Autore: il profeta Ezechiele. Il suo nome significa “Colui che Dio fortifica”.
Data di composizione: prima parte del VI secolo a.C.
Parola chiave: “la gloria dell’Eterno”.
Messaggio centrale: il giudizio di Dio apre la strada alla grazia di Dio.
Note varie:
- Ciascuno dei tre grandi profeti enfatizza una Persona della Trinità: Isaia è il profeta del Figlio, Geremia è il profeta del Padre ed Ezechiele è il profeta dello Spirito Santo. Ci sono in Ezechiele almeno 25 riferimenti allo Spirito Santo.
- Solo in questo libro troviamo qualche notizia sul passato di Satana (28:11-19).
- Solo da questo libro conosciamo l’idolatria di Israele in Egitto e che Dio pensò di distruggerli in quel luogo, a causa di questa idolatria. Ma li salvò per amore del Suo nome (20:1-9).
- La base per una strategia di evangelizzazione: Ezechiele 18:32.
- La gloria dell’Eterno:
- a. Vicino al fiume Kebar (1:28)
- b. nella pianura (3:23)
- c. nel tempio di Gerusalemme (8:4)
- d. sulla soglia della casa (9:3; 10:4)
- e. sui cherubini (10:18)
- f. sul Monte degli Ulivi (11:23)
- g. arriva da oriente (43:2)
- h. entra nel tempio (43:4)
- i. riempie il tempio (43:5; 44:4). E dal tempio esce un torrente di vita (47:1-12). “In questi movimenti della gloria dell’Eterno è raffigurata tutta la storia d’Israele” (M. Väisanen). - “E si conoscerà che io sono l’Eterno” ricorre 78 volte in Ezechiele.
- “Il mio popolo si diede davanti a te e ascolta le tue parole, ma non le mette in pratica; perchè con la bocca fa mostra di molto amore ma il suo cuore va dietro alla sua cupidigia” (33:31).
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