizione per altri.
Bethel è il simbolo della comunione con Dio; Ai è il simbolo del mondo. Abrahamo piantò le sue tende fra le due città. La profondità della nostra comunione personale con Dio è la misura con cui valutare la nostra attività pubblica per Lui. La fretta è sempre un errore; il tempo per adorare Dio c'e' è sempre. Ma, d'altra parte, giornate troppo quiete passate con Dio possono essere una trappola. Dobbiamo piantare le nostre tende in un luogo in cui potremo sempre passare ore di pace con Dio, malgrado il frastuono - grande o piccolo che sia - delle ore che passiamo col mondo. Non ci sono tre piani separati nella vita spirituale: adorazione, attesa ed azione. Alcuni di noi sembrano "rane spirituali": saltano dall'adorazione all'attesa, e dall'attesa all'azione. Ma nel piano di Dio queste tre espressioni della vita cristiana vanno avanti insieme, come sempre sono andate insieme nella vita del Signore Gesù. Egli agiva senza fretta e senza perdere tempo. E' un modo di vivere, frutto di una disciplina che non si impara da un giorno all'altro.
E piantò le sue tende, avendo Bethe~ ad occidente ed Ai ad oriente; e quivi edificò un altare. Genesi 12:8.
Oswald Chambers
L'impegno per l'Altissimo
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