qui il video

Dal Salmo 84
Oh, quanto sono amabili le tue dimore, SIGNORE degli eserciti! L'anima mia langue e vien meno, sospirando i cortili del SIGNORE; l mio cuore e la mia carne mandano grida di gioia al Dio vivente.

Dal Salmo 85
O SIGNORE, tu sei stato propizio alla tua terra, hai ricondotto Giacobbe dalla deportazione.  Hai perdonato l'iniquità del tuo popolo, hai cancellato tutti i suoi peccati. [Pausa]  Hai placato il tuo sdegno, ai desistito dalla tua ira ardente. 4 Ristoraci, o Dio della nostra salvezza, a' cessare la tua indignazione contro di noi.

Da Romani
Rm 3:1 Qual è dunque il vantaggio del Giudeo? Qual è l'utilità della circoncisione?
2 Grande in ogni senso. Prima di tutto, perché a loro furono affidate le rivelazioni di Dio. 3 Che vuol dire infatti se alcuni sono stati increduli? La loro incredulità annullerà la fedeltà di Dio?

Rm11
11 Ora io dico: sono forse inciampati perché cadessero? No di certo! Ma a causa della loro caduta la salvezza è giunta agli stranieri per provocare la loro gelosia.
12 Ora, se la loro caduta è una ricchezza per il mondo e la loro diminuzione è una ricchezza per gli stranieri, quanto più lo sarà la loro piena partecipazione!
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DIO BENEDICA ISRAELE!!!

Tipo di Raccolta

alex

Nasce lo Stato Ebraico, lo stesso 15 maggio 1948 gli eserciti di Egitto, Siria, Libano, Iraq e Transgiordania, attaccarono l'appena nato Stato di Israele. L'offensiva venne bloccata dall'esercito israeliano, e le forze arabe vennero costrette ad arretrare....Leggi qui

alex

Commento inviato da un lettore sulla situazione in Medio Oriente e tratto da “Notizie su Israele”, curato da Marcello Cicchese:

Una risposta all’incidente della flottiglia di Gaza
E’ possibile. purtroppo. che anche molti cristiani, ivi compresi i cristiani evangelici, siano rimasti turbati dalle notizie sui fatti di Gaza del 31 maggio scorso, e siano portati anche loro a scuotere il capo davanti alla “violenza” di Israele. Gli ebrei credenti in Cristo che in Israele condividono con convinzione le sorti dello Stato ebraico in cui vivono hanno certamente qualcosa da dire sull’argomento, e noi della “diaspora cristiana” faremmo bene a tenerne conto.

Traduciamo qui una lettera circolare di un pastore evangelico di una comunità messianica di Tel Aviv, insieme a quella di sua moglie. I fatti narrati e la loro interpretazione non sono nuovi, ma per qualcuno forse risulteranno più convincenti. Omettiamo nomi e dati di riconoscimento perché le lettere sono rivolte a precisi credenti in Cristo e non hanno intenzione di fare pubblicità. M.C.
Lettera del pastore di Tel Aviv
Caro amico, a seguito dell’incredibile quantità di stampa negativa che Israele ha ricevuto dai media, ci sentiamo obbligati a scriverti qualcosa dai nostri  cuori per far capire come vediamo svolgersi gli eventi da questa parte del mondo. Se tu ami e sostieni Israele, capiamo che puoi sentirti confuso dalle accuse contro Israele e chiederti se c’è qualche verita in quelle orribili storie. Ha davvero Israele iniziato una non provocata violenza contro un pacifico tentativo di portare aiuti umanitari a Gaza? I media sono stati veloci a diffondere questi titoli in tutto il mondo, ma tutto questo è molto lontano dalla verità!
E’ in corso un legale, legittimo blocco navale della costa di Gaza. E’ stato imposto con l’accordo dell’Egitto quando il regime terroristico di Hamas ha preso il potere a Gaza. Il regime di Hamas ha ripetutamente bombardato obiettivi civili in Israele con armi che sono state contrabbandate a Gaza via mare.
«Se fosse concesso alle navi di arrivare senza ispezione a Gaza, come gli organizzatori della flottiglia avevano preteso, niente potrebbe impedire all’Iran di inviare armi di alto livello a Hamas in Gaza», ha detto Benyamin Netanyahu, Primo Ministro d’Israele.
Fin dall’inizio di questa storia gli attivisti di “pace” avevano la ferma intenzione di forzare il blocco. Migliaia di tonnellate di aiuti umanitari sono trasportati ogni settimana da Israele a Gaza via terra tramite legittime organizzazioni di soccorso come le Nazioni Unite e la Croce Rossa. Israele ha offerto di trasportare questi aiuti attraverso l’usuale via di terra dopo le normali ispezioni per verificare la presenza di armi. Gli organizzatori hanno rifiutato di seguire questa via legale e hanno voluto forzare la mano a Israele ignorando utti gli inviti a non forzare il blocco navale.

