Bombardiamo anche noi!

C'è stato un modo di bombardare, qualche anno fa, molto condivisibile per chi come me, proprio in un vangelo trovato casualmente, ha incontrato l'Amore della propria vita. Un amore che non delude, anche quando sono io a deluderLo.

Destatevi

"Perciò dice: Risvegliati, o tu che dormi, e risorgi da' morti, e Cristo t'inonderà di luce" (Efesini 5:14)

È una buona cosa avvicinarci al Signore Gesù in preghiera. Le nostre menti sono addolorate nel vedere una così piccola attenzione rivolta alla preghiera di unità di molte chiese. Come possiamo aspettarci una benedizione se siamo troppo inattivi nel chiederla? Come possiamo cercare una Pentecoste se non c'incontriamo mai l'uno con l'altro, in qualche posto, per aspettare le risposte del Signore?

Fratelli, noi non vedremo mai molti cambiamenti in meglio nelle nostre chiese finché la preghiera collettiva non occupi il posto più importante nella considerazione dei Cristiani. Ma ora che siamo venuti insieme, come pregheremo noi? Non degeneriamo nei formalismi, altrimenti noi saremo morti anche se pensiamo di essere vivi. Neppure rinunciamo per una certa forma di miscredenza, oppure pregheremo invano. Oh, che fede grande ci vuole per offrire preghiere grandi!

Le quattro ragioni della fede

Troviamo nel secondo Libro dei Re, al capitolo quattro, alcuni miracoli compiuti da Eliseo. Il primo, uno dei più sorprendenti, fu compiuto in casa della vedova. Da questo testo vogliamo trarre alcune considerazioni sulla fede vittoriosa - (2 RE 4:1-7)
 

LA NECESSITÀ È LO STIMOLO DELLA FEDE

Fino a quando non abbiamo veramente necessità di qualcosa, non cercheremo aiuto per soddisfare il nostro bisogno.
La necessità è lo stimolo che ci spinge a trovare una via di uscita. Spesse volte però ci aggrappiamo a cose inutili, futili e talvolta anche dannose.
La necessità in cui si trovava quella vedova era grave. Sarebbe stata a rischio la libertà dei suoi due figli, se non avesse pagato ai creditori il suo debito.

Il “senso della vita” nel carcere di Padova

Da alcuni anni, un gruppo di membri della chiesa avventista di Padova, coadiuvato dal pastore locale, svolge un servizio di pastorale volontario nel carcere della città, portando assistenza spirituale e conforto ai detenuti. L’attività è denominata “Ministero cristiano delle carceri” e promuove diverse iniziative. Recentemente, il gruppo ha organizzato, presso la Casa di Reclusione "Due Palazzi" di Padova, nella sala riunione della sezione 6 A/B, una serie di incontri settimanali dal titolo "Il senso della vita. Approfondimenti sui grandi temi dell’esistenza".
 
Vari sono i relatori che si alternano nel presentare i diversi argomenti e approfondimenti: Filippo Brocadello, medico nutrizionista e responsabile locale della Lega Vita e Salute; Enzo Valpione, medico chirurgo, psicologo e psicoterapeuta; Rober to Bottazzi, docente e responsabile della formazione a distanza presso la Facoltà valdese di Roma, anche esperto in comunicazione e relazione d'aiuto/counseling; Adelio Pellegrini, pastore della chiesa avventista di Latina e direttore della Rvs di Roma; Franco Evangelisti di Guerrino, pastore della comunità avventista di Padova. Partita giovedì 14 aprile, la serie di incontri si concluderà il 2 luglio.

Il sermone sul monte (le beatitudini)

 Vangelo di Matteo capitolo 5

 5:1 Gesù, vedendo le folle, salì sul monte e si mise a sedere. I suoi discepoli si accostarono a lui,

- 5:2 ed egli, aperta la bocca, insegnava loro dicendo:

- 5:3 «Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli.

- 5:4 Beati quelli che sono afflitti, perché saranno consolati.

- 5:5 Beati i mansueti, perché erediteranno la terra.

- 5:6 Beati quelli che sono affamati e assetati di giustizia, perché saranno saziati.

- 5:7 Beati i misericordiosi, perché a loro misericordia sarà fatta.

Prima il regno e la giustizia di Dio...

"Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più ." Matteo 6:33
In uno chalet e in altri luoghi in cui vi si soggiorna solo provvisoriamente, succede sempre la stessa cosa. All'inizio del soggiorno, vi si portano tante cose e si continua poi a portarne delle altre. Le si posano dappertutto, nei cassetti, sulle mensole, negli armadi.
 
E poi, ad un tratto, ci si rende conto che le vacanze stanno per finire. Allora ci si prepara per la partenza. Si comincia la caccia alle cose superflue. Si vuotano i cassetti degli oggetti inutili. Non si porta e non si conserva niente oltre all'indispensabile. Oggetti troppo ingombranti che non possiamo riportare indietro, oppure oggetti che, sopratutto di questi tempi, non potranno essere imbarcati in un aereo. 

E' così anche nella vita. Quando si è giovani e non si è ancora afferrata l'inesorabilità del tempo, si comincia di tutto, ci si lancia in mille iniziative, si vuole vedere e provare tutto, riempire tutti i cassetti della vita. E poi, tutt'a un tratto, si comprende che il tempo passa, che non si potrà mai fare tutto. Si inizia quindi a scegliere, si mantiene ciò che è importante e ci si concentra sull'essenziale.

