Amore - Dalla disperazione alla liberazione

Caro lettore/lettrice, ciao! Mi presento: il mio nome è Santa. La ragione che mi spinge a scriverti è una semplice parola: "AMORE". Desidero raccontarti brevemente la mia ricerca disperata dell'amore, che tutti avevano tranne me. L'amore di una madre e della famiglia, quello di un'amica, l'amore di un uomo e anche quello dei bambini.

Nel 1974, all'età di solo quattro anni un muretto mi cadde addosso e a causa di ciò ho perso completamente l'arto destro. Ero così innocente! Non capivo che ero diversa dagli altri bambini, non stavo ferma mi davo da fare per muovermi tirando il mio corpo con le braccia. Una volta cresciuta, la mia famiglia e la società in cui vivevo mi hanno fatto ricredere. All'età di otto anni nel mio cuore fu seminato il RIFIUTO, conosci questo seme?  Io conosco sia l'albero che il frutto!

Questo seme nel mio cuore fu abbeverato con frasi del tipo:

L’ometto di George Street

Domenica scorsa, con mia moglie, abbiamo partecipato ad un culto di adorazione nella Chiesa Betel di Benevento ed'è stato predicato un messaggio forte, il cui succo era che è importante essere nel posto nel quale Dio vuole che tu stia. Forse ti sembrerà una richiesta assurda e/o il posto non ti piace ma, solo così porterai il frutto che Dio si aspetta da

Le terribili conseguenze del traviamento!

Una volta ho sentito dire a un predicatore che la Bibbia non dice nulla riguardo al traviamento. Quell'uomo non conosce la Bibbia! Le Scritture parlano molto del traviamento, perché si tratta di una questione molto seria -- con gravi conseguenze!

Leggendo la storia di Israele e Giuda, vediamo che una generazione dopo l'altra si traviò, sviandosi dal Signore. Dio disse a Osea: "Il mio popolo tende ad allontanarsi da me" (Osea 11:7, N.D.). In ebraico, il significato di questa frase è il seguente: "Il mio popolo ha l'abitudine di voltare le spalle e allontanarsi da me -- Hanno sempre avuto questa tendenza!"

E il grido frequente che risuonava nel cuore di Geremia era: "Tornate o figli traviati, dice l'Eterno, perché io ho sovranità su di voi" (Geremia 3:14). "Le nostre iniquità testimoniano contro di noi, o Eterno... perché le nostre ribellioni sono molte; abbiamo peccato contro di te" (14:7). "Le loro trasgressioni sono numerose, le loro infedeltà sono aumentate" (5:6, N.R.).

I termini ribellione, infedeltà, significano semplicemente "voltare le spalle a Dio". Ironicamente, il popolo di Dio si sviò dopo tempi di grandi benedizioni e prosperità. Spesso, quando Dio largiva incredibili benedizioni a Israele, il popolo ben presto si allontanava da Lui.

14.03.2011 - Commando palestinese fa strage di coloni ebrei

Come raccontare l'attacco bestiale portato ieri a una famiglia del villaggio di Itamar in Samaria, una delle storie di ordinario terrorismo palestinese, uno dei più feroci del mondo, sempre puntato su famiglie, gente inerme, donne, bambini, che i media poi chiamano "coloni", a giustificazione degli assassini? Eppure ecco per l'ennesima volta l'orrore di quello che è accaduto ieri: una ragazzina di 12 anni partecipa fino a mezzanotte ad un'attività scoutistica con i suoi coetanei nel suo villaggio, Itamar, in Samaria, dove vivono 100 famiglie circa. Torna a casa e bussa alla porta. Nessuno risponde. Quello che vedrà entrando con l'aiuto del vicino è sua madre, suo padre, i suoi tre fratelli di 11 e 3 anni e di due mesi con la gola tagliata, morti. Altri due fratellini di 6 e di 2 anni sono riusciti a fuggire e lei se li tiene abbracciati mentre arrivano inutili ambulanze, inutili squadre di polizia. Il villaggio è difeso da un recinto di rete e non di muratura, e ha già sofferto un'altra famiglia letteralmente fucilata alla schiena da un eroico commando palestinese, ancora una volta una madre, Rachel Shabo, e tre dei suoi bimbi, oltre al responsabile della sicurezza Yossi Twitto ucciso mentre tentava di difenderli.

