Mariella si è convertita alcuni anni fa, ma non è felice. Ogni tanto è assalita dal dubbio: e se non fosse figlia di Dio? Come può esserne certa? Dopo tutto continua a peccare, anche dopo la conversione. La mancanza della certezza della salvezza è un disagio comune. Ecco come un grande evangelista del passato, D.L. Moody, spiega questo problema alla luce della Parola di Dio.

Dove ci sono il dubbio e l'incertezza non ci possono essere neanche riposo, gioia, pace, libertà e forza.

Completamente dedito all'opera malefica d'insinuare il dubbio nei figli di Dio, Satana lavora nella nostra mente e fa di tutto per allontanarci dal Signore e toglierci la gioia della salvezza. Se, suo malgrado, siamo la testimonianza dell'opera rigeneratrice di Cristo, farà di tutto per indurci a peccare e quindi a dubitare...

Alcuni affermano che "chi non dubita e presuntuoso!". Invece io penso che chi dubita offende Dio, perchè non crede nelle promesse della sua Parola "che hanno il loro «si» in lui" (2 Cor. 1:20).
Pensiamo a Paolo, agli altri apostoli e ai primi martiri cristiani. Come avrebbero potuto affrontare tutte le sofferenze e alla fine il martirio, se non fossero stati certi della loro salvezza eterna, della meta finale, delle glorie del cielo? Avevano una ferma e incrollabile certezza; la loro salvezza era sicuramente ancorata in Dio.

Quasi in ogni capitolo del Vangelo di Giovanni, mentre si snoda il racconto dei grandi "segni" e dei mirabili discorsi di Gesù su tanti argomenti di importanza fondamentale per la salvezza, e scritta la parola "credere" in varie forme verbali e alla fine: "Queste cose sono scritte affinchè crediate che Cristo è il figlio di Dio e affinchè credendo abbiate vita nel suo nome".

Via via che si conoscono le immutabili promesse di Dio sulla salvezza, si acquistano sempre più certezze; la conoscenza dà sicurezza. Nella sua prima epistola, Giovanni mette l'accento sul fatto che dobbiamo sapere perchè abbiamo la vita eterna e, nel terzo capitolo, fornisce cinque elementi di prova, cioè cinque importanti verità che dobbiamo conoscere ed esperimentare nella nostra vita per avere la certezza della salvezza: (1° Giovanni)

  1. Gesu e morto per noi (v. 5) "Voi sapete che egli è stato manifestato per togliere i peccati; e in lui non c 'è peccato". Quando credo che con il suo sacrificio Cristo ha tolto i miei peccati, ho la sicurezza del suo perdono.
  2. Siamo nella verita (v. 19) "Da questo conosceremo che siamo nella verità e renderemo sicuri i nostri cuori". Se ho la certezza di essere nella verità, in base alla testimonianza della Parola e dello Spirito Santo che è in me, ho "il cuore sicuro".
  3. Amiamo i fratelli (v.14) "Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alia vita, perchè amiamo i fratelli" "Chi non ama suo fratello è nella morte" (14b). Se c'è nel mio cuore c'è il riscontro del mio amore per i fratelli, posso avere la certezza della mia salvezza.
  4. Osserviamo i suoi comandamenti (v. 24) "Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. Da questo conosciamo che egli rimane in noi, dallo Spirito che ci ha dato." Se desidero fare piacere al Signore e ubbidisco alla sua Parola, è un segno sicuro della mia appartenenza a Lui.
  5. Aspettiamo il suo ritorno(v.2) "Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è ancora stato manifestato ciò che saremo. Sappiamo che quando egli sarà manifestato saremo simili a lui, perchè lo vedremo come egli è. Chi ha questa speranza in lui, si purifica come egli è puro". Un altro segno inequivocabile e sicuro dell'appartenenza a Cristo, è la viva attesa del suo ritorno. La "beata speranza" mi spronerà a vivere santamente.

