Per capire la volontà di Dio, c'è una importantissima premessa da sottolineare. Chi è sinceramente alla ricerca di conoscere la volontà di Dio, avrà a cuore di conoscere Dio giornalmente.
La questione della guida di Dio non è come un'uscita antincendio, che prevede che ci si rivolga a Dio solo quando ci troviamo in un'emergenza, e cioè di fronte ad una decisione urgente e importante da prendere!
È cercando di conoscere Dio giorno dopo giorno, tramite la preghiera e lo studio della Sua Parola, che siamo portati in una posizione tale da poter cominciare a conoscere la Sua volontà perfino riguardo ai dettagli della nostra vita quotidiana.
Forse lo conosciamo soprattutto per la sua asina... Tuttavia per un certo tempo Balaam fu un profeta di Dio che alla fine, però, si dimostrò un falso profeta. Fallì nel capire ed accettare la volontà di Dio per lui, perché non era disponibile a mettere da parte i propri piani; la sua vita finì in tragedia.
Ricordi sicuramente la storia. I figli d'Israele erano giunti ai bordi della Terra Promessa. Balak, il re moabita, ne fu immediatamente preoccupato. Gli Israeliti, accampati aldilà del fiume Giordano, nelle pianure di Moab, rappresentavano una forza potente e Balak non era sicuro che il suo esercito fosse pari al loro. Così decise di provare un'altra strategia.
Mandò dei messaggeri a Balaam, dicendo: "Un'intera nazione è uscita dall'Egitto e ora ricopre la superficie del territorio. Si sono accampati proprio vicino a me. Ti prego, vieni subito in mio aiuto; maledici questo popolo, perché è più forte del mio. Forse, così riuscirò a vincerlo e a cacciarlo via dal territorio. So bene questo: chi tu benedici, è benedetto, e chi tu maledici, è maledetto!" (Numeri 22:5-6).
La prima impressione che se ne trae è che Balaam avrebbe dovuto immediatamente capire che questa non era la volontà di Dio! Ma era così impressionato dalla ricompensa che il re gli offriva per i suoi servigi che disse agli inviati del re: "Fermatevi qui stanotte. Domani vi darò la risposta che il Signore mi comunicherà" (vers. 8). E così i messaggeri passarono la notte da lui.
Balaam pregò per ricevere istruzioni, e la guida del Signore arrivò forte e chiara: "Dio disse a Balaam: Non andrai con loro e non maledirai quel popolo, perché io l'ho benedetto!" (vers. 12).
Balaam, riluttante, mandò via i messaggeri il mattino dopo, ed essi ritornarono dal re con l'ambasciata. Ma Balak non si scoraggiava tanto facilmente, quindi mandò un secondo gruppo di messaggeri che promise una ricompensa maggiore di quella offerta la prima volta; infatti ne aveva concluso che Balaam stesse solo giocando al rialzo per ottenere di più. Il re promise onori e promozioni per Balaam, se solo lui avesse cooperato con il suo piano.
Le parole di Balaam erano corrette, perché rispose: "Anche se Balak mi desse tutto l'argento e l'oro del suo palazzo, io non potrei trasgredire gli ordini del Signore, mio Dio, in nulla: né in grandi né in piccole cose" (vers. 18). Ma era il cuore di Balaam a non essere nella giusta posizione. La sua volontà era attiva: voleva disperatamente andare con i messaggeri, parlare contro Israele come gli era stato richiesto e ricevere la relativa ricompensa. Forse egli ragionò fra sé e sé che, dopotutto, le parole sono innocue, che il popolo di Dio non poteva essere danneggiato dai suoi incantesimi e che, ovviamente, la faccenda gli avrebbe procurato dei vantaggi.
Sicuramente elaborò delle razionalizzazioni nella sua mente e, ancora una volta, interpellò il Signore riguardo alla Sua volontà sulla questione.
Dio fu molto paziente con questo profeta che aveva smarrito la strada; venne e gli parlò nuovamente. Gli disse: "Se questi uomini sono venuti a chiamarti, parti pure con loro" (vers. 20 - L'inglese traduce: "Se quegli uomini vengono a chiamarti..." - ndt).
Dio fu molto paziente con questo profeta che aveva smarrito la strada; venne e gli parlò nuovamente. Gli disse: "Se questi uomini sono venuti a chiamarti, parti pure con loro" (vers. 20 - L'inglese traduce: "Se quegli uomini vengono a chiamarti..." - ndt).
Per quanto ne sappiamo, Balaam non chiese un segno, ma il Signore gliene offrì uno: "Se essi vengono e ti chiamano, va' con loro, altrimenti, stai a casa". Ma i messaggeri non vennero a chiamare Balaam.
Impazienti per il ritardo e aspettandosi la stessa risposta data in precedenza, pensarono che non avevano niente da guadagnarci ad aspettare ancora. Il mattino presto, se ne andarono per la loro strada e quando Balaam venne a cercarli, erano già partiti alla volta del palazzo reale.
