Che entusiasmante successione di eventi! Proprio quando sembrava che il movimento del Disegno Intelligente stesse facendo marcia indietro, ecco che fa la sua comparsa il documentario ironico Espulso: Nessuna Intelligenza permessa [Expelled: No intelligence allowed]. E' interessante seguire Ben Stein, autore ed ex professore di giurisprudenza, ora star di Hollywood, nei suoi viaggi intorno al mondo per intervistare i maggiori esponenti del movimento del disegno intelligente e dell'evoluzionismo. Il documentario dà una visione equilibrata della controversia tra disegno intelligente ed evoluzionismo, e mostra come gli scienziati, i professori e i docenti che hanno sostenuto il disegno intelligente siano stati perseguitati senza tregua dai propri colleghi per aver messo in dubbio il darwinismo. Cosa sta accadendo?
E' arrivato il momento di trovare qualche risposta alle scomode domande che sono state poste su questo tema così controverso, che influenza profondamente le strutture sociali, morali, scientifiche e religiose del nostro mondo.
Una rosa rimane una rosa
Cosa si vuole indicare con il termine «evoluzione»? Può indicare un semplice cambiamento avvenuto nel corso del tempo oppure tutti i cambiamenti avvenuti nell'intero universo, come ipotizzò tempo fa Sir Julian Huxley: «La terra non è stata creata, si è evoluta. Così gli animali, le piante, compresi noi uomini, la mente e l'anima, come il cervello ed il corpo. Così la religione.» (The Humanist Frame, 1961, pag. 18). Quasi nessuno contesta il fatto che nel corso del tempo siano avvenute delle mutazioni a livello biologico attraverso il meccanismo dell'eredità, secondo il quale ognuno di noi è un po' diverso dai propri genitori e dai propri nonni, ma non è questo di cui si occupa la teoria dell'evoluzione.
L'evoluzionismo si spinge molto oltre, nel tentativo di spiegare come i microrganismi siano diventati quello che sono oggi - pesci, volatili, mammiferi come le tigri, gli orsi e gli esseri umani - mutandosi gradualmente nel tempo da una forma di vita all'altra. L'evoluzione darwiniana, quella che viene insegnata a scuola, basa la sua teoria su tre punti chiave:
1°) tutti gli esseri viventi discendono da un antenato comune;
2°) i meccanismi principali che generano i cambiamenti da cui nascono nuove specie sono la mutazione e la selezione naturale, detta anche "sopravvivenza del più adatto";
3°) questi processi avvengono in modo del tutto naturale.
Ora che abbiamo chiarito quali sono i principi su cui si basa l'evoluzionismo, possiamo passare a spiegare di cosa tratta la teoria del disegno intelligente.
Disegno intelligente e creazionismo
Prima di tutto, è importante che voi sappiate che la teoria del disegno intelligente non è stata elaborata da religiosi, ma da alcuni scienziati che, circa 30 anni fa, si sono trovati in difficoltà a spiegare la complessità della struttura cellulare attraverso i principi evoluzionistici. Più tardi, man mano venivano fatte nuove scoperte scientifiche che davano credito alla teoria, è stata estesa ed applicata, oltre che in ambito biologico, anche alla cosmologia e alla fisica.
Cos'è il disegno intelligente? Qui vi riportiamo una definizione che calza a pennello, presa dal sito web intelligentdesign.org: «La teoria del disegno intelligente ritiene che determinate caratteristiche dell'universo e degli esseri viventi trovino una spiegazione più sensata nella presenza di un'intelligenza superiore, piuttosto che in un processo impersonale come la selezione naturale.»
La teoria del disegno intelligente rappresenta una minaccia mortale all'evoluzione darwiniana, poiché sostiene che l'universo e gli esseri viventi siano stati progettati da un'intelligenza superiore e non siano semplicemente il risultato di forze cieche e casuali. Tuttavia l'evoluzionismo moderno continua a non voler ammettere l'intervento di alcuna forza all'infuori dei processi osservabili e misurabili in natura.
Questo principio relega il ruolo di Creatore alle forze naturali e al caso, un'idea chiamata naturalismo o materialismo (o materialismo naturalistico). Il biologo Richard Lewontin ha ammesso candidamente: «Noi difendiamo la scienza nonostante l'evidente assurdità di alcune delle sue affermazioni e la tolleranza della comunità scientifica per delle favole immaginarie, perché abbiamo un impegno materialista aprioristico... perché non possiamo permettere l'accesso a Dio» (Billions and Billions of Demons," New York Review of Books, 9 gen. 1997, pag. 31). «Anche se tutti i dati indicano un progettista intelligente», affermò vantandosi l'immunologo Scott Todd, «una tale ipotesi è esclusa dalla scienza perché non è naturalista» (Nature, 30 sett. 1999, pag. 423).
