Mosè e Geova Dio - Una parola ai Testimoni di Geova

Il fratello Gianni C. ci scrive:  Mosè ha discusso con Geova Dio, ma non ha udito la voce del Padre

Nel Vangelo secondo Giovanni, Gesù con chiarezza e pazienza, parla al vecchio popolo di Dio, Israele, cui non accettava che il Cristo fosse uno mandato da Dio, Padre celeste. Ed ecco che in Giov.8:54-55 dice loro: "È il Padre mio che mi glorifica, colui che voi dite sia vostro Dio; eppure non l'avete conosciuto". TNM

Già in Giov. 5:37, in una simile discussione con Israele, Gesù dice: "Inoltre, il Padre che mi ha mandato, egli stesso ha reso testimonianza di me. Voi non avete in nessun tempo udito la sua voce ne visto la sua figura; e non avete la sua parola dimorante in voi, perché non credete a colui che egli stesso vi ha inviato. TNM

Il punto capitale che voglio analizzare ed evidenziare, è che Gesù dice al popolo di Dio, che non aveva in nessun tempo, (giammai) udito la voce del Padre celeste né veduto la sua figura.

Storia di una testimonianza

Nel 1975 ero collaboratrice familiare in una casa di credenti cristiani.

Ammiravo molto la madre di famiglia che allevava i suoi tre bambini con amore e semplicità. Si pregava prima dei pasti, è ciò mi colpiva.

Un giorno accompagnai quella famiglia al culto, ma rimasi indifferente. Poi lasciai quella famiglia.

Nel 1980, mio padre mi chiese di portargli una Bibbia. Due anni più tardi morì in pace con Dio.

Dopo la sepoltura, pensando che quella grossa Bibbia fosse d'ingombro, mia madre ma la diede. La posai in un angolo e non l'aprii per due anni. Poi un giorno iniziai a leggerla.

Anche se non capivo quasi nulla, continuai a leggerla; era più forte di me.

Nel libro dei Proverbi vidi tutti i miei sbagli e i miei peccati messi in luce. Ma cosa fare?

Dal momento in cui avevo aperto la Bibbia, sentivo il desiderio di rivedere la madre di famiglia presso cui avevo lavorato.

Confessioni

Quando busserò alla Tua porta avrò fatto tanta strada,
avrò piedi stanchi dal camminio,
avrò mani sporche dai miei peccati, o Signore!

Quando busserò alla Tua porte avrò una folla a cui chiedere perdono,
avrò niente e nessuno per farmi ricordare e un'anima povera per cui pregare, o Signore!

Quando busserò alla Tua porta avrò lacrime indelebili, avrò abbracci di dolore e occhi che vedranno solo Te, o Signore!

Quando busserò alla Tua porta sarò pronta, o Signore!

Esmeralda

Il popolo chiede un re!

La richiesta degli anziani delle tribù d’Israele di eleggere un re a capo del popolo viene formulata a Samuele poiché i Giudici non seguivano la via della giustizia ma risultavano corrotti e inclini ad amministrare l’autorità all’insegna di un loro tornaconto (1Sam 8, 4-5).
 
Il popolo ormai stanco e diviso cerc

Democrazia o servocrazia?

Quando riflettiamo sulla "struttura" della nostra chiesa locale, dovremmo sempre partire dalla convinzione che non è possibile vivere un cammino insieme, che sia davvero costruttivo all'interno ed attraente all'esterno, se non sulla base di un reciproco servizio. C'è un solo modo infatti per dimostrare che abbiamo davvero compreso quello che Gesù ha fatto per noi: servirci gli uni gli altri. 

L’uguaglianza degli uomini di fronte a Dio

Il primo punto che dobbiamo considerare è che il cristianesimo è la base di una uguaglianza sostanziale che riguarda tutti gli uomini.

Paolo scrive:

I nostri peccati infiniti in numero e gravità

Cerchiamo di spiegare in modo chiaro il significato dei termini "peccato" e "empietà" secondo la Parola di Dio. Dico "secondo la Parola di Dio", perché è indiscutibile che gli uomini usino questi vocaboli in modo molto diverso da quello degli scrittori ispirati. La parola peccato, ad esempio, è considerata da molti un sinonimo di crimine. Quest'ultimo termine sottintende la trasgressione di qualche legge umana, oppure la violazione delle regole morali comuni. Perciò si conclude che quando una persona rispetta le leggi della propria nazione, vivendo in modo civilmente corretto, ha pochi peccati, o addirittura nessuno, di cui dover rispondere. La stessa cosa avviene nel caso del termine empietà: gli uomini ritengono empio colui che si comporta pubblicamente in modo immorale e profano.

