Giuseppe Martelli : “La Donna nell’AT e nella società ebraica”
La condizione femminile, vista sotto il profilo sociale e anche dal punto di vista giuridico, è uno degli elementi di analisi attraverso i quali è possibile esaminare le strutture socio-culturali delle comunità umane, nei vari periodi della storia.
La condizione femminile, peraltro, è stata spesso considerata come il riflesso dell’impostazione culturale dominante nella società, e talvolta anche del sentimento religioso popolare i quali, influenzando in varia misura i costumi e le abitudini comuni, finiscono per incidere sui soggetti sociali e sulla loro situazione esistenziale.
Con il presente studio1 non abbiamo la pretesa di effettuare un’ulteriore indagine sociologica sulla condizione femminile, né tanto meno di realizzare un’approfondita analisi dei disparati fattori che possono influenzare le situazioni sociali in cui le donne vengono a trovarsi. La ricerca che ci apprestiamo a presentare ha uno scopo più limitato: esso vuol essere un tentativo di confronto tra la condizione della donna nella società ebraica antica e gli influssi che su di essa ha avuto l’Antico Testamento, la Parola ispirata che Dio ha lasciato al popolo israelita.
L’oggetto della presente indagine, pertanto, è volutamente circoscritto e ha una finalità specifica: la Bibbia non è un libro scritto fuori dal tempo e dalla storia, e molti suoi brani prendono spunto da situazioni sociali reali e sono indirizzati a persone ben determinate. D’altro canto, la stessa società in cui vivono i figli di Dio viene, in diversa misura, influenzata dalle Sacre Scritture, specie quando i credenti hanno un ruolo attivo e positivo nella comunità alla quale appartengono.
In quest’ambito generale s’iscrive anche la questione relativa alla situazione della donna nella società ebraica dei tempi biblici, in particolare di quelli attinenti al periodo in cui fu scritto l’Antico Testamento.
Con riferimento a ciò, in linea generale possiamo ritenerci d’accordo con chi ha sostenuto che “la posizione generale della donna nella società ebraica era molto superiore a quella che riconoscevano le nazioni pagane circostanti. Le sue libertà erano maggiori, le sue attività più varie ed importanti, la sua situazione sociale complessiva più elevata e rispettata”..
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