Questo, mi rendo conto, è un capitolo di fuoco, che è oggetto di discussione per i teologi riformati ed evangelici. Con questo studio, sicuramente non ne metterò fine, ma voglio solo esprimere quello che ho capito, mettendo romani capitolo 9 a fianco del resto dell’intera lettera ai romani e poi della scrittura intera, senza tirare in ballo quello che hanno detto i vari riformatori.
La lettera ai romani scritta da Paolo, dopo una introduzione che dura 17 versetti, chiarisce:
- che tutti sono colpevoli e meritevoli di giudizio davanti a Dio (Rom. 1:18-3:20)
- che per fede in Cristo si ottiene la giustificazione davanti a Dio (Rom. 3:21-5:21)
- che mediante l’unione con l’opera di Cristo si ottiene la santificazione davanti a Dio (Rom. 6-8)
Saltiamo i capitoli da 9 a 11 e passiamo oltre…
- Paolo insegna la condotta del cristiano (Rom. 12:1-15:13)
- poi Paolo conclude (Rom.15:14-16:23)
Se in questa lettera mancassero i capitoli da 9 a 11 che cosa avremmo in mano?
Leggendola capiamo che siamo tutti sotto al giudizio, ma che con la fede in Cristo, Dio ci salva:
· Romani 3:21-24 Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti: vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono - infatti non c'è distinzione: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio - ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.
Che per fede nell’opera di Cristo, possiamo stare tranquilli:
· Romani 5:1 Giustificati dunque per fede,abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore,
Che la salvezza ottenuta per fede in Cristo non la si perderà:
· Romani 8:1 Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù
Saltiamo di nuovo i capitoli da 9 a 11 e passiamo oltre…
Infine Paolo insegna il comportamento del cristiano, chiaramente nella sua nuova vita perché è aiutato dallo Spirito Santo:
· Romani 12:1-2 Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.
Poi Paolo conclude la sua lettera.
Il titolo di questo studio è solo Romani 9, ma ho voluto“schematizzare” la lettera ai romani senza i capitoli da 9 a 11 perchè sono capitoli che spiegano il ruolo d’ Israele per noi.
Le persone che leggono la lettera ai romani senza i capitoli da 9 a 11 non si chiederanno forse che fine ha fatto Israele? Che ruolo ha avuto Israele? La chiesa ha preso il posto d’ Israele? Cosa voleva dire Dio quando diceva:
· Deuteronomio 7:6 Infatti tu sei un popolo (Israele) consacrato al SIGNORE tuo Dio. Il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha scelto per essere il suo tesoro particolare fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra.
Nei capitoli da 9 a 11 Paolo spiega che Israele non sarà abbandonato, ma andiamo con ordine.
(Leggere Romani 9:1-5) il v. 4 dice cosa appartiene agli israeliti:
· Romani 11:28-29 Per quanto concerne il vangelo, essi sono nemici per causa vostra; ma per quanto concerne l'elezione,sono amati a causa dei loro padri; perché i doni e la vocazione di Dio sono irrevocabili.
mentre il v. 5 dice che dagli israeliti proviene il Cristo.
Se Dio affidava la Sua parola agli israeliti (per la venuta di Cristo) senza più preoccuparsene avrebbe interamente fallito! Conosciamo bene il comportamento del popolo d’Israele nell’A.T. e purtroppo non ha dato molto onore a Dio e nei prossimi versetti, Paolo spiega come Dio si muoveva negli avvenimenti del suo popolo eletto. (Leggere Romani 9:6-13)
In questi versetti dice che la parola di Dio non è caduta a terra. Al v.5 abbiamo letto che dagli israeliti proveniva il Cristo, Colui che porta la salvezza che Paolo aveva spiegato nei capitoli 1-8 di Romani. Al v. 8 Paolo fa distinzione dei figli naturali di Abramo e i figli della promessa di Abramo.
Chiaramente ogni credente è figlio della promessa di Abramo, ma Paolo non sta parlando in generale perché ci sono dei nomi che fanno da esempi:
· Romani 9:11-13 poiché, prima che i gemelli fossero nati (Giacobbe ed Esaù) e che avessero fatto del bene o del male (affinché rimanesse fermo il proponimento di Dio, secondo elezione,che dipende non da opere, ma da colui che chiama) le fu detto: «Il maggiore servirà il minore»;com'è scritto:«Ho amato Giacobbe e ho odiato Esaù».