Tuttavia, il significato che gli scrittori ispirati attribuiscono a questi termini è ben diverso. Secondo la Scrittura, "empio" è colui che non solo è ingiusto, ma che inoltre rifiuta di ravvedersi e credere nel Vangelo e che, per quanto corretta possa apparire esteriormente la sua condotta, non ha timore di Dio.

Predicatori impopolari - Oliver B. Greene

"Beati voi, quando gli uomini vi odieranno, e quando vi scacceranno da loro, e vi insulteranno e metteranno al bando il vostro nome come malvagio, a motivo del Figlio dell'uomo. Rallegratevi in quel giorno e saltate di gioia, perché, ecco, il vostro premio è grande nei cieli; perché i padri loro facevano lo stesso ai profeti" (Luca 6:22-23).

Grazie a Dio per i predicatori! Non oso toccare gli unti di Dio, ma non esito ad affermare che la più immonda banda di ladri che esista all'inferno sono quei predicatori modernisti e progressisti che negano il Vangelo e l'ispirazione verbale delle Scritture, e che predicano per piacere agli uomini anziché predicare la Parola così come è riportata nella Bibbia.

Quanto più caldo sarà l'inferno per questi predicatori rispetto agli altri peccatori che saranno stati seduti in chiesa ad ascoltare i loro "vangeli sociali". Certo, ci saranno anche dei predicatori all'inferno (2 Corinzi 11:13-15). Proprio come Dio ha degli uomini da Lui chiamati a predicare, così Satana ha dei predicatori da lui incaricati.

Il tesoro trasmesso

Sana dottrina, servizio, preghiera, comportamento impegnato e responsabile nella Chiesa sono quattro "perle" di un "tesoro" che Cristo ci ha trasmesso ponendolo a nostra totale disposizione. Il nostro contributo personale all'opera di Dio e alla vita della chiesa locale non dipende certo dalle nostra capacità, ma dalla nostra disponibilità ad appropriarci proprio di questo tesoro per... viverlo ogni giorno!  

 

Tutto quello che stiamo facendo, ha valore nell’opera di Dio?

Forse troppo spesso, in modo semplicistico e superficiale, diamo per scontato che “fare” qualcosa sia prerogativa per “apportare” del bene all’opera di Dio.

Qual'è lo scopo della Chiesa?

"Andate per tutto il mondo e predicate l'evangelo ad ogni creatura" Marco 16:15
E' terminata questa missione? No!
Chi andrà? Gli angeli? No! Noi!,
Voi! Tu! Tutti!

Voi non siete più vostri ma appartenete al Signore.
Non dobbiamo cristianizzare il mondo ma evangelizzarlo. Vi è un problema quando leggiamo gli Atti: com'è possibile che in 30 anni l'evangelo passi da Gerusalemme, città giudaica che rinnegò Cristo, ad Atene, capitale della saggezza umana, a Corinto, città del lusso e della corruzione, a Roma, capitale del mondo pagano?

Un pugno di uomini, poco colti ma animati da una potenza spirituale, operò questo miracolo.
Qual'era la potenza dei primi cristiani? Erano spinti dallo Spirito Santo. Esiste ancora lo Spirito Santo? Ha perduto la Sua potenza? No! Potrebbe essere manifestato come ai tempi della chiesa primitiva ma lo impediscono tre cose:

  1. La nostra incredulità
  2. La nostra infedeltà
  3. La mancanza di amore
(Gaston racine al Campo di Giona a Poggio Ubertini nel 1951)

Idealisti e speculatori

Cristoforo Colombo aveva una visione idealistica del suo compito. Infatti scriveva: "Dio ha fatto di me il messaggero dei nuovi cieli e della nuova terra di cui Egli parlò nell'Apocalisse di San Giovanni"

E Isacco Newton, il creatore della fisica e dell'astronomia moderna era, oltre che un grandissimo scienziato, anche un mistico e un alchimista che cercava nel cielo e nella natura il misterioso piano di Dio.

Santini taroccati

Nei giorni scorsi è circolata una notizia curiosa che, per evidenti motivi, ha avuto una scarsa diffusione nei media nazionali: “dalla Cina, dopo le borse, i jeans, i cd, sono arrivati anche i santini taroccati.