L'ambasciata di Giovanni il battista
=Lu 7:18-23 (Gv 5:36; Is 35:4-6; 61:1-3)
- 11:1 Quando ebbe finito di dare le sue istruzioni ai suoi dodici discepoli, Gesù se ne andò di là per insegnare e predicare nelle loro città.
- 11:2 Giovanni, avendo nella prigione udito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli:
- 11:3 «Sei tu colui che deve venire, o dobbiamo aspettare un altro?»
- 11:4 Gesù rispose loro: «Andate a riferire a Giovanni quello che udite e vedete:
- 11:5 i ciechi ricuperano la vista e gli zoppi camminano; i lebbrosi sono purificati e i sordi odono; i morti risuscitano e il vangelo è annunciato ai poveri.
- 11:6 Beato colui che non si sarà scandalizzato di me!»
=Lu 7:24-35
- 11:7 Mentre essi se ne andavano, Gesù cominciò a parlare di Giovanni alla folla: «Che cosa andaste a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento?
- 11:8 Ma che cosa andaste a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Quelli che portano delle vesti morbide stanno nei palazzi dei re.
- 11:9 Ma perché andaste? Per vedere un profeta? Sì, vi dico, e più che profeta.
- 11:10 Egli è colui del quale è scritto:
"Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero
per preparare la tua via davanti a te".
- 11:11 In verità io vi dico, che fra i nati di donna non è sorto nessuno maggiore di Giovanni il battista; eppure il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
- 11:12 Dai giorni di Giovanni il battista fino a ora, il regno dei cieli è preso a forza e i violenti se ne impadroniscono.
- 11:13 Poiché tutti i profeti e la legge hanno profetizzato fino a Giovanni.
- 11:14 Se lo volete accettare, egli è l'Elia che doveva venire.
- 11:15 Chi ha orecchi per udire oda.
- 11:16 Ma a chi paragonerò questa generazione? È simile ai bambini seduti nelle piazze che gridano ai loro compagni e dicono:
- 11:17 "Vi abbiamo sonato il flauto e non avete ballato; abbiamo cantato dei lamenti e non avete pianto".
- 11:18 Difatti è venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: "Ha un demonio!"
- 11:19 È venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: "Ecco un mangione e un beone, un amico dei pubblicani e dei «peccatori»!" Ma la sapienza è stata giustificata dalle sue opere».
Gesù rimprovera le città impenitenti
=Lu 10:10-16; 12:47-48
- 11:20 Allora egli prese a rimproverare le città nelle quali era stata fatta la maggior parte delle sue opere potenti, perché non si erano ravvedute:
- 11:21 «Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! perché se in Tiro e Sidone fossero state fatte le opere potenti compiute tra di voi, già da molto tempo si sarebbero pentite, con cilicio e cenere.
- 11:22 Perciò vi dichiaro che nel giorno del giudizio la sorte di Tiro e di Sidone sarà più tollerabile della vostra.
- 11:23 E tu, o Capernaum, sarai forse innalzata fino al cielo? No, tu scenderai fino all'Ades. Perché se in Sodoma fossero state fatte le opere potenti compiute in te, essa sarebbe durata fino ad oggi.
- 11:24 Perciò, vi dichiaro, nel giorno del giudizio la sorte del paese di Sodoma sarà più tollerabile della tua».
La relazione personale del discepolo con il suo Signore
=Lu 10:17-22; 1:51-53; 1Co 1:26-29; Is 55:1-3
- 11:25 In quel tempo Gesù prese a dire: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli.
- 11:26 Sì, Padre, perché così ti è piaciuto.
- 11:27 Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio; e nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce il Padre, se non il Figlio, e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo.
- 11:28 Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo.
- 11:29 Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre;
- 11:30 poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero».
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