Finocchio, borgata di Roma sud. Via Casilina, al confine del comune. Agglomerato di case, dove attualmente risiedo. Nessun piano regolatore, tutta la zona nacque e si sviluppo abusivamente.
Manca di marciapiedi, per svariati tratti si è costretti a camminare tra le automobili. Il traffico è letteralmente asfissiante, l'arteria stradale, nata molti anni fa, è rimasta la stessa nonostante le abitazioni si sono moltiplicate esponenzialmente.
Ma ringrazio Dio, è li che volevamo vivere, vicino ai nostri cari e vicino (una decina di KM) all'adunanza che frequentiamo.
Ed è a Finocchio che in questi giorni si osservano dei manifesti, appesi in luoghi strategici e nelle cassette postali opportunamente "volantinate", con questo avviso:
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Le Reliquie di Padre Pio alla Borgata Finocchio
25 ottobre - 1 novembre
Sabato 25
ore 17.30: Accoglienza delle reliquie di San Pio da Pietrelcina presso la collina della pace
ore 18.00: Adorazione Eucaristica
ore 19.00: Santa Messa solenne presieduta dal Don Pietro Bongiovanni (Coordin. Re. per il Lazio)
ore 20.00-24.00: Veglia di preghiera animata dai gruppi parrocchiali
e così via per gli altri giorni.....
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Si è potuto osservare, e si potrà osservare, come molte siano le persone che partecipano a questi incontri. Non ho capito bene quale parte del corpo del religioso vi sia, quale ossetto o quale indumento. Certo molti partecipanti sono stati presi da un totale "abbandono sentimentale" verso la figura di Pio. Eppure questo non è propriamente biblico. Infatti è scritto che Dio è "geloso" e vuole per Lui tutte le attenzioni spirituali, l'adorazione (Esodo 20).
E' vero nella dottrina cattolica si è creato un distinguo. Adorazione e venerazione, la prima riservata esclusivamente alla figura del Dio trino, l'altra (insieme a dulia e iperdulia) alle Sue creature.
Eppure questo distinguo non è scritturale, nella bibbia non vi è alcun cenno di questa dottrina tutt'altro, invece, tali pratiche erano invise se non addirittura proibite e ciò è comprensibile. Infatti se nella mente dei teologi la distinzione tra venerazione ed adorazione riesce ad avere realizzazione, magari con alchimie semantiche, non è così per il "popolo". Quello che ho potuto vedere, ma che si può osservare in simili manifestazioni, è vera e propria adorazione per la figura religiosa. Si affidano ad essa le proprie speranze, le proprie suppliche, preghiere, la propria vita, la propria anima (Isaia 29.13 - Matteo 4 - Atti 7.42 - Atti 10 - Atti 14).
Eppure Dio brama tutto questo per Lui. Lui che ha amato tanto il mondo da dare il Suo Unigenito per la sua salvezza. Cristo, e non altri, offerto in sacrificio per noi. Cristo quale intercessore, Cristo quale unico mezzo, unico nome che ci è stato dato per la salvezza. Questa è la buona notizia. Ed a Cristo, quindi, dobbiamo rivolgere tutte le attenzioni (Giacomo 4)
Caro amico cattolico, se mai dovessi leggere questo pensiero, ammiro con te la figura di Pio o di altri uomini che hanno testimoniato, vivendolo, cos'è il cristianesimo ma ti scongiuro non abbandonarti all'adorazione di persone, forse più brave di noi, ma persone come noi. Rivolgi, invece, le tue attenzioni, la tua adorazione, a Cristo che, benchè senza peccato, è morto per ognuno di noi, ed è risorto (gloria a DIO) e ora bussa al tuo cuore, da dove vuole trarre l'adorazione che è, per Lui, un odore soave.
In cambio? La vita eterna! E la nuova cittadinanza celeste da subito godibile, la Sua presenza, la Sua luce, la Sua Vita, la Sua pace. Dio ti guidi e ti benedica in questa scelta (Romani 3.23 - Isaia 59.2 - Ebrei 9.27 - Efesini 2.8 - Romani 5.8 - Giovanni 1.12 - Apocalisse 3.20 - Giovanni 5.24).
Per tutti i versetti citati ti invito ad aprire la Bibbia, va benissimo anche la CEI, ovvero quella approvata dalla Conferenza Episcopale Italiana, e verificare su di essa quanto detto.
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