Dopo che ripetuti avvertimenti verbali da parte delle forze israeliane sono stati respinti, le navi della marina israeliana hanno abbordato quelle della flottiglia per dirigerle verso un porto israeliano, ispezionare il cargo e poi trasportarlo a Gaza.
La Marina era impreparata al livello di violenza che hanno dovuto subire nella prima nave turca, la “Mavi armara”. «Ci eravamo preparati per un’operazione che avrebbe provocato una leggera resistenza», ha detto
uno degli ufficiali, «non ci aspettavamo che i soldati sarebbero stati aggrediti da una turba armata di spranghe, coltelli e biglie di metallo». I soldati erano armati con manganelli di gomma per minimizzare male. Un altro ufficiale ha detto: «Pensavamo che ci sarebbe stata una violenza verbale e passiva, non come quella he abbiamo incontrato. Ogni uomo che veniva avanti ci voleva uccidere. Abbiamo dovuto affrontare terroristi che ci volevano morti, e noi abbiamo usato tutti i mezzi a nostra disposizione per impedire loro di colpirci».

La verità è che è stato un attacco con motivazioni politiche, ma travestito da iniziativa umanitaria, fatto da persone che volevano portare danno a Israele. O con la violenza o con la propaganda.

Lettera personale della moglie del pastore
Una lettera dal mio cuore, quando il commando della Marina è sceso sulla nave dall’elicottero, i terroristi sulla Marmara erano divisi in gruppi, erano organizzati e pronti all’attacco. Le autorità israeliane sono state prese di sorpresa dalla iolenza di questo attacco. I militari non erano preparati ad essere aggrediti da una turba brutale. I nostri soldati israeliani erano molto limitati e prudenti, equipaggiati con manganelli di gomma per minimizzare il male. Avevano il permesso di usare le armi che avevano al fianco solo se la situazione fosse andata fuori controllo e le loro vite fossero state in pericolo. Il loro obiettivo era quello di disperdere contendenti, non di togliere la vita.
Un giovane marinaio adesso ha il cervello danneggiato per i colpi violenti che ha ricevuto quando è sceso sulla nave; un altro è stato gettato fuori dalla coperta e poi pugnalato allo stomaco; un altro è stato gettato dalla coperta in mare; altri hanno riportato serie ferite dagli attacchi ricevuti. Erano marinai ben allenati, e gli attaccanti non erano innocenti civili, sapevano bene come attaccare i soldati.
Questa non era una missione umanitaria - il motivo è sempre stato politico con intenzioni violente; hanno perfino rifiutato di consegnare un pacco a Gilad Shalit da parte dei suoi parenti. (Shalit è un soldato di 24 anni che è stato rapito a Gaza da Hamas quattro anni fa. Fino ad oggi Hamas ha rifiutato di farlo visitare alla Croce Rossa).
I terroristi uccisi avevano migliaia di dollari in contante e non avevano passaporto o carta d’idenntità. Si sospetta che siano in rapporto con organizzazioni affiliate alla Jihad Globale. Noti estremisti islamici sono stati identificati come passeggeeri della nave. Lo scopo di questa nave non era di portare aiuti umanitari alla gente di Gaza. (Agli organizzatori era stato detto che le merci sarebbero state consegnate a Gaza dopo i controlli sulla presenza di armi illegali).
L’intenzione era quella di fare pressione sotto forma di progetto di aiuto umanitario alla gente di Gaza.