Non si tratta qui che Dio ha preferito Giacobbe invece di Esaù nella loro individualità:
· 2Cronache 19:7 Ora, il timor del SIGNORE sia in voi; agite con prudenza, poiché presso il SIGNORE, nostro Dio, non c'è perversità, né favoritismi, né si prendono regali».
Il proponimento di Dio, secondo elezione, era costruire la genealogia di Cristo descritta in Matteo 1 e in Luca 3 ecco perché Paolo in questi versetti fa distinzione tra i figli di Abramo secondo la carne e secondo la promessa. Il versetto 13 (Il maggiore servirà il minore) è la citazione di Genesi 25:23, ma Esaù non ha mai servito Giacobbe. Era una profezia che riguardava il futuro e si può sapere con l’ altra citazione: (Ho amato Giacobbe e ho odiato Esaù) che non è una citazione di Genesi, ma esattamente dell’ ultimo profeta del libro dell’ A.T.:
· Malachia 1:1-3 Oracolo, parola del SIGNORE, rivolta a Israele per mezzo di Malachia.«Io vi ho amati», dice il SIGNORE;«e voi dite: "In che modo ci hai amati? "Esaù non era forse fratello di Giacobbe?» dice il SIGNORE;«eppure io ho amato Giacobbe e ho odiato Esaù; ho fatto dei suoi monti una desolazione e ho dato la sua eredità agli sciacalli del deserto».
Il prossimo versetto di Malachia fornisce la soluzione:
· Malachia 1:4 Se Edom dice: «Noi siamo stati annientati, ma torneremo e ricostruiremo i luoghi ridotti in rovine», così parla il SIGNORE degli eserciti: «Essi costruiranno, ma io distruggerò. Saranno chiamati Territorio dell'empietà, popolo contro il quale il SIGNORE è sdegnato per sempre.
Ho amato Giacobbe (diventato Israele dal quale veniva il Cristo) e ho odiato Esaù (diventato Edom che a sua volta si era rallegrato della distruzione di Giuda durante la deportazione a Babilonia).
Il maggiore (Esaù diventato Edom) servirà il minore (Giacobbe diventato Israele dal quale verrà servito da Edom e da tutte le nazioni durante il millennio).
Nei v. da 7 a 13 viene considerata la funzione dell’ uomo come sua discendenza piuttosto che la sua individualità. La discendenza porta a Cristo.
In tutto questo si vede il proponimento di Dio, (quale proponimento potrebbe avere Dio se non proporre la salvezza?) secondo elezione (gli individui che hanno fatto la storia d’Israele e per la venuta del messia).
(Leggere Romani 9:14-18) Con i versetti precedenti si vede la mano di Dio che prepara la venuta di Gesù e con questi versetti appena letti c’è lo scopo di Dio di farsi conoscere al mondo intero.
Con la frase al v. 13 (Ho amato Giacobbe e ho odiato Esaù) qualcuno potrebbe dire se Dio è ingiusto. Paolo mette in evidenza che l’ avvenimento fra Mosè ed il faraone serviva a Dio per farsi conoscere. È vero che Dio ha indurito il faraone, ma anche perché il faraone ha voluto indurire il suo cuore, e Dio, che lascia a tutti la scelta, gli ha dato quello che voleva.
[Per 4 volte, il faraone si ostinò in cuor suo Esodo 8:15,19,32 ; 9:34 e per 6 volte il suo cuore si indurì senza che ne venisse precisata la ragione (cioè che era Dio ad indurirlo) Esodo 7:13,14,22; 8:15; 9:7, 35. Ecco perché Dio, conoscendo il cuore del faraone, annuncia il suo giudizio Esodo 4:21 ; 7:3; 14:4 ed indurisce per 6 volte il suo cuore Esodo 9:12 ; 10:1,20,27 ; 11:10 ;14:8]
Dalla Bibbia di Scofield (il tra parentesi è mio)
È in questo senso che Dio fa misericordia e indurisce chi vuole come dice in Romani 9:18.
Anche Nabucodonosor in un certo senso fu suscitato da Dio:
· Geremia 27:6 Ora io do tutti questi paesi in mano a Nabucodonosor, re di Babilonia, mio servitore; gli do pure gli animali della campagna perché gli siano sottomessi.
· Daniele 5:18-19 O re, il Dio altissimo aveva dato regno, grandezza, gloria e maestà a tuo padre Nabucodonosor. Per questa grandezza che Dio gli aveva dato, le genti di ogni popolo, nazione e lingua temevano e tremavano alla sua presenza. Egli faceva morire chi voleva, lasciava in vita chi voleva; innalzava chi voleva, abbassava chi voleva.
