Un monaco buddista si è bruciato per richiamare l’attenzione sul problema del Tibet occupato. Un giovane ambulante si era bruciato in Tunisia per protesta contro il regime di Ben Ali. Nel primo caso non succederà niente, nel secondo è successo molto. E tanti altri casi, dalla Cecoslovacchia al Vietnam, dalla Cina all’India.
“Noi che ci diciamo cristiani”, come diceva il grande Kierkegaard, siamo tanto lontani da questo tipo di sacrificio per la nostra fede quanto lo è il levante dal ponente.
Dio non ci chiede di farci bruciare. Ma ci chiede di essere un sacrificio vivente (Romani 1:1-2). DOBBIAMO VIVERE BRUCIANDO. Quei pochi minuti che portano alla morte quei martiri che si bruciano, per noi devono essere dilatati per tutta la vita. In noi c’è lo Spirito Santo, un fuoco divino che brucia dentro di noi.
Vivere bruciando. Cosa vuol dire in pratica?
Piangere con quelli che piangono. Scegliere gli ultimi. Soffrire come soffrono gli affamati, i malati, gli sfruttati, i poveri, gli oppressi, gli orfani, i maltrattati, i profughi, i deboli, ….
Soffrire nel cuore come soffrono loro e fare di tutto per aiutarli praticamente, in base alla nostra situazione.
Come il “Buon Samaritano”: aveva una meta (anche noi ce l’abbiamo, l’evangelizzazione, portare le persone alla salvezza, alla vita eterna) ma di fronte alla sofferenza di un uomo si è fermato, ha fatto una sosta, ha curato con le sue mani ha portato a un ricovero, ha pagato coi suoi soldi. Poi è ripartito per la sua meta, impegnandosi a ritornare.
Fratelli, sorelle, mettiamo ordine nella nostra vita di preghiera e di lettura della Bibbia, viviamo la comunione e pratichiamo l’evangelizzazione. Tutto quello che avremo costruito per questa terra lo lasceremo all’Anticristo ma quello che avremo costruito per il cielo lo ritroveremo quando saremo con Gesù moltiplicato all’infinito.
Non possiamo essere insensibili alle atroci sofferenze che ci circondano. Dobbiamo portare intorno a noi la Luce e l’Amore di Gesù.
“Risvegliati, o tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti inonderà di luce!” (Efesini 5:14).
Carissimi, il Signore vi benedica,
con affetto, in Gesù,
Danilo
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