Notizie su Israele - Notizie recenti Page 1 of 2
http://www.ilvangelo-israele.it/news/notizie_recenti.html 04/06/2010

Migliaia di tonnellate di cibo e altre merci sono trasportate ogni settimana a Gaza attraverso Israele. L’Onu ha condannato Israele. Il mondo ha mostrato la sua disapprovazione. La gente può dire: noi non odiamo gli ebrei, ma non ci piace Israele e la sua politica. Io vi dico che questo è antisemitismo profondamente radicato.

Israele è una nazione sotto choc dopo aver sentito le menzogne che sono state dette su di lei da tutto il mondo. E’ interessante che nessuno condanni i terroristi, i quali sapevano bene che Israele non poteva permettere di approdare a Gaza a causa del blocco, e quindi erano pronti ad attaccare ogni israeliano che avrebbe cercato di fermarli.
Adesso sto indossando una T-Shirt della Marina Israeliana in onore dei nostri bravi soldati che hanno fatto il loro dovere abbordando una nave che attentava al diritto sovrano di Israele di proteggere le sue frontiere.
Da dove ci verrà l’aiuto? L’aiuto di Israele viene dal Signore che ha fatto il cielo e la terra e dal nostro messia Yeshua!

Per favore, pregate per noi - la nazione di Israele ha bisogno delle vostre preghiere. Pregate per la protezione contro tutti coloro che vogliono venire contro di lei e per il suo popolo disperso in tutto il mondo.
«Perché il nostro combattimento non è contro sangue e carne ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti» (Efesini 6:12).

Sulla terra di Israele un’ebrea credente in Cristo ha detto: «I nostri soldati israeliani». Può essere un motivo di riflessione sia per ebrei, sia per gentili cristiani. Il combattimento spirituale che come credenti in Cristo noi non ebrei dobbiamo condurre è anche contro il “padre della menzogna” (Giovanni 8:44), che sull’argomento “Israele” sta sfoderando le sue armi più sofisticate: M.C.
(Notizie su Israele, 4 giugno 2010)
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Commento O.I.: E preghiamo anche per i Palestinesi. Anche loro, come gli Ebrei, hanno bisogno di Gesù.

alex

La nave Marmara alla marina di Israele: “Tornate ad Auschwitz”

TEL AVIV - "Tornate ad Auschwitz": questa la risposta lanciata via radio dalla nave passeggeri turca Marmara quando nella notte di domenica la marina israeliana ha cercato di indurla a desistere dal suo intento di raggiungere Gaza.
Lo ha riferito la televisione israeliana di Stato, sulla base di una registrazione delle comunicazioni radio ottenuta dal portavoce militare e pubblicata su Youtube. In seguito ad un nuovo appello della marina israeliana a cambiare la rotta, l'uomo che era all'apparecchio radio della Marmara ha detto: "Noi aiutiamo gli arabi a combattere contro gli americani. Non dimenticate l'11 settembre".
Sulla base di informazioni di intelligence, la televisione di Stato ha aggiunto che a bordo della Marmara c'erano attivisti di Hamas, di al Qaida e dei movimenti internazionali della Jihad (guerra santa islamica). L'emittente ha fatto in merito due nomi: Adam Sakuz e Talal Albo. Il primo è stato presentato come guardia del corpo del leader della Ong turca Ihh, Bulent Yildirim. Sakuz, secondo la televisione israeliana, mantiene contatti con al Qaida ed è salito sulla Marmara fingendosi giornalista. Albo, ha aggiunto, è un esponente di Hamas. Israele è stata "costretta" a rimettere in libertà questi ed altri passeggeri della Marmara sospettati di contatti con il terrorismo internazionale in seguito ad una richiesta perentoria ed ultimativa del governo di Ankara.