Tuttavia, alla fine, Nabucodonosor si convertì:
· Daniele 4:34-37 Alla fine di quei giorni, io, Nabucodonosor, alzai gli occhi al cielo e la ragione tornò in me. Benedissi l'Altissimo, lodai e glorificai colui che vive in eterno: il suo dominio è un dominio eterno e il suo regno dura di generazione in generazione. Tutti gli abitanti della terra sono un nulla davanti a lui; egli agisce come vuole con l'esercito del cielo e con gli abitanti della terra; e non c'è nessuno che possa fermare la sua mano o dirgli: «Che fai?» In quel tempo la ragione tornò in me; la gloria del mio regno, la mia maestà e il mio splendore mi furono restituiti; i miei consiglieri e i miei grandi mi cercarono, io fui ristabilito nel mio regno e la mia grandezza fu superiore a quella che avevo prima. Ora io, Nabucodonosor, lodo, esalto e glorifico il Re del cielo, perché tutte le sue opere sono vere e le sue vie giuste, ed egli ha il potere di umiliare quelli che procedono con superbia.
Se Dio fa misericordia e indurisce chi vuole non sta nel fatto della salvezza personale, ma sta nel fatto che Dio vuole farsi conoscere in tutta laterra come dice alla fine del v. 17 (perché il mio nome sia proclamato per tutta la terra).
(Leggere Romani 9:19-24) In questi versetti Paolo va ancora più in profondità.
Nei v. da 7 a 13 viene considerata la funzione dell’ uomo come sua discendenza piuttosto che la sua individualità. Nei v. da 14 a 18 c’è lo scopo di Dio di farsi conoscere al mondo intero, ma nei v.19-24 Paolo dimostra come Dio è capace di fare i 2 punti sopra!
La conclusione che Paolo fa al v.18, cioè che Dio fa misericordia e indurisce chi vuole, (che abbiamo gia visto) fa sorgere la domanda spontanea al v.19. Ma attenzione! Con la frase “tu mi dirai” sono domande che può fare un uomo qualsiasi e non è una affermazione di Paolo.
· Romani 9:19 Tu allora mi dirai:«Perché rimprovera egli ancora? Poiché chi può resistere alla sua volontà?»
Paolo si rendeva conto del malinteso che poteva scaturire dall’affermazione che Dio faceva misericordia e induriva chi voleva. La risposta di Paolo a queste domande va fino al v. 24.
Ai v.20-21 mostra che Dio è padrone di tutto e tutti. Il vaso ad uso nobile ed uno ignobile non consiste nel fatto che Dio “ha scelto l’uso di questo vaso” indipendentemente dalle scelte del vaso. Dio non fa coercizione di pensiero, ma conosce tutti i nostri giorni:
· Salmi 139:15-16 Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d'essi (i giorni) era sorto ancora.
Dio è capace di aprirsi a te e farti essere un vaso nobile, oppure Dio può indurirti e farti essere un vaso ignobile. Dio è capace di fare entrambe le cose. Dipende se tu cerchi Dio con sincerità.
Sentite cosa disse Azaria, un profeta di Giuda, alla tribù di Giuda e Beniamino:
· 2Cronache 15:1-2 Allora lo Spirito di Dio s'impadronì di Azaria, figlio di Oded,il quale uscì a incontrare Asa, e gli disse: «Asa, e voi tutti Giuda e Beniamino, ascoltatemi! Il SIGNORE è con voi, quando voi siete con lui; se lo cercate, egli si farà trovare da voi; ma, se lo abbandonate, egli vi abbandonerà.
Chiaramente adesso, chi è figlio di Dio in Cristo, non verrà più abbandonato, ma questo v. si può riferire ai non credenti che per trovare Dio, lo devono cercare sinceramente, e questo vuol dire con il cuore:
· 1Samuele 16:7 Ma il SIGNORE disse a Samuele: «Non badare al suo aspetto né alla sua statura, perché io l'ho scartato; infatti il SIGNORE non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell'uomo: l'uomo guarda all'apparenza, ma il SIGNORE guarda al cuore».
Ma se qualcuno si ostinasse in cuor suo a non volerne sapere niente di Dio, (come il faraone) Dio lo indurisce:
Giacomo 4:4-6 O gente adultera, non sapete che l'amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio. Oppure pensate che la Scrittura dichiari invano che: «Lo Spirito che egli ha fatto abitare in noi ci brama fino alla gelosia»? Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Un dio che sceglie i tuoi pensieri è un dio limitato, ma un Dio che conosce i tuoi pensieri gia da prima che tu nascessi come dice il salmo 139:15-16 che abbiamo letto prima, è un Dio unico!