Dio si rivela

A chi mi assomigliereste, a chi mi eguagliereste, a chi mi paragonereste, quasi fossimo pari? (Isaia 46:5).

Come i cieli sono al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri (Isaia 55:9).

Dio si rivela

Puoi forse scandagliare le profondità di Dio, arrivare a conoscere appieno l`Onnipotente?(Giobbe 11:7).
Non dobbiamo pensare di poter scoprire Dio con i nostri mezzi.
Egli è infinitamente al di là di ogni nostro pensiero.
Ma un Dio così grande c`è speranza di conoscerlo? Si, c`è.

Dio si rivela per mezzo del creato.

I cieli raccontano la gloria di Dio (Salmo 19:1).
Considerando l`infinito del cielo,come ogni meraviglia della natura,siamo portati al rispetto del Creatore e alla preghiera.

Dio ha parlato ancora più da vicino, per mezzo dei Profeti, e in modo definitivo nel suo Figlio, Gesù Cristo.
Gesù rivela Dio con le sue parole: Tutti.... si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca (Luca 4:22).
Essi si stupivano del suo insegnamento, perchè Egli insegnava loro come uno che ha autorità (Marco 1:22).

Gesù rivela Dio anche con i miracoli,
i quali attestavano che Egli è proprio l`inviato di Dio, il Messia promesso.

Gesù ha rivelato Dio con la sua morte.

Bambini e ragazzi

Carissimi, vi allego una copia dell'ultimo studio che il Signore mi ha permesso di completare proprio in questi giorni. Si tratta di una ricerca biblica su quanto la Parola di Dio afferma in merito ai bambini e ai ragazzi: non è un trattato sociologico o pedagogico, quanto piuttosto un esame dei passi scritturali in cui compaiono riferimenti alla prima e alla seconda infanzia.

Spero vivamente nel Signore che questo studio possa essere per voi motivo di edificazione come lo è stato per me, e sarò ben felice se vorrete farmi conoscere le vostre riflessioni e osservazioni, comprese eventuali critiche costruttive.

Vi chiedo anche stavolta di farmi sapere se doveste eventualmente ritenere di usare questo studio in ambiti diversi da quello della meditazione personale (es. per studi biblici con la chiesa) e soprattutto se doveste ritenere di citarlo in tutto o in parte in pubblicazioni di qualunque genere, anche su supporto informatico. Ciò soprattutto per evitare eventuali noiose sovrapposizioni.
Per ora vi saluto con tanto affetto nel Signore e vi lascio il Salmo 18, che in questo periodo è stato per me di particolare ispirazione.
Un abbraccio a tutti, in Cristo Gesù,

La Grazia Umana - David Wilkerson

Lo scrittore agli Ebrei ci dice: "Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato" (Ebrei 4:15).

La maggior parte dei cristiani conosce questo verso. Ci dice che il nostro sommo sacerdote Gesù sente con noi le nostre sofferenze. La parola greca per "simpatizzare" significa qui "provare un sentimento
dovuto al fatto di aver attraversato lo stesso tipo di sofferenze"
. In altre parole, il nostro Signore è toccato personalmente da ogni calamità, dolore, confusione e disperazione che possiamo provare.

Tutto quello che possiamo sopportare l'ha sopportato anche lui, in un modo o nell'altro. Perché abbiamo un tale grande sommo sacerdote, ci viene detto: "Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno" (Ebrei 4:16). Ci viene detto: "Il tuo Salvatore sa esattamente cosa stai passando. E sa esattamente come ministrarti la sua grazia".

A questo punto, mi domando: quando siamo nei momenti di grande bisogno, dove "troviamo grazia", come suggerisce Ebrei?