La preghiera che scuote l'inferno

Nei suoi molteplici anni di ministero, Daniele era stato sempre un uomo di preghiera. Ed ora, in vecchiaia, non ci pensava nemmeno a rallentare il ritmo. La Scrittura non ci dice che Daniele si fosse seccato o scoraggiato. Non ci dice che si fosse fatto un nido o una villetta dove trascorrere i suoi ultimi anni senza ulteriori responsabilità. Al contrario, Daniele era solo agli inizi. Le Scritture ci mostrano che nonostante avesse ottant'anni, le sue preghiere scuotevano l'inferno e facevano arrabbiare il diavolo.

 

Stavolta, il re Dario aveva promosso Daniele al più alto ufficio del paese. Daniele serviva ora come uno dei tre presidenti al suo pari, governando sui principi e i governatori di 120 province. La Bibbia ci dice persino che Dario favorì Daniele rispetto agli altri due presidenti. Gli diede la responsabilità della politica di formazione del governo e gli diede il compito di insegnare a tutti gli appuntati e a tutti gli intellettuali: "Daniele eccelleva sugli altri prefetti e satrapi.. e il re pensava di stabilirlo sopra tutto il regno" (Daniele 6:3).

Rapporto Goldstone, il suo autore lo sconfessa, la stampa no

Se un giudice ti condanna al massimo della pena per strage, poi vieni assolto in appello, il tuo nome, comunque, resta macchiato indelebilmente. Se il giudice si chiama Richard Goldstone e l’imputato è lo Stato di Israele, non parliamo solo di un’ingiustizia, ma di un pericolo per molte vite.

Richard Goldstone è il noto giudice sudafricano che, nel 2009, si prese il difficile incarico di redigere un rapporto sulla violazione dei diritti umani a Gaza per conto del Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu. A Gaza era appena finita l’Operazione Piombo Fuso, lanciata da Israele il 27 dicembre 2008 per rispondere ai continui e sempre crescenti lanci di razzi di Hamas contro le città, i kibbutz e i moshav (cooperative agricole) del Negev occidentale.Le operazioni militari cessarono nel gennaio del 2009 e spezzarono la capacità di combattere di Hamas per almeno un anno. Solo in queste settimane le città israeliane stanno tornando a correre seri rischi a causa di una rinnovata offensiva di attentati, lanci di razzi e colpi di mortaio di Hamas.

Dall'inquietudine.... al coraggio

Che ne sarà dell'avvenire? Quanti tormenti ci portiamo appresso a causa della paura di possibili disgrazie, foriera di funesti annunci! Temo per la mia situazione, per la mia salute e per quella dei miei, per la mia vecchiaia. Che altro ancora?
 
Se ci capitasse tutto quel che paventiamo, tutto quel che accumuliamo di apprensioni vane, non avremmo certo alcuna forza per sopravvivere.
Intanto questa paura ingiustificata rende oscuro il nostro orizzonte e marca la nostra fronte di una ruga profonda e indelebile. [...]
 
Lo so: sono perfettamente convinto che queste cose possono essere apprezzate solo se sì è convertiti. Dicendoci che sono soltanto i pagani che si preoccupano per il domani, il nostro testo ce lo suggerisce a volo.
Ancora una volta, occorre trionfare su questo vizio impunito che è l'egoismo.

Il paradosso della nostra epoca

Il paradosso della nostra epoca storica è che abbiamo edifici più alti ma temperamenti più corti, strade più larghe ma punti di vista più ristretti.

Spendiamo di più, ma abbiamo di meno; compriamo di più ma gustiamo di meno. Abbiamo case più grandi ma famiglie più piccole, più comodità ma meno tempo; abbiamo più lauree ma meno buon senso.

Il Gesù della Scrittura

Nel mondo si hanno opinioni  diverse sulla persona di Gesù e ciò è comprensibile quando si pensi chi ne è “il principe”. Diventa meno comprensibile, quando questa diversità si manifesta anche nelle “chiese” o nelle religioni che pure pretendono di agganciarsi in qualche modo alla sua persona e ai suoi insegnamenti. È quanto mai opportuno allora riaffermare che il vero Gesù è solo quello presentatoci nella Scrittura!


In quale Gesù hai creduto?

Quando parliamo agli altri della nostra fede in Gesù ci sarà capitato di sentirci rivolgere, con presunta sicurezza, delle risposte del tipo:

“Ma guarda che anch’io credo in Gesù!”.

Nei nostri interlocutori, però, qualcosa cambia quando iniziamo loro a spiegare che “la fede viene da ciò che si ascolta e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo” (Ro 10:17).

AAA collaboratori di Dio, cercasi

Gesù ti chiama a collaborare con Lui (Giovanni 11:38-44) Il modo migliore per comprendere come poter "agire" piacendo a Dio nella vita quotidiana, è rifarsi all'esempio di Gesù. Egli, in molte occasioni, ha voluto adempiere ai piani del Padre per l'uomo impiegando i Suoi servitori. Nei Vangeli troviamo molti esempi di collaborazione. Nella narrazione del testo proposto nel Vangelo di Giovanni, al capitolo 11, troviamo il racconto della risurrezione di un uomo chiamato Lazzaro

Lazzaro era morto già da quattro giorni.
Gesù giunse alla tomba che era scavata nella roccia e chiusa con una pietra.
Intorno al Signore, in quel momento, vi era un'atmosfera di dolore; anche Gesù si commuove, piange e intende manifestare, in accordo con il Padre, la potenza di Dio per risuscitare Lazzaro.
Gesù disse ai presenti: "Togliete la pietra!"

Ma come? Un Uomo capace di risuscitare un morto chiede agli uomini la collaborazione per spostare una pietra?
Non avrebbe Egli potuto chiamare una schiera di angeli e di arcangeli per dimostrare a tutti la Sua grandezza? Colui al quale anche il vento e i mari ubbidivano, Colui che faceva camminare gli zoppi, dava la vista ai ciechi, liberava dalla lebbra?