«Gesù Messia è lo stesso ieri, oggi e in eterno». È questa la “bussola” che viene indicata per non lasciarsi trasportare «da diversi e strani insegnamenti» (13:8-9), sviluppatisi soprattutto con Costantino e Agostino (IV secolo) e con l’invenzione di un Gesù anti ebraico.
La manifestazione di Gesù comincia in Genesi, perché è mediante il Figlio che Dio «ha creato i mondi» (1:2) e a lui viene attribuito il rimanere «lo stesso» (1:12) che il Salmo 102:27 attribuisce al Padre. Il rapporto di Gesù con coloro che lo hanno preceduto e con il sistema levitico non rientra nella cornice “non buono–buono”, ma in quella “buono–migliore”. Infatti Gesù è «garante di un patto migliore» e il suo sangue «parla meglio del sangue di Abele» (7:22; 12:24).
È oggi che esce dalla tipografia il sesto libro di Fernando De Angelis, che va a mettere il tetto alla casa che Dio gli ha dato di costruire per essere di aiuto ai quanti vogliano approfondire la conoscenza della Bibbia come un piano unitario, in cui si dichiara che «Gesù Messia è lo stesso ieri, oggi e in eterno» (Ebrei 13:8).
È un libro che ho avuto il piacere di leggere via via, mentre prendeva forma, ed è stato un incoraggiamento e un aiuto, seppure spesso anche una sfida a quelli che sono i nostri presupposti e le nostre idee su chi è Dio e come agisce.
Un libro che guarda direttamente alla Bibbia, abbattendo gli equivoci fuorvianti, ma con l'obiettivo di incoraggiare a una successiva ricostruzione per una più profonda comunione con Gesù, Signore e Salvatore del mondo.
21 lug 2020
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