"... SE QUALCUNO DI VOI HA PECCATO"

A questo punto qualcuno dirà: "Io credo in tutto questo, tuttavia da quando mi sono convertito sono caduto nel peccato". A queste persone desidero fare questa domanda: "Chi mai, dopo la sua conversione, non ha peccato?" "La risposta è una sola: «Nessuno!»". Ma, anche se su tutta la faccia della terra non c'è nessun credente che abbia già raggiunto la perfezione, è bello sapere che Dio ha provveduto alla nostra imperfezione. E` sempre in 1 Giovanni che troviamo una bella promessa:

"Figlioli miei, vi scrivo queste cose perchè non pecchiate; e se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre, Gesù Cristo il giusto" (2:1).
L'apostolo scriveva a dei "giustificati", ma ammetteva che potevano peccare, anche se chiarisce subito "vi scrivo queste cose perchè non pecchiate". In un altro passo esclama: "Rimarremo forse nel peccato perchè la grazia abbondi?" (Rom. 5:12). Ciò che Dio haprovveduto per il credente che cade nel peccato, non deve assolutamente essere un lasciapassare per continuare a peccare. Anzi!Ma, quando cadiamo nel peccato, c'è il santo rimedio: com'è bello sapere che abbiamo, davanti al Padre, un Avvocato che ha un'immensità continua di cause difficili da perorare, ma non ne ha mai persa una! Egli si occupa dei nostri interessi presso il trono di Dio. Metti nelle sue mani i tuoi interessi spirituali e immortali. Alla fine ti "... farà comparire irreprensibile e con gioia davanti alla sua presenza " (Giuda 24).

UN PERDONO ILLIMITATO

Una volta perdonati, i nostri peccati vengono completamente cancellati. Ammettiamo che avessi un figlio piccolo che, approfittando della mia assenza da casa, commettesse qualche mancanza e che al mio ritorno mi gettasse le braccia al collo dicendo: "Ho fatto quello che mi avevi proibito di fare. Mi displace! Perdonami!". Quale sarebbe la mia reazione? Lo perdonerei completamente con un abbraccio. Supponiamo che il giorno dopo il bambino tornasse da me per dirmi di nuovo: "Papà, vorrei che mi perdonassi per quello che ho fatto 1'altro giorno". Certamente replicherei piu o meno con queste parole: "Come, figlio mio, non ti ho forse già perdonato completamente? Quindi non parliamone più". Se il bambino dubitasse ancora del mio perdono, ne sarei certamente addolorato.

Caro lettore, così è del nostro Dio. Se ci ha perdonati, non abbiamo bisogno di ritornarci su. Dimentichiamo il passato confidando in questa sicura promessa:"Se confessiamo i nostri peccati Egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati epurificarci da ogni iniquità" (1 Giov. 1:9).
Per tutti i nati di nuovo ci vuole molto tempo, in pratica tutta la vita, per arrivare allo "stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta in Cristo " (Ef. 4:13). E` necessario seguire ogni giorno l'esortazione di Pietro: "Crescete nella grazia e nella conoscenza del Salvator nostro Gesù Cristo" (2 Piet. 3:18). Desideri crescere nella fede? Fare piacere al Signore in ogni cosa? Diventare sempre di più simile a Cristo? Per farlo devi sempre e solo guardare davanti a te (non intorno, dentro o in basso), ma in Alto, verso l'Autore e Compitore della tua fede; "Colui che lha creata e la rende perfetta"(Ebr. 12:2).

LIBERTA` AGLI SCHIAVI

Come tutti sappiamo, il 1° gennaio 1863 Abramo Lincoln proclamò l'emancipazione di tre milioni di schiavi. In un dato giorno le loro catene dovevano cadere e ogni schiavo sarebbe stato completamente libero. Ovunque passavano, i soldati l'esercito nordista dovevano affiggere dei manifesti sui quali era stampata la famosa dichiarazione del Presidente. L'attaccarono sulle palizzate, sui tronchi degli alberi, alle porte delle case, sui muri dei paesi e delle città... ovunque ci fosse uno spazio pubblico.

Molti schiavi, però, erano analfabeti e non furono in grado di leggere la proclamazione della loro libertà. Altri la lessero, ma non vi credettero e rimasero schiavi... Solo coloro che, dopo aver letto la proclamazione vi credettero, al giorno fissato con alte grida di gioia, dichiararono il loro stato di uomini e donne finalmente liberi.

Gli altri, pur essendo anche loro giuridicamente liberi, restarono schiavi presso i loro padroni. Lo stesso è nella sfera spirituale. Cristo, Capitano della nostra salvezza, ha proclamato la libertà di tutti quelli che credono in Lui ma, per essere veramente liberi, dobbiamo credere in questa meravigliosa verità proclamata nella sua Parola.

 
Qualcuno ha detto: "La fede è la radice, la certezza è il fiore". Il fiore non può esserci se non c'è la radice, ma può esserci la radice senza il fiore della certezza. Sicuro della sua salvezza, l'antico Giobbe (19:25), esprimeva così la sua sicurezza: "Io so che il mio Redentore vive".

Stanco, solo e vicino alla morte l'apostolo Paolo guardava alla tomba e proclamava la sua sicurezza : "Io so in chi ho creduto". (2 Tim. 1:12).