Un altro termine è «creazionismo», che si riferisce alla credenza secondo la quale la terra e l'universo siano stati creati da un Dio Creatore. Purtroppo, a dare ambiguità a questo termine è la teoria di alcuni creazionisti che vogliono la terra e l'universo non più vecchi di seimila anni. Essi non tengono conto - o non credono - che i sette gioni della creazione di Genesi 1 si riferiscono a nuovi atti di Dio nel riportare, seimila anni fa, la vita sulla terra, vita totalmente distrutta in un'èra precedente. Bisogna puntualizzare che la Bibbia ammette la possibilità che la terra sia in realtà molto più vecchia di quanto ipotizzino i creazionisti della terra giovane.
Anelli mancanti ancora mancanti
Una volta chiarite le varie definizioni, possiamo passare all'altra grande incoerenza insita nella teoria dell'evoluzione: l'inaccuratezza della documentazione fossile. Generalmente gli evoluzionisti affermano che i ritrovamenti fossili costituiscono una prova inconfutabile dell'evoluzione darwiniana. Per esempio, un articolo pro-evoluzionismo pubblicato dal Centro Nazionale per l'Educazione Scientifica cita: «Il fatto che il processo evolutivo abbia avuto luogo è testimoniato ampiamente dalla documentazione fossile, grazie alla quale si è potuto capire come gli animali e le piante abbiano mutato le proprie caratteristiche nel corso di centinaia di milioni di anni, e da organismi semplici siano diventati sempre più complessi» (Gary Bennett, A Review of Of Pandas and People as a Textbook Supplement, nov. 2000, edizione online).
Ma quanto solide sono le basi su cui si fonda la prova dei fossili? Se tutti gli esseri viventi discendono da antenati comuni, si dovrebbero trovare milioni di passaggi intermedi all'interno della documentazione fossile. Lo ammise perfino Charles Darwin nel suo libro Origine delle Specie, 1958, pag. 289). Eppure di queste forme intermedie non c'è traccia. Darwin si chiese: «Perchè dunque non è ripieno ogni strato ed ogni formazione geologica di queste forme intermedie? La geologia certamente non ci ha rivelato ancora questa catena organica perfettamente graduale; e questa è forse la più facile ed insieme la più grave obiezione che possa farsi alla mia teoria» (pag. 287).
Egli pensava che alla fine questi «innumerevoli legami intermedi» a sostegno della sua teoria sarebbero venuti a galla. Ma non è andata così. Il paleontologo David Raup ha descritto così le scoperte fatte prima del 1979: «Ebbene, sono passati quasi 120 anni da quando Darwin elaborò la sua teoria, e da allora la conoscenza in merito ai fossili è stata ampiamente approfondita. Al momento sono state ritrovate un quarto di milione di specie fossili, ma la situazione non è cambiata poi molto. La prova dell'evoluzione è ancora decisamente traballante e, ironicamente, abbiamo addirittura meno esempi di transizioni evoluzionistiche adesso di quanti ne avessimo ai tempi di Darwin...» «Il problema di Darwin non ha quindi trovato soluzione negli ultimi 120 anni, e la documentazione fossile di cui disponiamo al momento mostra dei cambiamenti che difficilmente possono essere ricondotti alla selezione naturale» (Field Museum of Natural History Bulletin, 1979, pag. 25).
E anche oggi, dopo altri 30 anni (150 anni dopo Darwin), i ritrovamenti fossili non dicono nulla di nuovo. In sostanza, la documentazione fossile ha smentito la teoria darwiniana: gli infiniti anelli mancanti tra le principali specie sono ancora mancanti.
Valutazione intelligente
Qual è la teoria del disegno intelligente in merito ai fossili? E' più sensata? Sì, lo è, secondo il geofisico Stephen Meyer. I ritrovamenti fossili ci dicono che a un certo punto della preistoria si assiste a quella che viene definita «l'esplosione cambriana», ovvero la comparsa improvvisa di una sconcertante quantità di diverse forme di vita complesse, che non trova riscontro nel modello evoluzionistico promosso da Darwin. Il dottor Meyer afferma: «L'immensa varietà dei ritrovamenti fossili dell'esplosione cambriana non può assolutamente essere spiegata dalla teoria di Darwin... Se si guarda alla questione da un punto di vista biologico, la spiegazione più plausibile è che dietro a questo fenomeno altrimenti inspiegabile ci sia un'intelligenza superiore.
Gli atei cambiano idea
Sir Antony Flew, celebre filosofo nonché uno dei massimi esponenti mondiali del pensiero ateista, ha recentemente rinnegato le sue vecchie credenze per abbracciare il creazionismo. Perché? Fondamentalmente per via delle implicazioni delle informazioni contenute nel DNA. La sua conversione fu un duro colpo per l'ateismo. Cos'è che gli fece cambiare idea, dopo una vita vissuta a contrastare il creazionismo? Flew spiega che il fattore che ha giocato un ruolo decisivo nella sua scelta è la complessità e la quantità delle informazioni contenute nella molecola del DNA. Questo è un altro argomento che gli evoluzionisti non affrontano con onestà.