La volontà di Balaam aveva in quel momento il completo controllo della sua mente ed egli, ignorando volontariamente il chiaro ordine del Signore, sellò la sua asina e corse dietro ai messaggeri.
La volontà di Balaam aveva in quel momento il completo controllo della sua mente ed egli, ignorando volontariamente il chiaro ordine del Signore, sellò la sua asina e corse dietro ai messaggeri.
Prima di raggiungerli, la sua strada fu sbarrata da un angelo che, in un primo momento, restò invisibile ai suoi occhi, ma non a quelli dell'asina. La mente di Balaam era ormai decisa, sapeva bene quello che voleva (che voleva lui), e nemmeno un'asina parlante ed un angelo con una spada sguainata erano sufficienti a fargli cambiare idea.
Non si fermò perché voleva fermarsi, ma perché fu obbligato a fermarsi. Disse poi all'angelo: "Se questo viaggio ti fa dispiacere, me ne torno a casa!". Sembrava proprio che a Balaam fossero stati dati giusto uno o due indizi sul fatto che a Dio dispiacesse il suo agire, vero? Ma Balaam era determinato ad andare avanti, se solo ci fosse stato uno spiraglio per poterlo fare.
Dio, nel Suo infinito rispetto del libero arbitrio dell'uomo, permise a Balaam di andare avanti, ma gli disse che doveva pronunciare solo le parole che Lui stesso gli avrebbe suggerito.
È facile assomigliare a Balaam, non è vero? Non è difficile capire la volontà di Dio quando questa è in armonia con le nostre inclinazioni, ma quando vediamo che la volontà del Signore ci vorrebbe condurre per una strada diversa da quella che avremmo scelto per noi stessi, allora come ci appare difficile ascoltare la Sua voce!
Possiamo pregare a lungo ed intensamente chiedendo a Dio di mostrarci quello che dovremmo fare, ma Dio conosce i nostri cuori. Sa se siamo sinceri nel cercare di conoscere la Sua volontà oppure se siamo semplicemente in cerca della Sua approvazione riguardo alla scelta che abbiamo già preso in cuor nostro.
A volte il Signore si comporta con noi come fece con Balaam e ci permette di andare avanti per il cammino che abbiamo scelto, fino a che ci rendiamo conto che non abbiamo affatto messo da parte la nostra volontà sulla questione che ci sta a cuore.
Infatti è soltanto quando mettiamo completamente da parte la nostra volontà che siamo nella giusta posizione per cominciare a cercare la volontà del Signore.
Balaam e Balak provarono tre volte a maledire Israele, ma Balaam poté parlare solo di benedizioni. Alla fine Balak andò in collera e disse: "Io ti ho chiamato per maledire i miei nemici, ed ecco che li hai benedetti già per la terza volta" (Numeri 24:10).
Balaam ripartì gridando ancora benedizioni per Israele dietro alle sue spalle, mentre s'incamminava verso casa, ma dentro il suo cuore era arrabbiato di aver dovuto rinunciare alle ricchezze e agli onori che sarebbero stati suoi se fosse stato in grado di maledire invece che benedire.
Dopo il suo arrivo a casa, gli venne in mente un altro piano per poter maledire Israele. Senza nemmeno più consultare il Signore, stavolta, dal momento che sapeva bene di aver scelto la ribellione aperta, ritornò al palazzo reale con un'idea brillante.
Conosceva la sorgente della loro forza, anche se Balak ne era all'oscuro, e sapeva bene che - se il popolo di Dio si fosse separato dalla sorgente della propria forza - la maledizione sarebbe sopravvenuta automaticamente.
Balak rimase incantato dal piano di Balaam e lo mise immediatamente in atto. Balaam ricevette gli onori e le ricchezze che aveva così tanto concupito, ma non ne gioì molto a lungo perché fu colpito a morte nella battaglia che ne seguì.
Balaam è il classico esempio della validità del primo passo nel cercare di conoscere la volontà di Dio nella propria vita.
La tua volontà deve essere messa da parte nella questione per cui vuoi cercare la guida del Signore. Se la tua volontà ha il controllo della situazione, non servirà a niente conoscere la volontà di Dio, perché tanto tu non sarai disponibile ad accettarla!
Se la tua volontà ha il controllo, né la voce di Dio udita nella notte, né un'asina parlante, né un angelo che blocca il sentiero che stai percorrendo, e nemmeno il tuo proprio giudizio, la tua ragione o la tua coscienza, saranno sufficienti a distoglierti dalla tua decisione.
La tua volontà deve essere sotto il controllo di Dio prima che la rivelazione della Sua volontà possa essere accettata ed apprezzata.
Tratto e tradotto dal libro omonimo "How to know God's Will in your Life" di Morris L. Venden
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