Proprio ieri, ricopiando questo articolo, ho pensato di condividerlo subito con te. Mario de Liso
Ogni tanto lo Spirito Santo ci parla in maniera molto personale e con grande dolcezza, perché desidera richiamare la nostra attenzione su un aspetto della nostra vita che necessita correzione, affinché l'immagine di Gesù possa formarsi in noi.
In quel momento non ci sfugge la nota d'amore nella Sua voce che ci ispira a ubbidire subito al Suo ammonimento.
Ci sono, tuttavia, altre occasioni quando la voce dello Spirito ha un tono più pressante, perché si tratta di un avvertimento molto serio.
Anche in questo caso è sempre l'Amore che ci parla, ma qui opera in modo più persistente e urgente.
Sembra che questo sia il tono nel quale lo Spirito Santo ci parla dai seguenti versi: «Perciò, come dice lo Spirito Santo: "Oggi, se udite la Sua voce, non indurite i vostri cuori come nel giorno della provocazione, come nel giorno della tentazione nel deserto, dove i vostri padri Mi tentarono mettendomi alla prova, pur avendo visto per quarant'anni le Mie opere"» (Ebrei 3:7-9).
Due volte si ripete: «State attenti, non indurite i vostri cuori !» (Ebrei 3:15; 4:7)
Ogni cristiano, pur sincero, è comunque soggetto a gravi tentazioni.
Non intendo tanto il pericolo di perdere la fede, come avvenne nel caso dei figli d'Israele, che vagarono per quarant'anni nel deserto; penso piuttosto all'allontanamento dalla vocazione sublime che ci porta a diventare conformi all'immagine del Cristo, che noi amiamo (Romani 8:29).
Soprattutto, non dobbiamo permettere che la nostra coscienza diventi insensibile a ciò che fa piacere a Dio. Gesù Cristo, infatti, afferma: «E Colui che Mi ha mandato è con Me; il Padre non Mi ha lasciato solo, perché faccio continuamente le cose che gli piacciono» (Giovanni 8:29).
Il Padre, a Sua volta, poté dichiarare in diverse occasioni: «Questo è il Mio diletto Figlio, nel quale Mi sono compiaciuto».
Gesù possedeva un cuore perfetto.
Ogni credente, se non sta all'erta e resta vigilante, può adeguarsi pian piano, in modo quasi impercettibile, a un ambiente peccaminoso.
Questo avviene quando improvvisamente diventiamo più tolleranti verso certe cose dubbie, oppure quando diventiamo «di larghe vedute» riguardo a ciò che una volta evitavamo, perché lo consideravamo «peccato».
O quando manchiamo di cautela e non ci asteniamo più da ogni specie di male (1 Tessalonicesi 5:22).
O quando diventiamo negligenti nel mantenere i principi che la Bibbia proclama.
O quando ci sentiamo sempre meno disposti a sacrificarci per gli altri e preferiamo curare soltanto il nostro ego.
Poi accade all'improvviso che ci viene a mancare la fiducia nella guida e nell'aiuto di Dio e così non confidiamo più che in noi stessi. Oppure cresce la nostra indifferenza riguardo le difficoltà dei poveri e dei bisognosi, siano vicini o lontani da noi.
È possibile che ci guardiamo ancora dal commettere peccati gravi e visibili, ma che, allo stesso tempo, rendiamo insensibile la nostra coscienza e non ascoltiamo più la voce dello Spirito quando ci segnala ciò che noi chiamiamo «peccati veniali» (se pur riusciamo a riconoscerli ancora come tali).
E' così che il nostro cuore può dunque indurirsi.
La Parola di Dio c'insegna: «Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa, poiché da esso provengono le sorgenti della vita» (Proverbi 4:23).
«Ma a Te piace la verità che risiede nell'intimo», disse Davide, parlando del nostro Santissimo Dio che vede ogni cosa, e poi si pentì confessando il suo peccato (Salmo 51).
Era necessario che Gesù parlasse chiaro, affinché la chiesa di Efeso si rendesse conto di aver perso il suo primo amore (Apocalisse 2:4).
Vista dall'esterno, Gesù aveva motivo di lodare la chiesa, ma nel suo interno, essa aveva già cominciato il processo di indurimento. Per questa ragione Gesù avvertì la chiesa, minacciando conseguenze serie, se non avesse cambiato strada.
Allora, concludendo, mi chiedo: Come posso io amare Gesù appassionatamente?
Come può nascere in me il desiderio di essere risvegliato o risvegliata?
Come può il mio cuore appassionarsi di più per le anime perdute?
È possibile soltanto per mezzo della Grazia di Dio, che ci trasforma e ci conforma all'immagine di Gesù Cristo, il Signore, ubbidiente, umile e compassionevole.
Lois J. Stucky (Herold of His Coming)
Tratto da: «L'Araldo Della Sua Venuta» settembre/ottobre 2011 www.herold.schriftenmission.de
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