Vi ringrazio molto delle vostre lettere; per me sono sempre troppo corte, ma naturalmente lo capisco benissimo. E’ come se la porta della prigione si aprisse per un momento e io tornassi a vivere insieme per un po' la vita di fuori.
Il bisogno di gioia è molto grande in questa casa tanto severa, dove non si sente mai ridere – anche il personale di guardia, con le esperienze che si fanno qui, sembra aver disimparato a farlo – e ogni fonte di gioia, interiore ed esteriore, la si sfrutta fino in fondo…
Dietrich Bonhoffer - Resistenza e resa - Lettere e scritti dal carcere 4 giugno 1943 - ai genitori
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