(ANSA, 4 giugno 2010)

alex

I maestri degli eroi di Gaza

Ora,dei tragici errori israeliani s'è detto e li si ribadisce, in particolare dell'approssimazione con cui è stato organizzato un blitz finito in carneficina (e nove morti son lacrime vere, mica soltanto dolori diplomatici e ricadute politiche). E non si vuole nemmeno sottovalutare lo spavento - peraltro pervicacemente cercato - di chi si trovava imbarcato sulla cosiddetta flottiglia, dicendosi pacifista e però fianco a fianco con personaggi i cui parenti - non i cattivoni israeliani, ma madri fratelli e via dicendo - hanno confermato che massima aspirazione dei loro cari era ed è quella del martirio in nome di Allah e contro il nemico ebraico. Tant'è. Resta il fatto che lo show degli italiani di ritorno da Israele può anche risultare stucchevole. Con sorrisi aeroportuali in perfetto stile isola-dei-famosiper- un-giorno, gesti da cheguevara de noantri, dichiarazioni rilasciate con l'aria di chi vuol svelare la Verità all'universo mondo. Esagerato? Forse. Ma insomma, ecco Giuseppe Fallisi detto Joe, tenore di cinquant'anni, a denunciare che «cipicchiavano adesempio se non ci sedevamo, e dopo averci picchiati ci mandavano i medici a visitarci, e siamo stati portati inun carcere in mezzo al deserto appena finito di costruire: sembrava lo avessero costruito apposta per noi». Per poi aggiungere che «in prigione non ci sono state violenze, avevamo a disposizione anche una doccia». Poi Manuel Zani,trentenne realizzatore di video, il più giovane del drappello e il primo ad atterrare in Italia proveniente dalla Turchia, appena sbarcato dice che «maltrattamenti? Non proprio. Certo, diritti negati, nessuna telefonata ai familiari, ma botte no», aggiungendo che «l'as - salto dei soldati israeliani a bordo dei gommoni sembrava una scenadel film Apocalypse now. Vedere tutti quei soldati bardati, col volto coperto... Avevo paura, ma per un po' mi sono goduto la scena». Ecco, cercava il film con brivido è l'ha trovato, Zani. Che così conclude l'analisi: «In Israele non ci torno neanche morto, ma voglio tornare in Palestina al più presto». È lui, è il perfetto pacifista-ma-solo- con-chi-mi-è-simpatico. Arriva a Milano Angela Lano, la 47enne giornalista torinese: «Il momento dell'assalto è stato terribile, abbiamo avuto paura di morire», e poi però precisa che ai giornalisti non hanno sparato addosso, loro si trovavano su un'al - tra nave, «hanno sparato sulla barca turca, noi cercavamo di riprendere l'assalto ma ci hanno sequestrato tutto il materiale: la violenza è stata incredibile». Rimarcando, dopo aver denunciato la «tortura psicologica» subìta, che «nella sezione femminile del carcere non ci sono state violenze, mi hanno detto che ci sono state in quella maschile» [forse non aveva sentito quanto detto da Fallisi e Zani, ndr]. E ripetiamo, non è che si vuol sminuire il terrore di quei momenti, ma poi uno pensa se gli attivisti in questione avessero organizzato un'operazione del genere - chessò - in Iran, o anche in Turchia, magari per manifestare vicinanza a curdi o armeni: chissà come avrebbero reagito le autorità di laggiù, e se «tutto il materiale» gliel'avrebbero lasciato. Vabbè. In ogni caso, per gli italiani è finita bene: tutti e sei sani e salvi a casa. Oltre a Fallisi, Zani e Lano, è tornato in Italia via Istanbul anche l'italo-palestinese Ismail Abdel Rahim Qarage Awin, e poi Marcello Fallaci che però ha volato su Bruxelles, e infine Manolo Luppichini, che per problemi di passaporto è rientrato da Tel Aviv un po'più tardi e con il sottosegretario Stefania Craxi (contestata da una trentina di esagitati al grido di «vergogna!»). E però sulle parole di Luppichini c'è da fermarsi, perché si tratta di accuse pesanti: «I morti sono stati almeno 19, molti corpi sono stati buttati in mare, ho la testimonianza di un'infermiera australiana che era a bordo e che ha anche visto cadaveri con colpi d'arma da fuoco alla nuca». Se sarà confermata, è cosa gravissima. Sennò, malafede inqualificabile. Un'ultima cosa: a quanto pare il drappello sarà sottoposto a esami medici anche per verificare, come ha detto la Lano, se gli israeliani gli abbiano fatto ingerire, «attraverso le bottiglie d'acqua fornite, qualche sostanza cancerogena». Ogni commento è superfluo.

