Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli. Matteo 5:13-16
In fondo, poco importa dove si trova, il cristiano è un'eccezione. Non soltanto per le sue opinioni ma soprattutto per il suo comportamento. Meglio così. Almeno non è un insulso. Egli rimane il sale della terra.
Nella nostra civilizzazione fuori rotta, in cui tutti i valori morali sono più o meno seriamente alterati, in mezzo a queste persone senza colonna vertebrale, a queste persone-camaleonti che si conformano ai gusti di tutti gli altri, egli resta in linea al vero, al bello, al giusto, al bene.
Nella nostra civilizzazione fuori rotta, in cui tutti i valori morali sono più o meno seriamente alterati, in mezzo a queste persone senza colonna vertebrale, a queste persone-camaleonti che si conformano ai gusti di tutti gli altri, egli resta in linea al vero, al bello, al giusto, al bene.
È un punto di riferimento. Un testimone.
Apparentemente è un uomo come gli altri. Sia che si rechi in ufficio, sia che lavori con un attrezzo manuale. Ma su questo sfondo di folla smorta e conformista, egli spicca per un certo peso, una certa consistenza. Su di lui ci si può appoggiare e contare. Lo si sente. Gli si chiederà consiglio.
Gli si potranno confidare le proprie preoccupazioni. Si riconosce in lui una certa forza.
Questa forza esiste solo per il fatto che Dio è il suo Signore. Egli non è cristiano solo di nome. Oso affermare questo paradosso che non è soltanto un gioco di parole, ma che suppone tutto lo scandalo del nostro mondo religioso: è un cristiano cristiano.
Ne ho conosciuti, e voi pure conoscete certamente di questi cristiani troppo rari nei quali la grazia supera ogni giorno la sua opera. Insieme a loro si respira il profumo dei cieli. Non vedo sulla terra altra più perfetta dimostrazione dell'Evangelo. Essi sono ripieni di vita. Vi comunicano l'aspirazione dei cieli.
Vi fanno provare, come lo provano loro, questo bisogno di progresso, di luce, di santità, di comunione con Dio. Seri e gentili, estranei allo spirito mondano, senza per questo rinunciare ai doveri e alle loro legittime relazioni, servitori di Dio ma non dipendenti dagli esseri umani, campioni dell'autorità assoluta delle Sacre Scritture, della libertà e del progresso, mai indulgenti verso se stessi ma benigni verso gli altri, condannano gli errori ma mai coloro che sbagliano, hanno una fiducia illimitata, una fiducia fanciullesca nel loro Padre celeste e mettono Gesù Cristo in primo piano nella loro vita, in attesa del suo prossimo ritorno. Con loro la vita acquista il suo vero significato. Sono proprio uomini, non eremiti, e nemmeno censori arcigni e scontrosi che predicano, gridano o rimproverano, o che ostentano un'austerità dura e sgradevole. Sono cittadini, padri di famiglia, persone utili alla società, che rendono piacevole la religione e nei quali l'Evangelo ha sviluppato tutto quel che è bene, eliminando solo, per quanto è possibile, il male.
Soltanto e unicamente quando voi e io diverremo tali si potrà riparlare con una santa fierezza del Cristianesimo.
Soltanto e unicamente quando voi e io diverremo tali si potrà riparlare con una santa fierezza del Cristianesimo.
Allora l'uomo avrà ritrovato la sua vera e nobile origine.
Sarà ridiventato cristiano.
N. Hugedé, "Cristo questo sconosciuto" - Edizioni AdV
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