Suggerimento libro: Donne di Dio - Scorci biblici - Alcune considerazioni potrebbero differire dai nostri pensieri. Resta comunque un buon libro con cose buone da trattenere.
Da Sara a Maria, ecco gli esempi più emblematici di mogli che onorano la famiglia
Donne virtuose e d’esempio, dedite alla famiglia e al prossimo. Le Sacre Scritture riprendono diverse storie di queste donne così umane e coraggiose.
Storie tanto più emblematiche se raccontate l’8 marzo, il giorno in cui si celebra in tutto il mondo la donna.
Antonella Anghinoni ed Elide Sivieri in “Donne di Dio. Scorci biblici” (edizioni San Paolo) premettono: «Nella Bibbia le donne giovani, nubili o vergini di solito sono descritte come creature particolarmente vulnerabili. La Legge di Mosè le protegge dalla violenza, ma non dall’essere vendute come schiave».
L’ESEMPIO DI SARA
Un esempio su tutte di buona moglie, secondo le autrici del volume, è offerto da Sara, la moglie di Abramo, che segue il marito, gli obbedisce e lo onora (1Pt 3,6), gli dona dei figli (anche se talvolta in ritardo e con l’aiuto degli angeli) e si dimostra una buona amica (e addirittura una sorella).
L’ENCOMIO PER MARIA
Maria, la madre di Gesù, aggiunge a questa immagine le caratteristiche di una donna buona, una madre devota, una compagna di viaggio, sia letteralmente sia metaforicamente, di suo marito.
LA DONNA IDEALE
Il ritratto più esplicito che la Bibbia ci dà della donna ideale è l’encomio racchiuso nel libro dei Proverbi (Pro 31,10-31).Qui troviamo la donna onorata da suo marito e dai suoi figli per la sua virtù: ella sostiene suo marito, gestisce gli affari domestici, è una lavoratrice infaticabile, è attiva negli affari economici, provvede alle necessità fisiche della famiglia, è parte attiva nell’aiutare gli svantaggiati della comunità, è saggia nel suo insegnamento ed è una donna che teme il Signore.
LE MOGLI CATTIVE
Queste immagini bibliche della buona moglie sono evidenziate da fugaci riferimenti alla moglie cattiva. Una moglie cattiva, come Rebecca, la moglie di Isacco, inganna suo marito, congiura contro di lui e lo imbroglia, agendo contro la sua volontà.
Queste manovre sovversive sono tipiche di una persona subordinata e frustrata, con uno spirito ribelle. Il tipo di moglie peggiore è Gezabele, la moglie di Re Acab, donna senza scrupoli che spinge il suo Paese e suo marito al culto degli dèi stranieri; viene così presentata come meritevole della sua morte violenta.
PURA E FECONDA
Dal momento che la donna è colei che accoglie il seme e che educa quella prole nella quale consiste, per gli ebrei, buona parte della promessa d’immortalità, la donna è amata soprattutto per la sua purezza e fecondità. La scelta di una sposa e la sua fedeltà al marito sono le chiavi per stimarla. La maledizione più grande che lei può conoscere è quella di un grembo sterile. Realisticamente i suoi figli dovrebbero provvedere alla sua vecchiaia; senza progenie ella si trova infatti esposta a una vecchiaia misera (Noemi, una vedova che aveva perso i figli, ha ragione di dirsi «amareggiata»).
LE PIU’ VIRTUOSE
Poiché le donne ai tempi biblici erano subordinate agli uomini, nel campo del potere e per la dipendenza economica da loro, i ritratti delle donne che emergono in modo più forte sono quelli di chi mostra un coraggio inusuale nell’andare oltre i ruoli convenzionali. Modelli di coraggio includono: Iochebed (madre di Mosè), la profetessa Debora, Giaele (moglie di Eber, il suocero di Mose’), Rut (progenitrice di David), Ester, Abigail (moglie di Davide)(1Sam 25) e Maria, la madre di Gesù.
VITTIME DELL’AGIRE DEGLI UOMINI
La stessa struttura sociale che rende le donne meno potenti degli uomini ha prodotto l’archetipo della donna miserevole vittima dello sciovinismo maschile.
Si pensi all’uso di Sara come pedina per proteggere la vita di Abramo in quanto viandante in regni stranieri; alla concubina del levita violentata a morte(Gdc 19,22-30); alla prova subita da Anna in quanto moglie sterile di Elkana (1Sam 1); alla figlia di Iefte costretta al sacrificio a causa dell’avventato voto del padre (Gdc 11).
BELLA PERCHE’ BUONA
Quando si considerano le immagini bibliche della donna e dell’uomo, abbiamo costantemente bisogno di richiamarci alla mente che le condizioni ultime del valore spirituale sono le stesse, a prescindere dal sesso di ciascuno. La donna virtuosa, qualunque siano la sua bellezza e i suoi ruoli femminili, è tale soprattutto perché è buona.
Gli scrittori biblici quindi mettono in guardia dalla bellezza esteriore come criterio per stabilire il valore femminile (Pro 31,30; 1Pt 3,3) e lodano come vero modello «la donna che teme Dio» (Pro 31,30) e «un’anima incorruttibile, piena di mitezza e di pace: ecco ciò che è prezioso davanti a Dio» (1Pt 3,4).
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