"Se uno porta nel lembo della sua veste della carne consacrata, e con quel suo lembo tocca... qualsiasi altro cibo, quelle cose diventeranno forse consacrate?... No! Se uno è impuro... e tocca qualcuna di quelle cose, questa diventerà impura?... Sì, diventerà impura!" (Aggeo 2:12-13)
Il profeta Aggeo sta parlando delle disposizioni cerimoniali che dovevano preservare la purezza di chi si accostava a Dio secondo l'antica legge mosaica.
Queste prescrizioni, così antiche e così lontane dal modo di concepire le cose ai giorni d'oggi, non fanno altro che ricordare all'uomo una realtà inconfutabile, una legge alla quale l'uomo non può sottrarsi, una legge naturale: se qualcosa di pulito tocca qualcosa di sporco, non lo pulisce, ma entrambe le cose si sporcano.
È però anche una legge spirituale, confermata dall'esperienza: se qualcosa o qualcuno che è puro, tocca qualcosa o qualcuno che è impuro, non lo purifica, ma entrambi si contaminano.
La legge imponeva a chi era impuro di non farsi toccare: "...griderà: Impuro! Impuro!... se ne starà solo..." (Levitico 13:45-46).
I religiosi non volevano essere toccati da coloro che ritenevano peccatori e li scansavano con disprezzo: "...Fatti in là, non ti avvicinare perché io sono più santo di te..." (Isaia 65:5).
Malgrado queste prescrizioni, nonostante la dura realtà dell'esperienza umana, il Vangelo narra di una povera donna, disperata a motivo di una lunga malattia debilitante, contro la quale nulla poterono i rimedi dei medici. Ebbene questa donna, "avendo udito parlare di Gesù, venne dietro tra la folla e gli toccò la veste, perché diceva: "Se riesco a toccare almeno le sue vesti, sarò salva"" (Marco 5:27).
Solamente sfiorando la veste di Gesù, ella sperimenta qualcosa di miracoloso, di soprannaturale.
Lei, ammalata ed impura secondo la religione, ha toccato il Puro ed è stata da Lui guarita e purificata!
Il tocco di Gesù purifica
Non solo quella poverina, ma anche altri hanno sperimentato questa benedetta realtà.
Il Vangelo racconta di un lebbroso, emarginato, allontanato da tutti per timore del contagio, che si avvicinò a Gesù, Gli si prostrò dinanzi e gli rivolse questa preghiera: "...Signore, se vuoi, Tu puoi purificarmi" (Matteo 8:2).
Come risposta a questa preghiera, "Gesù, tesa la mano, lo toccò dicendo: "Lo voglio, sii purificato"" (Matteo 8:3).
Vi sono impurità visibili, ma anche impurità non visibili all'occhio umano eppure altrettanto dolorose, ancor più profonde, come quelle che sporcavano la vita di una donna conosciuta nella sua città per la sua condotta peccaminosa.
Anche questa donna, piangendo, si strinse ai piedi di Gesù, ottenendo sì, il giudizio e il disprezzo dei benpensanti - "...Costui, se fosse profeta, saprebbe che donna è questa che Lo tocca..." - ma sentendosi rivolgere anche delle meravigliose parole dal Salvatore: "I tuoi peccati sono perdonati... La tua fede ti ha salvata; va' in pace" (Luca 7:48, 50).
Il tocco di Gesù guarisce
Quante cose contagiano, causano malattie e gravi mali.
Alcuni si illudono di poter vivere una vita assolutamente sana, "asettica", lontana da ogni causa di infermità.
Purtroppo il male e la malattia riescono a superare ognuna di queste barriere e a raggiungere qualunque uomo con il loro tocco di dolore.
Molti però, sia in passato sia ai giorni nostri, possono testimoniare che il tocco di Gesù è in grado di sconfiggere ogni malattia, portando guarigione: "...portavano gli infermi nelle piazze e Lo pregavano che li lasciasse toccare almeno il lembo della Sua veste. E tutti quelli che Lo toccavano erano guariti" (Marco 6:56).
Il tocco di Gesù libera
L'uomo di ogni tempo è sempre in cerca di nuove sensazioni, di nuove esperienze.
Molti cercano di scandagliare tutto quello che il mondo offre e, talvolta, senza accorgersene, diventano prigionieri di trasgressioni e perversioni sessuali, di stati d'estasi procurati con sostanze stupefacenti e perfino di demenze e terribili tormenti interiori causati dalla familiarità che acquisiscono con pratiche e rituali magici, esoterici ed occulti.
Avvicinarsi a queste cose, pensando di poterle solamente "toccare" fugacemente per fare una nuova eccitante esperienza e poi liberarsene, è purtroppo un'illusione.
La realtà ci presenta una moltitudine imprigionata da svariati legami, il Vangelo, però, ci presenta Colui che con il Suo tocco può spezzare ogni catena e liberare da ogni schiavitù e dipendenza: "Quelli che erano tormentati da spiriti immondi erano guariti; e tutta la folla cercava di toccarlo, perché da Lui usciva un potere che guariva tutti" (Luca 6:19).
Il tocco di Gesù porta vita
I Vangeli raccontano anche di un triste corteo che accompagnava nel suo dolore una povera vedova, la quale piangeva disperata la morte del suo unico figliolo.
Molti hanno perfino paura a "toccare" l'argomento della morte e quando questa gli passa vicino, cercano di tenersi il più possibile lontano da "quel triste corteo".
Gesù, invece, "...avvicinatosi, toccò la bara..." e pronunciò queste semplici ma potenti parole che scardinarono le porte del regno della morte: "..."Ragazzo, dico a te, alzati!"
Il morto si alzò e si mise seduto, e cominciò a parlare. E Gesù lo restituì a sua madre" (Luca 7:14, 15).
Il tocco di Gesù porta benedizione
Un noto esponente politico, lo scorso anno, dopo l'orrendo crimine commesso nei confronti di un piccolo bambino, che ha sconvolto l'opinione pubblica, ha affermato che la società italiana ha bisogno di ribadire un tabù: i bambini non devono essere toccati, non devono essere esposti alla violenza criminale.
Purtroppo, dopo quel crimine e anche dopo quelle forti affermazioni, molti altri bambini sono stati raggiunti da mani criminali.
Forse anche perché molte altre mani sono state nell'indifferenza e si sono affaccendate in questioni ritenute più importanti.
Un giorno anche i discepoli pensarono che Gesù avesse cose più importanti da fare che rivolgere le Sue attenzioni ai bambini: "Gli presentavano dei bambini perché li toccasse; ma i discepoli sgridavano coloro che glieli presentavano. Gesù, veduto ciò, si indignò e disse loro: "Lasciate che i bambini vengano da me; non glielo vietate, perché il regno di Dio è per chi assomiglia a loro...". E, presili in braccio, li benediceva ponendo le mani su di loro" (Marco 10:13-16).
Quanto mai oggi i nostri bambini e, di conseguenza, le nostre famiglie, hanno bisogno di essere raggiunti dal tocco di Gesù, che porta benedizione.
La tua casa non ha bisogno della benedizione di un uomo, non ha bisogno della benedizione impartita dalla religione, ma di quella del Signore, dell'Iddio vivente!
Qualunque sia la tua condizione, il tuo bisogno, lasciati toccare da Gesù! Cerca di toccare almeno il lembo della Sua veste.
Fonte: Cristiani Oggi - maggio 2007
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