E' il momento di dichiararlo.
Dopo tre anni cupissimi rinasco in una nuova versione, inedita.
Affetta da una inattesa quanto sgradevole forma di bovarismo leggo solo articoli su stereotipi milanesi dal sedere sfuggente, smalti di tendenza, e compro scarpe con tacchi vertiginosi.
Intrattengo corrispondenza senza senso con maschi senza senso, trasformo veicoli ciechi in potenziali grandi amori, e quando realizzo che così non è mi aggiro per casa con immaginari vestiti a strascico e piango, mi consumo, aggrappata ad una tenda.
Non mi riconosco. Ma che succede?
Che la vita riparte lo sapevo. Che ripartisse così no. (Una)
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