Ancora una volta mi si rattrista il cuore. Difficilmente guardo la tv, quando lo faccio è per vedere le notizie oppure qualche film, possibilmente di fantascienza, il mio genere preferito. Mi aggiornavo sui fatti del mondo, i consueti efferati delitti, corruzione, pubblicità, economia, obbesità, fame, dentifrici, bellezza, religione.
E proprio il capitolo religione ieri mi ha rattristato. L'argomento è un "Santo" che sembrava passato di moda. Scusate il termine forse fuori luogo. Però è questa la sensazione. Per decine, se non centinaia di anni, in Italia ci sono stati i consueti canonici santi a cui affidare, sigh, le proprie speranze, i propri desideri, le preghiere, preoccupazioni, insomma la propria anima oltre che il proprio corpo!!! Mi vengono in mente appunto i "santi" Antonio, Gennaro, Nicolò, Giuseppe, etc. Tuttavia ora le attenzioni e i "consensi" si stanno rivolgendo a uomini più vicini a noi, nel senso storico, più recenti. Penso a Pio, a Giovanni Paolo II, etc.
Un colpo di scena, però, è avvenuto in questi giorni in cui con la cosidetta "ostensione" cioè l'esposizione dei resti del corpo, ha fatto riparlare di "Sant'Antonio" e con grande effetto mediatico. D'altronde siamo nell'epoca in cui è la risonanza mediatica che valorizza l'evento, più che il contenuto dello stesso, veicolando i sentimenti e indirizzando, oltre che gli acquisti, le menti, i sentimenti.
E così si è potuto assistere alla lunga fila di fedeli, prontamente intervistati, in visita nella basilica che ospita i resti dell'uomo. Non è questo che mi ha rattristato, la visita delle spoglie in se, piuttosto le parole degli intervistati, gli atteggiamenti. Veri e propri atti di adorazione. Chi affidava al santo le proprie speranze di guarigione, di vita, di lavoro. Una bambina dolcissima e sincera, come sanno fare solo loro, avrebbe chiesto al "santo", una volta terminata la fila, che i genitori potessero tornare insieme.
E poi
preghiere, ingionocchiamenti, etc, etc. Insomma tutto quello che Dio
desidera per se.
Scrivo queste righe non per una semplice e facile
critica fine a se stessa, il mio desiderio è parlare a questi cuori. E
più di me lo vuole Dio. Un Dio amorevole e geloso. Il mio invito
agli amici cattolici, ai miei parenti, è di rivolgere queste
"attenzioni" non all'uomo, o ai resti dell'uomo. La visione di quelle
osse ci parla proprio di come ogni persona, anche i canonici santi,
abbiamo bisogno di un Salvatore. Questo Salvatore è Gesù, Lui è
risorto!!!
Non è più in una tomba o in un ateca. Lui è alla
destra di Dio è intercede per me, per te caro lettore.
La nostra speranza, la nostra vittoria è in Lui. E' a Gesù che dobbiamo portare le nostre richieste, i nostri pesi, le nostre lodi, le nostre adorazioni. E' un grosso errore posizionare, nel nostro cuore, la creatura (altri uomini per quanto considerati giusti e ammirevoli) al posto del Creatore.
Ti invito a leggere anche questi messaggi:
Ma sopratutto:
-
Il Messaggio del vangelo
- La dottrina della Salvezza
Lega il cuore a
Gesù! Abbiamo ancora questo privileggio!! Presentarci davanti a Dio,
direttamente, senza intermediari. Gesù ha pagato per questo. Il Suo
sangue cancella i nostri peccati. Ricevi Gesù nel tuo cuore e Dio ti
vedrà attraverso quel sangue, purificato!! Dio ti guidi e ti benedica in
questo proposito.
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Padova 15 febraio 2010. L'ostensione del corpo del Santo patrono della città ha preso il via alle 6.20 del mattino. Durerà fino a sabato.
PADOVA - Almeno duemila persone hanno aspettato all’alba l’apertura a Padova dei portoni della Basilica di Sant’Antonio. Tanta era infatti l’attesa del popolo dei devoti del Santo, il cui corpo è esposto di nuovo alla fede dei pellegrini dopo l’ultima ostensione del 1981. La processione di fedeli durerà fino a sabato 20 febbraio, data in cui, salvo proroghe, il corpo di Sant’Antonio ritornerà nell’Arca da cui era stato traslato nell’aprile del 2008 per permettere i lavori di restauro della cappella. I resti del santo sono raccolti in una teca di cristallo nella cappella delle reliquie, che racchiude permanentemente il mento e la lingua incorrotta del Santo.
Attorno alla basilica sono dislocati carabinieri, polizia e volontari di protezione civile, croce rossa ed associazioni religiose che danno orientamento ed assistenza ai devoti in arrivo sul sagrato. Il flusso dei pellegrini dopo il picco delle prime due ore continua al ritmo di un migliaio di ingressi l’ora. I frati della basilica si aspettavano 100mila fedeli nei sei giorni di ostensione, cifra che potrebbe essere ampiamente superata visto che il grosso dei fedeli è atteso per venerdì e sabato. Alle 11.30 il numero dei pellegrini che ha già varcato la soglia della Basilica di Padova ha raggiunto il numero di 4000. Per disciplinare la coda, ordinata e composta, è stata creata una sorta di serpentina nel sagrato, che viene percorsa lentamente dai visitatori. La colonna di fedeli ha raggiunto via Luca Belludi, l’arteria stradale che unisce Prato della Valle alla Basilica. Tutti i pellegrini che giungono alla cappella delle reliquie lasciano in un’urna approntata per l’occasione una preghiera che viene vergata su un foglietto, consegnato prima dell’ingresso insieme ad una guida stilata dai frati della Basilica. I biglietti di preghiera sono in numero così elevato che l’urna è stata già svuotata due volte.
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