In questa breve predicazione Paul Washer fa qualche breve ma incisiva considerazione sull'adorazione e sull'emozione.

Pur non condannando a prescindere l'adorazione attraverso la musica, tra l'altro vi sono molti esempi biblici su come la musica sia stata un mezzo per adorare il Signore, pur tuttavia il predicatore "suona", è il caso di dire,  un campanello di allarme.

Esiste cioè un pericolo, quello di confondere l'emozione con l'adorazione....

 


GRAZIE

cONDIVIDO APPIENO!

Troppo rumore,troppo fragore,non è indice della PRESENZA DI CRISTO.

Noi ci riuniamo e cantiamo al Signore Gesù inni e lodi in semplicità con una chitarrina e un flauto..dentro un garage..in delle sedie un tantino vecchie e scomode...MA SENTO REALMENTE CRISTO.Sento l'umiltà dei miei fratelli e sorelle nel fare preghiere volontarie e semplici rivolte al Signore Gesù...per lodare il suo nome e pregare per chi ancora non l'ha ricevuto..e per noi stessi che ci lasci saldi nel SUO AMORE.

GESù è in mezzo a noi...semplicemente,in UN SILENZIO CHE PARLA ALL'ANIMA!

A LODE E GLORIA DEL NOSTRO PAPà MERAVIGLIOSO CHE CON SERENA E SILENZIOSA PRESENZA CI ACCOMPAGNA E PROTEGGE.

A LUI LA GLORIA IN ETERNO IN CIELO,IN TERRA,E SOTTO TERRA!AMEN.

ALLELUIA.


Concordo. Ovviamente non vi

Concordo. Ovviamente non vi è un modo uguale per tutti. Immagino ad esempio alle culture africane, o sud americane. Penso ai risvegli avvenuti in italia nell'800. E' inevitabile che la cultura del luogo influenza anche il modo di "vivere" il culto, la musica, i canti, etc... Sarebbe un errore giudicare spiritualmente "morta" una chiesa in cui la musica e il canto si "limita" a inni storici... e, allo stesso modo, sarebbe un errore considerare le proprie abitudini, per quanto sane, le uniche possibile...

D'altronde anche l'uso di svariati strumenti musicali non è scorretto infatti è scritto in 2° Cronache al capitolo 5

Mentre i sacerdoti uscivano dal luogo santo - poiché tutti i sacerdoti presenti si erano santificati senza osservare l'ordine delle classi, e tutti i Leviti cantori, Asaf, Eman, Iedutun, i loro figli e i loro fratelli, vestiti di bisso, con cembali, saltèri e cetre stavano in piedi a oriente dell'altare, e con loro centoventi sacerdoti che suonavano la tromba - mentre, dico, quelli che suonavano la tromba e quelli che cantavano, come un sol uomo, fecero udire all'unisono la voce per lodare e per celebrare il SIGNORE, e alzarono la voce al suono delle trombe, dei cembali e degli altri strumenti musicali, per lodare il SIGNORE «perch'egli è buono, perché la sua bontà dura in eterno!», avvenne che la casa, la casa del SIGNORE, fu riempita di una nuvola.

I sacerdoti non poterono rimanervi per svolgere il loro servizio a causa della nuvola; poiché la gloria del SIGNORE riempiva la casa di Dio....

Ed è inevitabile che la musica provochi emozioni. Il punto, per questo concordo con Paul Washer, è che quell'emozione, scaturita in quei particolari momenti, non può essere l'unica cosa che ci lega al Signore e non è detto che tali emozioni possono scaturire solo con un certo tipo di musica.....

Si a Dio sia la gloria, in eterno, tutta la Terra, tutto il creato esulti in Cristo, coLui che tiene nelle mani il creato, coLui per mezzo del quale esistiamo, si a Dio sia la lode, onore, glora nei secoli ed in eterno!
Alleluia!

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Inviato da alex il

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