Un predicatore ha detto:"Ho visto degli arbusti e perfino degli alberi crescere sulle rocce, sull'orlo di precipizi terribili, tra gole profonde e acque tempestose. Eppure restavano fermi al loro posto e sviluppavano dei rami carichi di foglie bellissime, proprio come se fossero vissuti nella foresta.

Anche i credenti, nel loro cammino verso il cielo, sono spesso esposti a molti pericoli. Ma quando sono piantati e radicati nella Roccia dei secoli, sono al sicuro e continuano a portare frutto" .

Una volta, su una lapide ho visto questa iscrizione: "Sono stato preservato".

Preghiamo, meditiamo la Scrittura e crediamo nelle "preziose e grandissime promesse " (2 Piet. 2:4) affinchè, nella vita sulla qui terra, possiamo essere preservati dal dubbio e sentirci al sicuro, nell'amore perfetto che "caccia via la paura ".

D.L. Moody

Tratto dalla rivista: IL TRAGUARDO, 9.10.2007

Argomenti

Ripigliatevi

 

Solo attraverso il sacramento si ha la certezza del perdono.  Solo attraverso di esso i peccati possono essere rimessi. Esso è liberante , primo perchè ci conferma che il Signore è pronto a versare il balsamo della misericordia nell'incontro con Lui. In secondo luogo , importantissimo , ci libera dagli scrupoli e dai dubbi che l'Accusatore tenta incessantemente di suscitare. Per questo la confessione è considerata dai padri della Chiesa il più potente esorcismo. In virtù della grazia che scaturisce dal sacramento si hanno effetti che vanno oltre la buona predisposizione d'animo e il pentimento che sono comunque necessari. 

alex

Caro "Ripigliatevi", il nome con cui "gentilmente" scrivi in queste pagine.... e' sempre un piacere sapere che frequenti questo sito web. La mia speranza e la mia preghiera è che nel leggere gli argomenti smetti, prima o poi, di rispondere meccanicamente per il fatto di appartenere a quella che definisci "frangia cattolica" per giungere a riflettere compiutamente, quindi,  non tanto su ciò che scrivo, o che scrivono i fratell, ma su ciò che è scritto nella Bibbia. Così dimenticata, appartata, adulterata....

Certamente qualunque obiezione scriturale merita  attenzione e riflessione. Difficile, però, rispondere ad obiezioni scritte d'impeto che nascono da un'indottrinamento extrabiblico e, sopratutto, da un forte preconcetto "antiriformista".

Tornando alla confessione. Certamente nella Bibbia si parla di confessione. E' il cuore della conversione. L'uomo si rende conto della sulla condizione e torna al Padre, come il figliol prodigo. E confessa a Lui aprendo il cuore.. Non è rituale, ma passione, amore, vita, fede in Cristo. Fede nella Via, la Veritù la Vita. L'unico nome che ci è stato dato per la salvezza. L'unico che è andato in croce, è morto, è risorto perchè senza peccato. Eppure morto per i miei peccati, per i tuoi. Ma grazie siano rese a Dio che, in Cristo Gesù, ha inchiodato il peccato e distrutto il nemico.

Ed ora non più peccatori condannati, ma peccatori perdonati. In Cristo. Non per un rituale, per il Suo sangue, non per una religione, per il Suo amore.

Confessiamo e arrendiamoci al Re!Nasciamo a nuova vita, all'ora godremo del perdono e della Sua pace..

1 Giovanni
Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in noi.
Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; e se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto.  Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.

é prevista anche la confessione tra uomini, pensa ai peccati contro altri uomini. In questo caso la Sua parola ci ricorda la giusta "procedura" non la confessione di peccatori ad un uomo ma piuttosto:

Confessate dunque i vostri peccati gli uni agli altri, pregate gli uni per gli altri affinché siate guariti; la preghiera del giusto ha una grande efficacia. Elia era un uomo sottoposto alle nostre stesse passioni, e pregò intensamente che non piovesse e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. Pregò di nuovo, e il cielo diede la pioggia, e la terra produsse il suo frutto.
Fratelli miei, se qualcuno tra di voi si svia dalla verità e uno lo riconduce indietro, costui sappia che chi avrà riportato indietro un peccatore dall'errore della sua via salverà l'anima del peccatore dalla morte e coprirà una gran quantità di peccati.

Giacomo 15

Santa notte, in Cristo..
ti lascio con questo canto..

https://www.evangelici.info/how-great-is-our-god-hillsong-unitet

Inviato da Gianni57 il

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