Giudizio contro la casa reale di Giuda
Gr 21:11-14; Da 4:27; 2Cr 7:17-22
22:1 Così parla il SIGNORE: «Scendi nella casa del re di Giuda, e là pronunzia questa parola:
22:2 "Ascolta la parola del SIGNORE, o re di Giuda, che siedi sul trono di Davide: tu, i tuoi servitori e il tuo popolo, che entrate per queste porte!
22:3 Così parla il SIGNORE: Esercitate il diritto e la giustizia; liberate dalla mano dell'oppressore colui al quale è tolto il suo; non fate torto né violenza allo straniero, all'orfano e alla vedova; non spargete sangue innocente, in questo luogo.
22:4 Infatti, se metterete realmente in pratica questa parola, dei re a cui appartiene il trono di Davide entreranno per le porte di questa casa su carri e su cavalli: entreranno essi, i loro servitori e il loro popolo.
22:5 Ma, se non date ascolto a queste parole, io giuro per me stesso, dice il SIGNORE, che questa casa andrà in rovina"».
22:6 Poiché così parla il SIGNORE riguardo alla casa del re di Giuda:
«Tu eri per me come Galaad, come la vetta del Libano.
Ma, certo, io ti ridurrò simile a un deserto,
a delle città disabitate.
22:7 Preparo contro di te dei devastatori, armati ciascuno delle sue armi;
essi abbatteranno i cedri tuoi più belli
e li getteranno nel fuoco.
22:8 Molte nazioni passeranno presso questa città,
e ognuno dirà all'altro:
"Perché il SIGNORE ha fatto così a questa grande città?"
22:9 Si risponderà: "Perché hanno abbandonato
il patto del SIGNORE, del loro Dio;
perché si sono prostrati davanti ad altri dèi e li hanno serviti"».
2R 23:30-34; 2Cr 36:1-4
22:10 Non piangete per il morto,
non vi affliggete per lui;
ma piangete, piangete per colui che se ne va,
perché non tornerà più
e non vedrà più il suo paese natìo.
22:11 Infatti così parla il SIGNORE, riguardo a Sallum, figlio di Giosia, re di Giuda,
che regnava al posto di Giosia suo padre,
e che è uscito da questo luogo:
«Egli non vi ritornerà più,
22:12 ma morirà nel luogo dove l'hanno deportato;
non vedrà più questo paese».
(2Cr 36:4-8; 2R 23:34, ecc.; 24:1-7) Gr 36:27-32
22:13 «Guai a colui che costruisce la sua casa senza giustizia
e le sue camere senza equità;
che fa lavorare il prossimo per nulla,
non gli paga il suo salario
22:14 e dice: "Mi costruirò una casa grande
con camere spaziose al piano di sopra".
Egli vi fa delle finestre,
la riveste di legno di cedro
e la dipinge di rosso!
22:15 Tu regni forse perché hai la passione del cedro?
Tuo padre forse non mangiava e beveva?
Però faceva ciò che è retto e giusto,
e tutto gli andava bene.
22:16 Egli giudicava la causa del povero e del bisognoso,
e tutto gli andava bene.
Questo non significa forse conoscermi?» dice il SIGNORE.
22:17 «Ma tu non hai occhi né cuore
che per la tua cupidigia,
per spargere sangue innocente,
per fare oppressione e violenza».
22:18 Perciò, così parla il SIGNORE riguardo a Ioiachim, figlio di Giosia, re di Giuda:
«Non lo si compiangerà, dicendo:
"Ahimè, fratello mio, ahimè sorella!"
Non se ne farà cordoglio, dicendo:
"Ahimè, signore, ahimè, maestà!"
22:19 Sarà sepolto come si seppellisce un asino,
trascinato e gettato fuori dalle porte di Gerusalemme».
(2R 24:8-16; 25:27-30)
22:20 «Sali sul Libano e grida,
alza la voce in Basan,
grida dall'Abarim,
perché tutti i tuoi amanti sono distrutti.
22:21 Io ti ho parlato al tempo della tua prosperità,
ma tu dicevi: "Io non ascolterò".
Questo è stato il tuo modo di fare sin dalla tua adolescenza;
tu non hai mai dato ascolto alla mia voce.
22:22 Tutti i tuoi pastori saranno pastura del vento
e i tuoi amanti saranno deportati;
allora sarai svergognata, confusa,
per tutta la tua malvagità.
22:23 Tu che abiti nel Libano,
che ti annidi fra i cedri,
come farai pietà quando ti coglieranno i dolori,
le doglie come quelle d'una donna che partorisce!
22:24 Com'è vero che io vivo», dice il SIGNORE,
«anche se Conia, figlio di Ioiachim, re di Giuda, fosse
un sigillo nella mia destra,
io ti strapperei da lì.
22:25 Io ti darò in mano di quelli che cercano la tua vita,
in mano di quelli dei quali hai paura,
in mano di Nabucodonosor, re di Babilonia,
in mano dei Caldei.
22:26 Caccerò te e tua madre che ti ha partorito,
in un paese straniero dove non siete nati,
e là morirete.
22:27 Ma quanto al paese in cui desiderano tornare,
essi non vi torneranno».
22:28 Questo Conia è dunque un vaso spezzato, infranto?
È forse un oggetto che non fa più alcun piacere?
Perché sono dunque cacciati, lui e la sua discendenza,
gettati in un paese che non conoscono?
22:29 O paese, o paese, o paese,
ascolta la parola del SIGNORE!
22:30 Così parla il SIGNORE:
«Iscrivete quest'uomo come privo di figli,
come un uomo che non prospererà durante i suoi giorni;
perché nessuno della sua discendenza giungerà
a sedersi sul trono di Davide,
e a regnare ancora su Giuda».
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