Antonello ARE

alex

Commento inviato dalla lettrice Elsbeth sulla situazione in Medio Oriente:
The Jerusalem Connection International scrive:
Qui trovate maggiori informazioni circa la flottiglia cosiddette umanitaria, che come tanti gruppi che si nascondono dietro a titoli come “umanitaria” e di “pace e giustizia”, sono violenti e odiosi nei loro atti premeditati.
Le immagini sono difficili da guardare, le emozioni che creano sono comprensibile ma rendiamoci conto che questo è esattamente ciò che l’organizzazione umanitaria turca ha voluto creare con questa flottiglia. Questo non è stato un gruppo pacifico umanitario, vennero armati e pronti per la violenza, anche con dei bambini come scudi umani.
Si prega di utilizzare i seguenti fatti ogni volta che si parla su questo argomento.
 
  1. Esiste uno stato di conflitto armato tra Israele e il regime di Hamas che controlla Gaza. I terroristi di Hamas hanno lanciato più di 12.000 missili contro civili israeliani, e stanno attualmente contrabbandando delle armi iraniane e delle forniture militari in Gaza, per terra e per mare, al fine di rafforzare le sue posizioni e continuare i suoi attacchi.2
  2. Secondo il diritto internazionale, Israele ha il diritto di proteggere le vite dei suoi civili dagli attacchi di Hamas, e di conseguenza, si è impegnata a difendersi, compresa l’imposizione di un blocco marittimo per frenare il riarmo di Hamas. In base al diritto marittimo internazionale, quando un blocco marittimo è in atto, le navi non possono entrare nella zona bloccata.
  3. In linea con gli obblighi di Israele sotto il diritto internazionale, le navi che partecipano alla flottiglia di protesta sono stati avvertiti ripetutamente che un blocco marittimo è in vigore al largo della costa di Gaza e sono stati informati delle sue coordinate esatte.
  4. Israele ha ripetutamente offerto agli organizzatori della flottiglia il permesso di scendere a terra nel porto di Ashdod, e di trasferire i loro aiuti a Gaza attraverso i valichi terrestri esistenti, secondo le procedure stabilite. Migliaia di tonnellate di beni umanitari sono regolarmente autorizzati da Israele attraverso i valichi di terra. Gli organizzatori della flottiglia hanno respinta l’offerta, affermando chiaramente che “questa missione non si tratta di consegnare delle forniture umanitarie, si tratta di rompere l’assedio di Israele”. (Greta Berlin, AFP, 27May10).
  5. Mentre gli organizzatori affermano di avere preoccupazioni umanitarie per i residenti di Gaza non hanno avuto problemi simili per la sorte del soldato israeliano rapito Gilad Shalit, e quando richiesto, si rifiutarono di consentire la visita dalla Croce Rossa. Shalit ha languito in una prigione di Gaza per oltre tre anni.
  6. Quando divenne chiaro che la flottiglia di protesta destinata a violare il blocco, nonostante ripetuti avvertimenti, intendeva violare il blocco, il personale della Marina israeliana è salito a bordo della navi della flottiglia, per reindirizzarle ad Ashdod. (Leggi racconto di prima mano)
  7. Dato il gran numero di navi che parteciparono alla flottiglia, c’era bisogno operativo di adottare misure per far rispettare il blocco ad una certa distanza dalla zona del blocco.
  8. L’intenzione dei partecipanti della flottiglia di resistere al personale navale israeliano è stato dichiarato in numerose interviste televisive il 30 maggio, date dal capo della IHH, Bulent Yildirim a bordo della Mavi Marmara (mentre teneva un bambino di un anno in braccio, in quella che ha definito un “messaggio” a qualsiasi pianificazione israeliana di agire contro la flottiglia).
  9. La marina israeliana ha incontrato un’opposizione violenta, due pistole sono state trovate nelle mani dei manifestanti, e oltre una dozzina degli israeliani sono stati ricoverati, alcuni in condizioni critiche. Un militante ha strappato una pistola da un commando israeliano ed ha aperto il fuoco. La Marina ha descritto di essere ricevuta da una comitiva di “linciaggio. (Guarda Video)
  10. In Ashdod, il carico della flottiglia sarà scaricato e gli aiuti umanitari saranno trasferiti via terra a Gaza, in conformità alle procedure operative standard. I partecipanti alla flottiglia saranno sottoposti a procedure di immigrazione applicabile in caso di tentato ingresso illegale.
Riassumendo:
Inevitabilmente Israele sarà rappresentato come brutale e indifferente ai diritti umani delle vittime del conflitto. Hamas e molte altre organizzazioni terroristiche islamiche giocano magistralmente col mondo occidentale, la sua stampa e governi.
Il risultato finale è che Israele, come spesso accade, è intrappolato in una “No-” situazione e deve in ultima analisi, usare la forza per fermare l’aggressione e i saccheggi dell’organizzazione terroristica Hamas. Dato che sono gli islamici di Hamas a mandare incessantemente dei razzi sulle città israeliane, a rapire soldati israeliani, infliggere attacchi terroristici, o portare una flottiglia di cosiddetti “pacifisti” a Gaza, Israele è costretto in una posizione in cui deve agire. Non farlo significa in definitiva il suicidio nazionale. Purtroppo, la stampa mainstream si rifiuta sistematicamente di accettare o capire come sono incessantemente manipolati da Hamas, Hezbollah, e gli islamisti e jihadisti.