Continuano ad ingannare la gente affermando che tutte le intricate informazioni contenute nel DNA sono semplicemente il risultato delle forze evolutive che agiscono sulla cellula. In merito alla possibilità che le recenti scoperte collegate all'origine della vita suggeriscano l'intervento di un'Intelligenza creatrice o meno, il professor Flew ha dichiarato: «Sì, penso di sì... principalmente per via degli studi sul DNA.
Penso che il codice genetico abbia mostrato in modo inequivocabile, attraverso l'incredibile complessità dei meccanismi necessari per produrre la vita, che deve esserci per forza un'intelligenza superiore dietro alle dinamiche che fanno funzionare in perfetta armonia elementi così diversi e complessi. «E' la straordinaria complessità di questi elementi, l'assoluta perfezione dei meccanismi che li regolano, l'incontro di queste due parti al momento giusto che mi ha fatto ricredere.Tutto questo non può che essere l'opera di un'intelligenza superiore» (Dio c'è [There Is a God], 2007, pag. 75).
E' interessante conoscere anche quali sono gli altri fattori che hanno influito sulla conversione di Flew e che lo hanno persuaso ad accettare l'idea che l'universo e la vita siano opera di un Creatore. «Ora credo che l'universo sia stato creato da un'Intelligenza infinita», afferma. «Credo che le intricate leggi che regolano questo universo siano la manifestazione di ciò che possiamo chiamare la Mente di Dio. Credo che l'origine della vita e la riproduzione portino chiaramente verso una Sorgente intelligente.» «Perché credo in questo, proprio io che ho diffuso e difeso l'ateismo per più di mezzo secolo?
La risposta è semplice: questa è la visione del mondo, come io lo percepisco, emersa dalla scienza moderna. La scienza punta i riflettori su tre dimensioni della natura che portano dritti a Dio. La prima è rappresentata dal fatto che la natura obbedisce a delle leggi ben precise. La seconda è la dimensione della vita, di esseri dotati di intelligenza e motivati da ragioni che esulano dalla materia. La terza è l'essenza stessa della natura» (pagg. 88-89).
Tendenze moderne profetizzate molto tempo fa
Nonostante la controversia tra teoria evoluzionistica e disegno intelligente possa sembrare una questione prettamente attuale, qualcosa di simile esisteva già all'epoca dell'apostolo Paolo nel primo secolo. Paolo aveva un'ottima conoscenza del pensiero greco e di alcune delle correnti filosofiche che negavano l'esistenza di un Creatore e che sostenevano che la natura di per sé fosse sufficiente per spiegare l'origine e l'evoluzione degli esseri viventi, in linea con le teorie appoggiate dal professor Flew prima della sua conversione.
La spiegazione di Paolo appare sorprendentemente attuale. Flew si è imbattuto in alcune di quelle stesse argomentazioni sostenute da Paolo 2000 anni fa, che alla fine lo hanno portato a credere nell'esistenza di un Creatore intelligente. Le argomentazioni di Paolo rivelano anche le implicazioni morali e spirituali per le molte persone che hanno deciso di sostenere la teoria dell'evoluzione e le sue conseguenze fino alla fine. Il monito di Paolo agli scettici della sua epoca si adatta perfettamente anche ai giorni nostri: «Poiché l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà ed ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia; infatti quel che si può conoscer di Dio è manifesto in loro, avendolo Iddio loro manifestato» (Romani 1:18-19). Continua: «Poiché le perfezioni invisibili di lui, la sua eterna potenza e divinità, si vedon chiaramente sin dalla creazione del mondo, essendo intese per mezzo delle opere sue; ond'è che essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Iddio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si son dati a vani ragionamenti, e l'insensato loro cuore s'è ottenebrato.» «Dicendosi savî, son divenuti stolti, e hanno mutato la gloria dell'incorruttibile Iddio in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, e d'uccelli e di quadrupedi e di rettili.
Per questo, Iddio li ha abbandonati, nelle concupiscenze de' loro cuori, alla impurità [della mente, sfociata in stili di vita immorali], perché vituperassero fra loro i loro corpi; essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna, e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno» (versetti 20-25).
Quindi, come dice anche la Bibbia, «non v'è nulla di nuovo sotto il sole» (Ecclesiaste 1:9). Non cadete nella trappola dell'evoluzionismo, e continuate invece a credere nell'esistenza di un Creatore intelligente ed onnisciente e ad avere fede nel vero creazionismo biblico!
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