Ma anche qui potrebbe sorgere un’ altra domanda:
Perché Dio, quando prepara una vita, e sa che quella vita andrà in perdizione, (chiaramente perché sa ogni decisione che prenderà quella vita) la prepara lo stesso? Non potrebbe preparare solo vasi nobili, vasi che Dio sa che saranno salvati?
Una domanda del genere potrebbe far ricadere su Dio la colpa dei vasi ignobili. È proprio perché Dio dimostra di dare la possibilità a tutti di salvarsi che da la vita anche a vasi che sa che sono ignobili:
· 1Timoteo 2:1-4 Esorto dunque, prima di ogni altra cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che sono costituiti in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in tutta pietà e dignità. Questo è buono e gradito davanti a Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità.
· Ezechiele33:11 Di' loro: "Com'è vero che io vivo", dice DIO, il Signore, "io non mi compiaccio della morte dell'empio, ma che l'empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie!
Riguardo ai vasi preparati per la perdizione, Romani 9:22-24 dice che Dio li ha sopportati per poi poterli giudicare a scopo di far conoscere al mondo la sua ira giusta, e riguardo ai vasi nobili, Dio li ha preparati a scopo di far conoscere al mondo la sua gloria.
· Romani 9:22-24 Che c'è da contestare se Dio, volendo manifestare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con grande pazienza dei vasi d'ira preparati per la perdizione, e ciò per far conoscere la ricchezza della sua gloria verso dei vasi di misericordia che aveva già prima preparati per la gloria, cioè verso di noi, che egli ha chiamato non soltanto fra i Giudei ma anche fra gli stranieri?
Paolo mette i v.22-24 in forma di domanda retorica, il fatto che Dio aveva tutto il diritto di farsi conoscere al mondo solo per il fatto di averci dato un dono meraviglioso che è la vita!
Se Dio non si fosse fatto conoscere sarebbe solo il Dio degli Ebrei e noi non avremmo scampo!
(Leggere Romani 9:25-26) Con questi v. Paolo dimostra che Dio gia nell’A.T. aveva gia dichiarato l’intenzione di Dio di farsi conoscere al mondo e che Dio non avrebbe salvato solo Israele.
I v. 27-28 sono illuminanti:
Romani9:27-28 Isaia poi esclama riguardo a Israele:«Anche se il numero dei figli d'Israele fosse come la sabbia del mare, solo il resto sarà salvato; perché il Signore eseguirà la sua parola sulla terra in modo rapido e definitivo».
Questo v. dice che l’ elezione non è mai a salvezza. Israele era il popolo eletto, ma non è stato tutto salvato, ma Dio ha operato in loro:
· Romani 9:29 Come Isaia aveva detto prima:«Se il Signore degli eserciti non ci avesse lasciato una discendenza, saremmo diventati come Sodoma e saremmo stati simili a Gomorra».
Il capitolo 9 di romani spiega come Dio ha operato in Israele per farsi conoscere: ecco il ruolo d’Israele, e conclude con il solo modo per conoscere Dio: per fede:
· Romani 9:30-33 Che diremo dunque? Diremo che degli stranieri, i quali non ricercavano la giustizia, hanno conseguito la giustizia, però la giustizia che deriva dalla fede; mentre Israele, che ricercava una legge di giustizia, non ha raggiunto questa legge. Perché? Perché l'ha ricercata non per fede ma per opere. Essi hanno urtato nella pietra d'inciampo, come è scritto:«Ecco, io metto in Sion un sasso d'inciampo e una pietra di scandalo; ma chi crede in lui non sarà deluso».
Concludo dicendo che Dio doveva farsi conoscere, ma il modo in cui agisce riguardo ai singoli individui è la esatta conseguenza delle azioni di ogni singola persona. Nessuno può prendere Dio in un modo che sia impreparato perché conosce tutti i nostri pensieri e tutta la nostra esistenza, mentre noi non sappiamo neanche cosa faremo domani! Ricordiamoci più spesso che Dio non è sottoposto al tempo, quindi ha sempre tutto sottocontrollo perché preconosce chi lo amerà:
· Romani 8:29 Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli;
Per la preconoscenza che Dio ha di noi, la parola “predestinazione” non deve far paura perché ricordiamoci sempre: Dio sa chi lo cerca e chi no perché conosce il cuore di ognuno. In questo senso la predestinazione deve dare sicurezza perché in questo senso la salvezza non si perderà.
Magistrali Davide16/09/07
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