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Dichiarazione di una testimone che era su una delle navi: Greta Berlin (dal blog di Beppe Grillo)-
G. Berlin: “Alle 4.30 di stamattina la Marina israeliana ci ha attaccato. Sono scesi dagli elicotteri direttamente sul ponte di almeno una delle navi, forse due, e hanno iniziato a sparare. Hanno sparato su civili disarmati che stavano trasportando 10 tonnellate di aiuti umanitari in Israele. Hanno sparato senza essere stati in alcun modo provocati all’interno di acque internazionali. Ci trovavamo a settanta miglia dalle coste israeliane.
Questo era il nostro nono viaggio. Nel 2008 siamo entrati con successo a Gaza cinque volte. Non fummo fermati. È Israele l’entità illegale nell’area, non ha diritto a fermare alcuno e tanto meno noi. Sono loro che occupano il territorio e che hanno imposto un blocco su un milione e mezzo di Palestinesi.
In occasione degli ultimi tre viaggi siamo stati fermati in modo brutale, così abbiamo deciso che saremmo andati con la flottiglia - per questo motivo abbiamo portato 10 tonnellate di aiuti. Credo che Israele sia terrorizzato all’idea che se questo viaggio avrà successo si creerà un corridoio tra Gaza e il mondo. E questa è l’ultima cosa che Israele vuole che accada.
Noi andiamo a Gaza. Dalle acque internazionali entriamo direttamente nelle acque di Gaza. Non chiediamo il permesso di Israele e nè riconosciamo il diritto a imprigionare un milione e mezzo di persone. Questa è una iniziativa civile perché i governi del mondo non faranno mai niente per aiutare i palestinesi. È Israele che sta occupando Gaza, e non il contrario.
Quando siamo stati attaccati, l’attacco è avvenuto in acque internazionali. Avevamo avuto successo in passato e creato un precedente. Senza chiedere il permesso. Non dobbiamo certo chiedere a Israele se possiamo andare o meno a Gaza. Ci hanno attaccato assassinando almeno dieci persone, forse più.”

eloah

o DIO non startene cheto,non rimanere muto e inerme o DIO!poiche  ecco i tuoi nemici si agitano rumorosamente..e quelli che ti odiano alzano il capo ,tramano astuti disegni contro il tuo popolo e si concertano contro quelli che tu nascondi presso di TE dicono VENITE DISTRUGGIAMOLI come nazione e il nome di israele non sia piu ricordato..poiche si sono concertati con uno stesso sentimento ,hanno fatto un patto contro di te ,le tende di edom e gli ismaeliti ,moab e gli agareni,ghebal ammon,amalek,la filistia con gli abitanti di tiro,anche l assiria si e giunta a loro,prestano il loro braccio ai figli di lot,  ..SALMO83  ( dietro a quei nomi antichi troviamo le moderne nazioni arabe )
Inviato da alex il

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