Rubinho: «per vincere nel Torino paro e... prego»

Rubinho, dopo aver parato il rigore a Sansovini, sabato, lei ha parlato al cielo...
«Certo. Ho ringraziato Dio per quel momento. Solo lui sa quanto ho sofferto negli ultimi mesi e dopo quella parata gli ho detto grazie».

Lei è molto religioso.
«Sì, sono cristiano-evangelico, sono un Atleta di Cristo».

Come Kaká, Cavani, Legrottaglie. E Felipe Melo: è suo amico?
«Per la verità non lo conosco. Le nostre mogli hanno in comune un'amica e so che stanno organizzando un incontro per vederci e scambiare quattro chiacchiere».

Felipe Melo sembra più brasiliano di lei.
«Lui è carioca, quindi più allegro, più espansivo. Io sono paulista, più riservato e riflessivo».

Siete gli opposti, insomma.
«In senso buono, detto con ri­spetto, in Brasile noi siamo quelli che lavorano di più, però Felipe mi sembra migliorato tantissimo dopo la sua esperienza in Europa. Da noi in Brasile si dice: se sei a Roma devi essere romano. E allora se sono a Torino mi devo adattare alla mentalità torinese, cer­cando di fare bene il mio lavo­ro e di avere sempre il giusto equilibrio nella vita privata».

Ci aiuti a capire la vostra confessione.

Dio

Dio può essere conosciuto soltanto con la rivelazione che Egli dà di se stesso e non con l’intelligenza dell’uomo. Nel corso del tempo la rivelazione di Dio è stata data per gradi, con progressione crescente, ed è sempre in rapporto al particolare tipo di relazione da Dio stesso stabilita con la sua creatura.

Il Dio creatore

Tutto il creato proclama la potenza e la sapienza di Colui che ha fatto ogni cosa.

Il vero servitore

Ho meditato a lungo su che tipo di persona dovrebbe essere il servitore se egli fosse davvero qui per Cristo.

Il servitore è chiamato a un posto solenne; egli deve vivere per Dio prima, e poi agire verso gli uomini. Non è tanto quello che fa, quanto quello che egli è. "Sii di esempio ai credenti, nel parlare, nel comportamento, nell'amore, nella fede, nella purezza" (1 Timoteo 4:12, N.R.). Come una stella nel cielo, egli è qui per Dio. Può inoltre avere la sua particolare missione, può aiutare la gente; ma qual è la chiamata e la parte di ogni servitore di Cristo - di uno che è stato chiamato per il Suo servizio, su questa Terra dove Cristo è stato rifiutato, e dove ha mandato lo Spirito Santo? Egli deve iniziare vivendo per Cristo nella potenza dello Spirito Santo nel luogo dove Cristo è stato rigettato.

Il cammino del progresso (spirituale): portare la croce

Varie volte, nel capitolo precedente, abbiamo toccato l'argomento del servizio per il Signore, poichè ora esamineremo la soluzione che Dio ha dato al problema della vita dell'anima, sarà bene avvicinare questo problema considerando, prima di tutto, i princìpi che governano questo processo. Iddio ha fissato leggi spirituali che dirigano il nostro lavoro per lui, e dalle quali non può deviare nessuno di coloro che intendono servirlo.

La base della nostra salvezza, lo sappiamo bene, è il fatto della morte e della risurrezione del Signore, ma le condizioni del nostro servizio non sono meno precise. Nello stesso modo che il fatto della morte e della risurrezione del Signore è la base sulla quale noi siamo accetti a Dio, così anche il principio della morte e della risurrezione è la base della nostra vita e del nostro servizio per lui.
 
Se è così, se il Figlio dell'uomo, per compiere la sua opera, è dovuto passare attraverso la morte e la risurrezione (come simbolo e come principio), potrebbe essere diverso per noi? Certamente nessun servitore di Dio potrà servirlo senza conoscere egli stesso l'azione di questo principio nella sua vita. Questo è fuori discussione.