La mia felicità è un dono di Dio
Ho iniziato a drogarmi durante l’adolescenza e, nel giro di dieci anni, mi sono trovato preso in quella tremenda spirale. Credevo di essere felice, ma non si trattava che di un piacere fugace che bisognava rinnovare continuamente. “Viaggi”, evasioni dalla realtà, cure di disintossicazione, ecco come si svolgeva la mia vita…
E ciò mi costava caro!
A un certo punto, il più importante spacciatore del luogo divenne il mio migliore amico. Un giorno, egli interruppe tutto: smise di andare al solito bar mal frequentato, di drogarsi e, ovviamente, di spacciare la droga.
“È Gesù che mi ha cambiato”, diceva.
Io mi beffavo di lui e pensavo che si comportasse così per discolparsi.
Smisi di frequentarlo, ma egli veniva a trovarmi per parlarmi di quel Gesù che lo aveva trasformato. Quel ragazzo, che non era mai stato capace di mettere ordine nella sua vita, aveva trovato un lavoro, un alloggio, e sembrava felice.
È stata la sua gioia a farmi invidia. Mi invitava continuamente al suo gruppo di preghiera, e un giorno mi lasciai trascinare.
Notai subito che i partecipanti erano diversi dagli altri; non erano come la gente nella strada che spesso cammina a testa bassa, senza cercare contatti. Guardavano gli altri negli occhi, erano sorridenti, parlavano di Dio in modo semplice. Ciò non mi impedì di sentirmi a disagio; mi domandavo cosa facessi in quel luogo…
Passarono alcuni mesi.
Per la prima volta mi rivolsi a Dio: “Dio, se esisti veramente, se puoi fare qualche cosa per me, fallo adesso”. All’istante sentii una grande pace.
Rientrato a casa, avevo l’impressione che Gesù fosse accanto a me.
Quando lo raccontai ai miei, mi diedero del pazzo.
Ma ciò che mi preoccupava era la mia situazione: avevo messo in piedi un commercio poco pulito… Dovevo interrompere tutto?
E in questo caso che ne sarebbe stato di me?
Passai sei mesi terribili. Non riuscivo a smettere di drogarmi, anzi giunsi ad aumentare le dosi per far tacere i combattimenti interiori.
Poco tempo dopo, ricevetti una telefonata da mia sorella. Senza sospettare nulla di ciò che mi era capitato, mi raccontò che aveva trovato la fede e che era veramente felice. Mi confidai con lei spiegandole la mia situazione ed ella mi promise che avrebbe pregato per me.
Un giorno decisi di tornare dai miei genitori.
Gettai via la droga che mi restava e, a partire da quel momento, il desiderio di riprenderla mi lasciò definitivamente. Il cambiamento che si è prodotto in me in pochi mesi è inspiegabile agli occhi dei miei conoscenti.
Chi avrebbe potuto credere che, nel giro di cinque anni, io potessi avere un lavoro onesto e che mi piace, essere sposato, felice e tranquillo?
La felicità che ora provo è un dono di Dio!
IL BUON SEME
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