Il vescovo di Pantelleria con indosso paramenti disegnati e confezionati ad hoc da Giorgio Armani
L'abito fa il monaco. O meglio il Monsignor. Quello di Mazara del Vallo, infatti, Domenico Mogavero, ha scelto di indossare paramenti disegnati dallo stilista italiano più noto al mondo, Giorgio Armani, in occasione dell'inaugurazione del sagrato della nuova chiesa di Pantelleria, che sta per essere ultimata. L'abito liturgico pare gli sia stato confezionato e regalato direttamente da Re Giorgio, che da 37 anni ha scelto l'isola vulcanica come meta delle sue vacanze, divenendone dal 2006 cittadino onorario. La scelta di monsignor ha scatenato non poche polemiche, specie, come si legge su alcuni siti internet nei giorni di beatificazione di Papa Wojyila che predicava un necessario ritorno alla sobrietà da parte della Chiesa.
Al fascino delle griffe tuttavia non è indifferente nemmeno Papa Benedetto XVI noto per essere entrato nella lista degli uomini più eleganti del pianeta nella classifica stilata del magazine americano Esquire, che in passato gli ha conferito il titolo di accessorizer of the year per le sue scarpette in pelle di color rosso per molto tempo attribuite alla maison italiana del lusso, Prada.
Ma che come ha tenuto a precisare l'Osservatore Romano sono da attribuire a un artigiano di Novara, Adriano Stefanelli che pare sia il calzolaio anche del presidente degli Stati Uniti d'America, Barack Obama.
L'arrivo di Papa Benedetto ha tra l'altro scalzato, in una lotta tra sartorie religiose degna di un giallo, quella che per quasi un secolo aveva fornito gli accessori per la consueta immagine papale: la ditta Annibale Gammarelli, che continua comunque a fregiarsi del titolo di pontificia, servendo santità di ogni taglia dal 1793. Per marcare una forte discontinuità, l'augusto ha preferito rivolgersi infatti alla più moderna Euroclero. A stabilire un nuovo corso decisamente sotto il segno della griffe, il papa tedesco ha provveduto anche durante una visita ai francescani, quando aveva ricevuto un lussuoso completo di Gattinoni: due casule, due camici, una stola e una mitra in fiammante velluto rosso con finiture d'oro.
In fondo il potere spirituale ha da sempre sposato quello sartoriale, solo che oggi sono i grandi marchi a essersi sostituiti alle sartorie di una volta. In un saggio dedicato all'argomento si evince per esempio che Eugenio Pacelli fosse noto per il suo "stile ieratico", mai fuori posto, anche quando andava tra la gente subito dopo i bombardamenti alleati di Roma. Angelo Rocalli, alias Giovanni XXIII, invece viene definito "modernista". Joseph Ratzinger? È riuscito a coniugare spiritualità e alta moda. Allora forse come diceva Oscar Wilde, il miglior modo per resistere a una tentazione, è cedervi. E che griffe sia.
Fonte: GQ.com
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