Visitando il Kosovo nel giugno del 1999 ho visto a quali estremi conseguenze può portare la vendetta. Parole di disprezzo scritte con il sangue delle persone uccise fanno rabbrividire come poche altre cose. Ho visto la vendetta sotto un'altra forma quando mi sono imbattuto in un dramma familiare. Un giovane viveva nascosto dietro una cortina mentre le sue sorelle lavoravano freneticamente a fare tappeti da vendere, per scontare un debito del fratello prima che i suoi creditori lo trovassero per porre fine alla sua
vita.
Il contrario della vendetta è il perdono. Ma perdonare non è facile. Quante volte abbiamo sentito una mamma o un papà, il cui figlio è stato ucciso, dire che non riesce a perdonare il colpevole! Esattamente come la Serbia che non riusciva a perdonare i Kosovari che si erano alleati con l'impero Ottomano in una battaglia che andò contro i serbi. Ma anche per questioni familiari, come la divisione di un'eredità, può nascere un rancore rovinoso e l'incapacità di perdonare.
Allora come si fa a uscire da questo circolo vizioso?
Si sa che Gesù, sulla croce, perdonò i suoi. uccisori (Luca 23:34). Ma dirai: "Ma non siamo mica tutti Gesù!"
Certo, ma Gesù non era l'unico a farlo. Anche il suo discepolo, Stefano, mentre i nemici del vangelo lo stavano lapidando, prima di morire, riuscì a pronunciare queste parole: "Signore, non imputare loro questo peccato" (Atti 7:60).
Stefano poteva perdonare i suoi uccisori perché aveva sperimentato il perdono di Dio. Una volta Gesù, per insegnare che un figlio di Dio dovrebbe sempre perdonare chi gli fa del male, raccontò una storia. C'era questo tizio, il cui padrone gli aveva perdonato una somma astronomica, che rifiutò a sua volta di perdonare un suo conservo, sbattendolo in prigione finché non ripagasse un piccolo debito!
(Matteo 18:21- 35).
In questa storia la somma astronomica si riferisce al peccato che Dio perdona, mentre il piccolo debito indica ciò che devono perdonare coloro che hanno sperimentato il perdono di Dio.
Per saper perdonare bisogna aver sperimentato il perdono eterno di Dio. Gesù è morto e risorto per i peccatori, per rendere possibile questo perdono (1 Giovanni 4:10; 1 Pietro 3:18). Ecco ciò che l'apostolo Paolo disse a una folla: "Per mezzo di lui [Gesù] vi è annunciato il perdono dei peccati; e, chiunque crede è giustificato di tutte le cose, delle quali voi non avete potuto essere giustificati mediante la legge di Mosè" (Atti 13:38-39).
Per avere questo perdono bisogna invocare il nome del Signore Gesù (Romani 10:13). Chi fa quest'esperienza diventa capace di perdonare.
Ti tocca personalmente qualcosa di ciò che hai letto? Hai sperimentato il perdono eterno di Pio? Se no, perché no?
Rinaldo Diprose
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